Se penso a quanto ero agitata all'idea di intraprendere questo viaggio da sola, quando sono partita da Malpensa la mattina del 17 Luglio, ora mi viene decisamente da sorridere. Non avrebbe potuto essere un'esperienza più bella!
Dopo la prima settimana passata a Valby(Copenaghen) con la mia accogliente e particolare host family, due simpaticissimi ragazzi di 22 anni amanti degli animali e dei bambini, le due settimane seguenti in campus a Fredensborg sono state anche meglio..le nostre guide Lions sono riuscite a convincere più di 20 ragazzi da paesi diversi e con culture completamente differenti a costruire rifugi nel bosco, ad avventurarci in boschi sconosciuti di notte e sotto la pioggia muniti solo di bussola e torcia, a dormire all'aperto pur avendo durante il giorno avvistato serpenti, ragni e animali di qualsiasi tipo, a pagaiare per ore per raggiungere in canoa bellissimi castelli principeschi in riva al lago adiacente al campus...
Hi,im Ilaria from Italy!
This summer I went to Denmark and I think that it is a very beautiful country for an education travel.
I stayed at home with my host family for one week.They are very kind person.I learn more about their culture and their traditions.I ate the characterisctic food of Denmark and I like all very much.
My host father,called Bjanne,is a very funny and hospitable person.He is very friendly.My host mother is a delicious person.She was very kind with me.
I visited many Denmarks's city wuth my host family and im very happy for this thing.....i like soo much know more about other city and other people.
In this period my english has really improved!
Le tre settimane trascorse in Danimarca sono state per me un'esperienza molto positiva, sia il tempo passato in famiglia, sia il soggiorno presso il campo giovanile.
Durante la prima settimana, ho potuto apprezzare la convivenza con una famiglia danese. Pur temendo che non mi sarei trovata bene a causa di pareri negativi avuti da alcuni conoscenti, mi sono invece sorpresa di ricevere un'accoglienza così calorosa. I miei ospiti sono stati molto gentili e disponibili e mi hanno sempre cercato di coinvolgere. Da loro ho potuto imparare molto sulla Danimarca e sui Lions, ma non solo. Abbiamo fatto parecchie gite ed ho pure trascorso alcuni giorni a casa, vivendo così la loro routine.
Tuttavia, la parte sicuramente più bella dell'esperienza è stato il campo con gli altri ragazzi partecipanti allo scambio. Credo, infatti, che i momenti trascorsi in quel luogo, con altri giovani da tutto il mondo, rimarranno un bellissimo ricordo per me.
Il mio viaggio in Danimarca ha avuto inizio il 16 luglio, quando, dopo un breve viaggio di un paio d’ore, sono atterrata all’aeroporto di Copenhagen, dove alcuni responsabili Lions mi hanno accolta e aiutata a prendere il treno giusto per arrivare dalla mia host family a Viborg, nel nord del Paese. Durante la prima settimana il tempo è passato molto lentamente, la famiglia non era particolarmente ospitale e aperta.
Tutt’altra cosa è stato invece il campo, dove ho potuto conoscere moltissime persone provenienti da ogni angolo del mondo.
Abbiamo fatto molte attività, soprattutto sport e passeggiate all’aperto, ma anche falò notturni, canoa e pallavolo.
Il clima ci è stato d’aiuto, visto che il sole non è mai mancato, nonostante le basse temperature della notte.
Passando tutto questo tempo insieme si sono strette grandi amicizie che spero di non perdere, malgrado la lontananza.
Negli ultimi giorni di campo ci siamo trasferiti a Copenhagen per visitare la città e quasi non potevamo crederci che avremmo dovuto dividerci per tornare a casa. Lacrime e sorrisi, felicità e un velo di tristezza per doversi separare.
Un fiume di emozioni e tanta tanta felicità.
E’ stata sicuramente un’esperienza bellissima , che ripeterei domani stesso, che mi ha fatto crescere e mi ha aiutata a capire meglio le persone.
La Danimarca si è confermata il Paese bellissimo che sempre mi ero immaginata, con i suoi prati immensi, i laghi, le fattorie e le casette di mattoni.
Ed ecco che il mio più grande desiderio si stava avverando.
Ero lì all'aeroporto, per la prima volta nella mia vita, emozionatissima e felicissima. Non sapevo nemmeno come funzionasse un check-in.. Ma che importava? stavo per volare in un altro paese, un altro piccolo mondo fatto di tradizioni, abitudini di vita e idee diverse.. Non stavo più nella pelle!
