Era la prima volta che facevo questa esperienza, la prima volta che viaggiavo da sola.
E infatti fu così, mi sono sentita sempre la benvenuta, ero felice di stare li e mi sono affezionata davvero tanto a tutti loro che fu davvero difficile lasciarli.
E questa fu la prima settimana..
In seguito arrivai al camp, conobbi moltissimi ragazzi provenienti da paesi differenti, gli animatori erano fantastici, sempre disponibili e pieni di idee , il cibo lasciava desiderare..
Eravamo tanti e probabilmente fu per questo che non con tutti strinsi un grande rapporto.
Il giorno più brutto fu l'ultimo giorno, per l'abitudine le valigie pronte ci facevano quasi impressione, non volevamo andarcene e non volevamo dirci addio.
L'ultima sera in pochissimi dormirono, volevamo stare assieme fino all'ultimo millesimo di secondo possibile e poi salutarci. Con tutti comunque sono rimasta in contatto, con chi di più e con chi di meno ovviamente.
Quelle settimane per me furono indimenticabili, anzi lo sono ancora adesso.
Me le ricorderò per sempre!
Oggi, a 16 giorni dal mio ritorno in Italia, posso dire che la mia esperienza in Danimarca è stataprobabilmente la più formativa - e, a livello più personale, bella - che abbia mai fatto. ! !
Il periodo di tempo da trascorrere lontano da ogni contatto a me familiare, 3 settimane, rappresenta in sé una sfida, non solo (e non per tutti) a livello affettivo, ma più semplicemente a livello “sociale”: ci si trova, per 3 settimane, in un ambiente a sé estraneo, con usanze e abitudini diverse da quelle cui si è abituati.
Personalmente, trovo che una situazione del genere ci obblighi a uscire dalla comfort zone che la routine quotidiana contribuisce a formare, e in tal modo ci doni una nuova, illuminante prospettiva sia su noi stessi sia sulla vita che conduciamo a casa.
Allo stesso modo, il contatto con una cultura diversa ci impone di rivedere - o quantomeno mettere in discussione - le nostre idee, tanto a un livello superficiale quanto a livello più profondo. Ciò porta, a mio avviso, a un arricchimento personale e un ampliamento dei propri orizzonti che, lungi dal farci erdere di vista la nostra realtà quotidiana, ci permette semmai di osservarla e rapportarci ad essa iù lucidamente e liberamente di prima.! !
Vorrei iniziare col ringraziarvi a tutti quanti per la bellissima occasione che mi è stata data. È stata una bella esperienza soprattutto perché mi sono dovuta mettere alla prova in varie situazioni: dal primo arrivo all’ aeroporto di Amsterdam ( è davvero enorme!!!), ad utilizzare quotidianamente un’ altra lingua, il cibo, a dormire senza tapparelle con il sole che sorge circa alle 4.30… Al mio arrivo in Danimarca, il primo impatto è stato un po’ “ traumatico “ perché la famiglia con cui ho trascorso la prima settimana, quando parlavano inglese era abbastanza difficile capirli, e poi due delle mie “sorelline” non lo parlavano affatto, (infatti per comunicare usavamo perlopiù gesti); il tempo i primi tre giorni non è stato molto a nostro favore e quindi abbiamo fatto poche attività. Il più del tempo lo passavamo a casa a guardare film in inglese e sottotitolati in danese ( molto difficili da seguire ma per fortuna erano film già visti , almeno sapevo la storia :D ) e quindi non ho visitato molti posti come speravo, però nell ‘insieme mi sono trovata bene con loro perché sono delle belle persone e sono state sempre gentili e disponibili nei miei confronti.
Ho partecipato al programma Lions dal 12/07 al 02/08 in Danimarca.
Come da programma, la prima settimana l’ho trascorsa ospite della famiglia Jeppesen, residente in Middelfart, Fyn. Il soggiorno è stato davvero piacevole ed interessante. La famiglia mi ha accolto con molto calore e mi ha coinvolto nelle sue attività quotidiane consentendomi di rendermi conto dei punti di contatto e di divergenza tra la Danimarca e l’Italia, in particolare riguardo all’organizzazione della scuola e alla gestione della cosa pubblica.
Team n. 2, Fulton
Mange tak, grazie mille
Un modo alquanto bizzarro di incominciare a raccontare la propria esperienza, ma altrettanto bizzarra e inconsueta è stata la mia avventura che non posso fare a meno di introdurla con un “grazie”.
Ma andiamo con ordine, per non tralasciare nulla di importante, perché voglio che questa mia piccola e breve testimonianza possa entrarvi nel cuore e vi faccia amare, come l’ho amata io, la Danimarca.