Il mio volo era letteralmente.. volato!
In sole due ore mi ero trovata nell'immenso aeroporto di Copenhagen! E da lì, sì, proprio da lì, è iniziata la mia avventura!
La mia avventura è iniziata il 14 luglio 2012.
Dopo una notte insonne, sono partita la mattina presto per l'aeroporto di Linate: destinazione Aalborg, Danimarca. Ho salutato i miei genitori e l'Italia, pronta ad affrontare questa meravigliosa esperienza.
Dopo cinque ore e uno scalo a Copenhagen sono arrivata. Là mi aspettava la mia famiglia danese, i Dyrvig, delle persone speciali e che non smetterò mai di ringraziare per i fantastici ricordi che mi hanno lasciato.
Ho passato una settimana stupenda con loro, sono stati molto disponibili e soprattutto simpatici. Sembrava proprio di vivere nella mia vera famiglia! Oltre a me ospitavano anche una georgiana e a pochi metri da noi abitavano anche una ragazza turca e una thailandese. Inoltre, un po' tutte le famiglie che ospitavano noi campers si conoscevano tra di loro e hanno deciso di organizzare delle serate in compagnia, in modo da farci conoscere prima dell'inizio del camp.
Il mio viaggio è iniziato un sabato mattina della metà di luglio.
Arrivata all’aereoporto di Billund ho tutto trovato ad aspettarmi la mia host family; confesso che per il giorno ho provato un certo “imbarazzo” nel rapar tarmi con persone che non conoscevo.
Questa situazione, però, è cambiata velocemente: in poco tempo si è creato un legame bellissimo e tra gite e visite in luoghi meravigliosi, la prima settimana è letteralmente volata via!
L'estate scorsa, grazie a un concorso scolastico che è stato indetto dal Lions Club Monfalcone e che ho vinto, ho avuto la gradita opportunità di vivere un’ esperienza educativa, ma nello stesso tempo divertente ed interessante in Danimarca per tre settimane.
Ho trascorso la prima di queste settimane in famiglia dove ho potuto osservare le abitudini quotidiane dei danesi, i loro hobby, la loro cucina ecc.. ma ho avuto anche l'occasione di visitare vari luoghi interessanti tra cui parchi e musei, perché loro si erano organizzati in modo da riempire ogni singolo momento della giornata trascorrendolo insieme e non annoiandoci mai.
Mi sono trovata benissimo perché sono stati molto ospitali e mi sono sentita come parte della loro famiglia. Momenti indimenticabili li ho vissuti anche le altre due settimane nel Campo dove ho incontrato diversi ragazzi e ragazze di diverse nazioni dai quali ho imparato molto relativamente alla loro cultura e non solo; questo anche grazie alle presentazioni dei proprio Paesi che ciascuno dei partecipanti doveva esporre a turno durante la permanenza. Anche qui ogni giorno avevamo un programma da seguire che ci teneva impegnati per una parte della giornata facendoci interagire tra di noi il più possibile per conoscerci, ma avevamo anche tempo libero per noi stessi (che comunque lo passavamo insieme).
Oltre a visitare musei e vari monumenti storici, avevamo anche altre attività come giochi sportivi, gare di cucina (dove, divisi in vari gruppi, dovevamo cucinare insieme una torta e poi la giuria composta dai vari membri del Lions doveva scegliere la migliore), o altre competizioni come per esempio dipingere dei quadri, e sempre essere valutati..
Concludendo posso dire che per me è stata un’ esperienza unica ed indimenticabile e che avrei il piacere di rifare. Oltre a questo è molto utile perché aiuta noi giovani ad aprire gli occhi al mondo e anche a fare progressi con l'inglese.
La mia avventura è iniziata ai primi di luglio, quando, in un noioso pomeriggio di mezza estate, mi è giunta la notizia che si era liberato un posto per gli Scambi Giovanili Lions in Danimarca. Subito e senza nemmeno pensarci un attimo ho deciso che era un’occasione che non potevo assolutamente trascurare per cui ho dato la mia disponibilità pur essendo totalmente inesperto di scambi giovanili, di viaggi all’estero e di…..voli!!!!!.