Durante tutta la mia permanenza in Danimarca mi sono sentita dire sempre la stessa frase: “Sei così fortunata! Questa è una delle estati danesi più calde di sempre!”.
Ma non è stato soltanto il clima (insolitamente caldo e soleggiato) a rendere la mia esperienza così unica.
Per la prima settimana sono stata in una “host family”.
Ho soggiornato a Haarby con la splendida famiglia Lauridsen, in una casa di campagna accanto a un bellissimo castello. La mia nuova famiglia mi ha accolto come se fossi già parte di essa e mi ha sempre fatta sentire a mio agio.
Insieme a loro ho avuto l’opportunità di visitare innumerevoli città tra cui la stessa Haarby, Odense e addirittura Copenaghen. Mi sono sentita veramente molto fortunata e grata per l’opportunità di visitare la capitale della Danimarca per tre indimenticabili giorni.
Un'altra indimenticabile esperienza firmata Lions club.
Ho selezionato alcune delle foto di questo posto meraviglioso dove ho trascorso la mia estate, dal 12 luglio al 2 agosto.
Sono già passate tre settimane?! No, non ci credo!! Il periodo che ho passato in Danimarca questa estate è stato un connubio di divertimento e intrattenimento misto a formazione e acculturamento, e non posso fare a meno di sorridere al ricordo di tutti i bei momenti che ho vissuto.
La prima settimana sono stata ospitata dalla mia host family, i Soerensen, in una cittadina di nome Uggerslev. Jane ed Erik si sono rivelati sin dal primo momento affabili, simpatici e disponibili, e mi sono subito sentita a casa. Inoltre con me c’era anche un’altra partecipante al camp C che veniva dalla Turchia, Ozge, ragazza solare e simpatica, tanto è vero che siamo subito diventate grandi amiche. Il mio soggiorno con loro è stato al contempo interessante e divertente, infatti abbiamo visitato alcune città, tra le quali Odense, Bogense,Torreso, siamo andati ad un giardino botanico e in un museo di arte contemporanea, ma siamo anche stati in spiaggia e ad un parco acquatico poco distante da Uggerslev. Inoltre Jane ed Erik ci hanno dato l’opportunità di andare a Legoland, un’attrazione turistica che sia io che Ozge desideravamo da tempo visitare.
Sabato 12 luglio sono partita dall’aeroporto di Venezia per raggiungere una piccola cittadina in Danimarca, Hᴓrning. Ero veramente emozionatissima per questo viaggio, dentro di me convivevano diverse emozioni: la curiosità di conoscere un Paese diverso dal mio, la tristezza di dover lasciare la mia famiglia, la felicità di conoscere altre persone, l’agitazione per il mio primo viaggio da sola... insomma, ero davvero ansiosa di scoprire cosa la Danimarca mi avrebbe riservato!
Arrivata all’aeroporto di Billund, oltre alla mia famiglia, c’erano anche alcuni responsabili Lions ad attendermi per assicurarsi che tutto fosse andato per il meglio e soprattutto per darmi il loro “velkommen”. Subito sono salita in auto per raggiungere quella che per una settimana sarebbe stata casa di Angeles, una ragazza spagnola, e mia.
La mia host family è stata veramente molto accogliente e dopo pochi giorni già mi pareva di sentirmi come a casa. Mi hanno portato a vedere le sculture di sabbia rappresentanti i Vichinghi, la residenza estiva della famiglia reale (siamo riusciti addirittura a vedere la regina!), il museo di Aarhus con il suo magnifico “rainbow” e molto altro..
Inoltre ho potuto anche partecipare ad una festa di compleanno con i parenti della mia famiglia danese e mangiare i loro piatti tipici.
Quest’anno grazie agli scambi internazionali del Lions ho avuto la magnifica opportunità di visitare la Danimarca e la sua capitale.
Il mio viaggio è iniziato con la famiglia Nielsen di Askov, la quale mi ha gentilmente ospitato per una settimana insieme ad altre tre ragazze provenienti da Italia, Germania ed Estonia. La mia settimana con loro è stata molto tranquilla; la famiglia danese ha uno splendido ranch con 55 cavalli immerso nella natura e ci hanno anche consentito di fare un giro sui loro cavalli. La cavalcata è stata sicuramente l’esperienza che mi ha colpito di più di quella settimana e che non dimenticherò mai poiché per me era la prima volta ed ero emozionata. Le giornate passate ad Askov mi hanno permesso di conoscere la cultura danese e di stringere maggiori rapporti con le altre tre ragazze con cui ho diviso anche il campus nelle settimane seguenti. La famiglia ci ha dato, inoltre, l’opportunità di visitare i piccoli paesi intorno che ho trovato molto carini e caratteristici, e paesaggi molto soggettivi e completamente diversi da quelli italiani. Per concludere la settimana i signori Nielsen hanno organizzato una cena internazionale in cui ci invitavano a cucinare un piatto tipico per ogni paese, nonostante la nostra goffaggine in cucina il risultato finale non è stato male e noi ragazze ci siamo divertite molto.
Giorno 12 luglio 2014: inizio di una delle esperienze più preziose e formative che mi sia mai stato fatto il dono di vivere. La sveglia ha suonato alle 8 meno un quarto, un orario tutto sommato normale che non lasciava nemmeno presagire l’importanza della data… dopo una bella doccia fredda e gli ultimi ritocchi ai bagagli, con babbo e zio ci siamo messi “in marcia” verso l’aeroporto Marconi di Bologna dal quale sarei partito per Copenhagen alle 11:40, dopo il check-in ho salutato i miei accompagnatori (necessari vista la mia minore età) e son entrato in duty free, abbastanza rilassato e tranquillo, più di quanto mi aspettassi di poter essere, rallegrato dall’aver superato gli svariati controlli con peso in eccesso nei bagagli (tanto valeva tentare…), ho raggiunto il mio gate, il numero 9, e ho atteso leggendo, come se stessi aspettando di entrare in classe… mah… durante l’attesa ho incontrato un’altra Lions Youth Exchange Student, Federica, di Ravenna, con la quale avrei condiviso il primo aereo e che si sarebbe fermata nella capitale danese, prendendo parte al campo A dopo la settimana in famiglia. Il primo viaggio è letteralmente “volato via” tra qualche pisolino post lettura e qualche parola con il mio vicino Bryan, da Singapore.
Anche questa seconda volta con i Lions Youth Camp è stata un’altra grande e vera emozione !
Anche in Danimarca tutto è stato facile, bello, ricco e intenso.
Ho vissuto con la famiglia Hancock momenti bellissimi e con grande generosità mi hanno fatto visitare la loro città e i paesaggi danesi: parchi, laghi e piccole spiagge. Sono stati tutti premurosi e affettuosi con me, mi sono sentita veramente a casa, in famiglia e ora ne sento la mancanza.
Le settimane più belle di tutta l'estate: sia la famiglia che il campo mi sono piaciuti moltissimo!
Quando i miei genitori mi hanno portato in famiglia è stato un momento molto bello di accoglienza, infatti sono stati fin da subito molto gentili per qualsiasi cosa. Nada e Marjan mi hanno davvero fatta sentire come se fossi la loro figlia, non mi sarei mai aspettata così tanta disponibilità.
Ogni giorno mi hanno portata a visitare diversi posti e città e pure quando Nada doveva lavorare, ha fatto in modo che non stessi in casa da sola ma anzi mi ha fatto conoscere delle sue amiche e sua figlia. Con loro ad esempio ho visitato Sisak, Samobor e Zagabria!
E come se non bastassero già tutte queste attività, Nada mi ha portata 3 giorni al mare nel loro appartamento che dista 100 metri dal mare! Diciamo che ho avuto la possibilità di vedere la Croazia sotto diversi punti di vista e diversi luoghi.
Prima di partire ero piuttosto spaventata: nonostante la Croazia sia un paese vicino all’Italia, questo era il mio primo viaggio da sola, il mio primo viaggio lungo più di due settimane e la mia prima esperienza in famiglia. Mi sono tranquillizzata sapendo di non essere l’unica italiana a fare questo viaggio e una volta passate le tre settimane è stato difficile tornare a casa.
La settimana passata in famiglia è stata probabilmente la parte più bella del viaggio. La famiglia che mi ospitava è stata veramente meravigliosa, non mi ha fatto mancare niente e non mi ha fatto pagare neanche i biglietti del tram! Inoltre grazie alla mia esperienza ho capito che se sei fortunato, in famiglia scopri moltissime cose sui costumi e la società del paese che stai visitando. Per me almeno è stato così! E non parlo solo dei luoghi adatti ai giovani, come le discoteche, ma anche di luoghi di interesse culturale e non solo.
I giorni trascorsi in Croazia sono stati assolutamente fantastici.
Nevena, la ragazza che mi ospitava, mi ha subito fatto sentire a mio agio, mi ha accolto come una sorella minore.
Sono stata felice di conoscere Maria, un’altra ragazza che ha partecipato allo scambio lions e anch’essa ospite della mia stessa famiglia, prima di andare al campo. Abbiamo passato delle giornate meravigliose con Nevena ed i suoi amici, visitato città ma soprattutto abbiamo riso tanto. E’ stata dura salutarsi dopo otto magnifici giorni, le lacrime non si sono fatte attendere!