Così una settimana dopo alle 6 di mattina ,con la colazione che ballava nello stomaco per l’emozione, ero a Venezia pronto per iniziare questa magnifica esperienza e poche ore dopo mi sono trovato catapultato a Copenhagen.
Fin da subito mi sono accorto di una grandissima differenza , non solo paesaggistica, ma anche funzionale, esistente tra i paesi del Nord Europa e il mio: mentre in Italia e nei paesi vicini si predilige molto l’aspetto estetico nell’architettura delle città e delle case, in Danimarca, invece, si evidenzia l’aspetto pratico ed “ecologico” delle abitazioni: la maggior parte delle case è dotata di pannelli fotovoltaici e solari ed in campagna si possono trovare ampie superfici coperte di pannelli fotovoltaici o notare numerose pale eoliche; inoltre ho potuto apprezzare il panorama nella sua totalità grazie all’assenza di alti edifici. Altro aspetto che mi ha sorpreso è stato constatare come moltissimi cittadini preferiscono usare la bicicletta piuttosto che l’automobile (conseguentemente le piste ciclabili sono molto più estese che qua in Italia), rendendo l’aria molto più respirabile e la città molto più apprezzabile e vivibile.
Ho conosciuto gli scambi giovanili Lions quasi per caso lo scorso inverno, e non mi sono di certo lasciata scappare l’opportunità di vivere un’esperienza del genere! Cosi il 13 luglio sono partita con mille paure, dall’aereo di cui non ero per niente pratica, al fatto di dovermi relazionare con persone sconosciute in una lingua di cui avevo solo una preparazione scolastica; ovviamente però ero anche super felice e non vedevo l’ora di iniziare questa nuova avventura.
Pochi minuti dopo l’atterraggio le mie paure si sono volatilizzate; ho subito riconosciuto la mia host family che mi è corsa incontro e mi ha accolto a braccia aperte. Arrivati a casa ho conosciuto anche Roosa-mari, la ragazza finlandese che era ospitata con me e con cui ho stretto un rapporto bellissimo e condiviso un sacco di emozioni. Nella settimana seguente i nostri “host parents” avevano organizzato moltissime attività interessanti, abbiamo visitato città, paesaggi mozzafiato, fatto shopping, organizzato un sacco di barbecue squisiti, sia con i parenti della mia “host family” che con la “host family” di una ragazza turca che sarebbe stata nel camp con me e Roosa-mari. Ma la cosa più bella e strana allo stesso tempo è il fatto che abbiamo dialogato veramente di tutto, dalla scuola, agli amici, ai sogni, ai film o libri preferiti, cosa che forse non faccio nemmeno con i miei veri genitori!!
Tutto è cominciato durante l’anno scolastico quando la mia professoressa d’inglese mi ha proposto di partecipare ad un concorso che in caso di vincita mi avrebbe permesso di effettuare uno scambio giovanile. Senza pensarci un attimo ho accettato il suo suggerimento e dopo pochi giorni ho iniziato a lavorare al tema previsto dal bando. Passata qualche settimana di attesa dal giorno della consegna il mio elaborato è stato riconosciuto il migliore dai professori preposti alla valutazione ed ho subito festeggiato. L’anno scolastico era ancora lungo e mi sono concentrato negli studi ottenendo degli ottimi risultati. Finalmente erano arrivate le vacanze e con loro il momento di preparare le valigie. Tutto era pronto e con un po’ di ansia per i gate da prendere in aeroporto il 13 luglio sono partito. A dispetto delle aspettative non ho avuto problemi con lo scalo che ho effettuato ad Amsterdam e dopo una lunga giornata di viaggio sono arrivato a Billund dove mi stava aspettando la mia “host-family”!
Era composta da un ragazzo a me coetaneo, i suoi genitori e un cagnolino.
Inizio con il dire che è stata un’esperienza fantastica, davvero: non avrei immaginato di potermi trovare così bene con persone completamente sconosciute.
Il mio viaggio è iniziato il 13 luglio da Venezia alle 7 di mattina questo vuol dire che per me che vengo da Sappada la sveglia era alle 3 di mattina, è stata dura ma ogni tanto questi sacrifici si possono fare. A Venezia ho incontrato altri due ragazzi italiani che avrebbero fatto il viaggio insieme a me perché anche loro erano diretti a Copenaghen; Sara e Alessandro avrebbero partecipato al Camp A mentre io al Camp D.