Il mio viaggio in Croazia comincia a Zagreb,la capitale Croata,dove il 30 Giugno ho raggiunto la mia Host Family.
Devo ammettere che essendo la mia prima esperienza ero un po’ preoccupato a riguardo ma ogni mia preoccupazione è sparita appena ho conosciuto la mia host family,composta dalla mia fantastica host mother e da suo figlio tredicenne,che mi hanno fatto sentire veramente a casa.
Mi chiamo Donatella Daffinà, ho 17 anni, vivo a Soriano Calabro (Calabria, Italia) e frequento l’ultimo anno di liceo classico.
Questa estate attraverso il Lions Club International (L C I) ho avuto la possibilità di fare uno scambio culturale. Sono infatti andata in Arizona (U S A) in una città di nome Sedona vicino al Grand Canyon. Sono stata ospite di due famiglie.
Nella prima, a casa di Sandy Immerso e Peter Periharos, sono rimasta due settimane. Nella seconda, a casa della mia amica Danielle Kovac- Ortiz ho trascorso la terza settimana. Sia i signori Immerso Periharos che Danielle sono delle persone straordinarie. I primi, e Sandy in particolare, mi hanno fatto visitare molti luoghi nelle vicinanze di Sedona, di notevole bellezza naturalistica.
La mia esperienza al campo è stata istruttiva e molto piacevole..
Le signore che ci hanno aiutato in questa nuova situazione, sono sempre state gentilissime e attente con noi.
Il cibo era quasi sempre eccellente, le camere ordinate, le docce e i bagni sempre puliti.
L'esperienza al campo è veramente bella! Ho conosciuto tante persone e ho imparato molte cose sulle tradizioni degli altri ragazzi nei loro paesi!
Grazie per l'opportunità che mi avete concesso!
Come cominciare? Forse dicendo che è stata bellissima ? Non ci sono parole per descrivere ciò che ho provato in quei giorni , per la prima volta all’estero e per di più senza la mia famiglia ! Ma ci proverò !
Dopo essermi svegliato la bellezza di 50 volte durante la notte finalmente sono partito alla volta della mia prima tappa: l’aeroporto di Venezia dove mi dovevo trovare con la mia amica Laura di Padova per prendere insieme l’aereo per Milano-Malpensa. Dopo aver fatto il check-in e prima di superare i controlli di sicurezza i nostri genitori ci hanno dovuto lasciare poiché più in là loro non potevano andare. Una breve chiacchierata con Laura e…finalmente il nostro volo è stato annunciato! Non è stato affatto come me lo aspettavo, niente di pauroso anzi mi sono pure divertito. L’arrivo a Malpensa è stata la parte più difficile del viaggio. Non appena sbarcati Laura ed io non sapevamo né dove andare né cosa fare: i nostri genitori avevano richiesto l’assistenza a terra … ma purtroppo qualcosa non ha funzionato; beh, fortunatamente Valentina, l’altra ragazza destinata alla stessa meta, di Grosseto, era già arrivata e perciò ha potuto dirci con esattezza dove si trovava mandandoci un SMS …. e poi dicono che il cellulare non serve. Per fortuna tutto è andato per il meglio; dopo aver aspettato 5 ore in aeroporto a Malpensa , siamo finalmente partiti per Larnaka !Dopo tre ore di volo e innumerevoli chiacchierate con Gherardo, il quarto ragazzo con destinazione Cipro, di Brescia, che era arrivato in extremis, siamo giunti a destinazione.Secondo le istruzioni un responsabile sarebbe dovuto venirci a prendere subito ma purtroppo non è stato così.
Domenica 8 luglio 2007 sono partita per cominciare l’indimenticabile esperienza a Cipro che sarebbe durata fino a sabato 21 luglio.
Io e un atro ragazzo, Riccardo da Udine, siamo arrivati da Venezia all’aereoporto di Milano Malpensa, dove abbiamo incontrato gli altri due ragazzi italiani (Valentina da Grosseto e Gherardo da Brescia) che avrebbero condiviso con noi questa esperienza.
Finalmente dopo, cinque ore di attesa, ci siamo imbarcati per l’aereoporto di Larnaca a Cipro, dove, una volta arrivati, abbiamo trovato ad aspettarci un membro lion. Quest’ultimo, dopo averci fatto salire su un taxi, ci ha condotto fino ad Aja Napa, dove si trovava il nostro campo.
Ad accoglierci i due fantastici leader, Maria e Manolis, che sarebbero stati le nostre guide per tutte le due settimane seguenti. Qui è iniziata la nostra”avventura”.