Appena arrivata in aeroporto ero agitatissima e lo sono stata per tutto il viaggio fino a che all’aeroporto non ho incontrato la mia hostfamily la quale è stata subito socievole affinché mi sentissi a mio agio; come prima cosa mi hanno portato a fare un breve giro di Copenaghen, anche se non l’ho vista bene mi è piaciuta tantissimo. Verso sera siamo tornati a casa perché la stanchezza ormai si faceva sentire, Sissel e Uffe, i miei due “genitori” danesi, abitano in un’isoletta chiamata Øro, un’isola delle vacanze molto conosciuta e frequentata.
Il tempo è trascorso molto velocemente,soprattutto al camp.
La mia avventura in Danimarca è cominciata il 13 luglio, quando quel sabato mattina ho preso l’aereo da Venezia con gli altri due ragazzi italiani. Arrivati a Copenaghen verso mezzogiorno abbiamo preso le valigie e ci siamo salutati (consapevole del fatto che con il ragazzo mi sarei rivista al campo e con la ragazza al volo di ritorno per l’Italia, il 3 agosto).
Ad aspettarmi all’aeroporto c’era la mia host family composta da due sorelle più grandi di me e dai loro genitori con i quali avevo già precedentemente scambiato informazioni via internet . Il giorno dell’arrivo abbiamo approfittato per visitare Copenaghen, dal momento che la loro città (Maribo) distava due ore in auto dalla capitale. La visita è stata stancante ma interessante, tant’è che durante il viaggio verso casa noi ragazze abbiamo dormito in macchina. Mi sono subito sentita ben accolta dalla mia host family che durante la mia settimana di permanenza non mi ha fatto mancare nulla: da una casa molto bella ed accogliente, alle gite per visitare la città e i suoi dintorni, dai piatti tipici che mi hanno preparato con tanto di ricette scritte e allegate per e-mail, alla gita al mare, dalla visita del parco di animali, a quella del parco divertimenti, dalle partite di golf e bowling alle molte altre attività tutte entusiasmanti. Terminata la mia settimana in famiglia, il 20 luglio mi hanno accompagnata al campo a Køge.
Era il 24 gennaio, non posso dimenticarlo, quando ricevetti la chiamata del Lions Club di Busto Arsizio che mi comunicava di essere stata scelta per lo scambio in Danimarca!
Non stavo più nella pelle e non è esagerato dire che è stato il più bel regalo che abbia mai ricevuto (per pura coincidenza era anche il mio compleanno!).
Sono infinitamente grata ai Lions Club per avermi fatto vivere quest’incredibile opportunità!
E’ stata un’esperienza magnifica e le emozioni che ho provato sono indescrivibili a parole.
Quella in Danimarca è stata la mia prima esperienza Lions:
sono partita sabato13 luglio agitatissima e, dopo ben 3 aerei e 10 ore di viaggio sono arrivata finalmente all’aeroporto di Aalborg dove mi attendeva una giovane ragazza (la figlia di quella che sarebbe poi stata la mia host family),con un bellissimo bimbo la ragazza ospitata insieme a me.
Siamo subito andati a casa vicino alla città, dove il marito ci ha accolto e fatto sistemare.
Il giorno seguente la ragazza ci ha portati a visitare un grande mercatino dell’usato, dopodiché abbiamo fatto un giro di Aalborg e del museo dell’università.
Giunto il lunedi mattina è arrivata la nostra host mother per portarci a casa, in un paesino di campagna a circa 80 km di distanza: Hanstolm! Insomma...una meraviglia di casa e di paese!
La nostra host family ci ha portate ovunque: a vedere i tramonti, un giro nel Parco Nazionale, le pale eoliche più alte del mondo, le fattorie, nel fiordo con la loro barca a vela.
Abbiamo anche incontrato altri membri Lions di altre città, sempre più gentili e disponibili, con i quali ci hanno portato chi a fare surf, chi a cavallo, chi in spiaggia e al museo dei bunker.
Prima di partire i dubbi e le paure erano tante, ma dal momento in cui sono salito in quell’aereo diretto ad Aalborg in Danimarca, ho capito che sarebbe stata un’avventura che per nulla al mondo dimenticherò nella mia vita.
La prima settimana in famiglia.
All’arrivo l’aeroporto era piccolissimo, 2 gate addirittura comunicanti tra arrivi e partenze. Trovare la famiglia è stata una passeggiata. Da quel momento si può dire iniziata la mia avventura.
Già alla fine del primo giorno ho parlato inglese come non mai, e certo le mie lacune nella lingua si facevano sentire, ma riuscivo a farmi capire!
I giorni sono passati molto velocemente tra giri in città, film al cinema, giochi e sport. Ricordo ancora quel pomeriggio a giocare Badminton, con Anders(il figlio della famiglia) e Paul(ragazzo austriaco ospite della famiglia con me), quando loro nel gioco erano bravi, e io da incapace ho potuto comunque imparare alcuni trucchi di questo sport prima a me sconosciuto. Oppure la giornata allo zoo: il Randers Regnskov più che uno zoo è una foresta in miniatura, infatti riproduce l’ambiente pluviale permettendo al pubblico di stare a vero contatto con gli animali. Ma di certo la cosa che più mi è restata impressa nella permanenza a Randers con la famiglia, è stato il rapporto che è nato con queste persone. Prima di tutto la famiglia mi ha veramente trattato come uno loro: sempre presenti e sempre pronti ad ascoltarmi e aiutarmi. Poi passare mattina pomeriggio e sera con persone con abitudini diverse, fa capire quanto sia ricco di culture e modi di vivere il mondo, e ciò ha alimentato ancor di in me la voglia di viverlo ed esplorarlo. Infine l’amicizia nata con quei due ragazzi la porto avanti ancora oggi, e penso che la porterò con me per tutta la vita.
Dimentico qualcosa? Ah si! Il cibo! Il mangiare in Danimarca è molto diverso dal nostro: la carne è protagonista in quasi tutti i pranzi e le cene. Molto buona. In particolare si differenziano molto dalla nostra cultura, perché abbondano di spezie e salse. Unica critica nel fatto che cercano di copiare i sapori italiani(amati in tutto il mondo) non riuscendoci, e cucinando una pizza, ad esempio, che come gusto riporta ancora alla carne!
Il viaggio in Danimarca è andato benissimo.
Dall'arrivo a Billund, oltre al fatto di aver perso il bagaglio ma fa niente, ho stretto un'amicizia indissolubile con Mathias, figlio della famiglia che mi ha ospitato, famiglia che vive in un paesino davvero stupendo.
Anche se ci sono stati giorni dove la madre lavorava e non si poteva girare in macchina, ho avuto fortuna nel conoscere un'altra famiglia che aveva ospitato un ragazzo proveniente dalla Turchia. Quindi posso dire di aver girato molti posti della naturalistica Danimarca.
Poi pomeriggi in cui uscivo con Mathias e andavamo in giro per il centro coi suoi amici.
Visitata Copenaghen a primo impatto pensavo fosse una normale città industrializzata, ma alla fine ogni danese sia per se che per il proprio ambiente gira con la bicicletta.
E questa era la prima settimana.
Il 13 di luglio sono partito da casa diretto all’aeroporto per prendere il volo diretto a Billund, per la mia prima esperienza di scambi Lions. Arrivato al check-in, ero abbastanza tranquillo, ma appena passati i controlli e salutato i miei genitori e nonni, è arrivata: è arrivata la paura di viaggiare da solo, andare in un altro Paese lontano da tutti i miei conoscenti e lontano da casa. Lo stomaco in subbuglio è durato solo fino all’arrivo a Francoforte, dove ho incontrato una ragazza italiana che sarebbe stata con me al campo: incontrandola, la paura del viaggio se n’è andata lasciando spazio alla curiosità e la voglia di arrivare il prima possibile in Danimarca, dove ero certo che avrei vissuto una delle esperienze più belle della mia vita. E non mi sono sbagliato. All’arrivo all’aeroporto danese, dove mi aspettava un freddo eccezionale in confronto alla media italiana delle temperature di metà luglio; mi venne a prendere la mia famiglia: Karen, il capofamiglia, 42enne poliziotto della cittadina di Varde; Heidi, la bellissima moglie di Karen , Frederik, 8 anni e Amelia ,10 anni. Durante il viaggio di circa 45 minuti diretto a Varde, città in cui avrei soggiornato con la mia famiglia, ero un po’ spaesato ma, appena arrivato a casa, mi sono sentito come fossi a casa mia in Italia: accolto calorosamente dalla cagnolina di un anno, Chica, ho sistemato tutto, fatto una chiamata a casa e ho finalmente iniziato a pieno la mia esperienza danese.