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Sabato 12 luglio sono partita dall’aeroporto di Venezia per raggiungere una piccola cittadina in Danimarca, Hᴓrning. Ero veramente emozionatissima per questo viaggio, dentro di me convivevano diverse emozioni: la curiosità di conoscere un Paese diverso dal mio, la tristezza di dover lasciare la mia famiglia, la felicità di conoscere altre persone, l’agitazione per il mio primo viaggio da sola... insomma, ero davvero ansiosa di scoprire cosa la Danimarca mi avrebbe riservato! 

Arrivata all’aeroporto di Billund, oltre alla mia famiglia, c’erano anche alcuni responsabili Lions ad attendermi per assicurarsi che tutto fosse andato per il meglio e soprattutto per darmi il loro “velkommen”. Subito sono salita in auto per raggiungere quella che per una settimana sarebbe stata casa di Angeles, una ragazza spagnola, e mia.

La mia host family è stata veramente molto accogliente e dopo pochi giorni già mi pareva di sentirmi come a casa. Mi hanno portato a vedere le sculture di sabbia rappresentanti i Vichinghi, la residenza estiva della famiglia reale (siamo riusciti addirittura a vedere la regina!), il museo di Aarhus con il suo magnifico “rainbow” e molto altro..

Inoltre ho potuto anche partecipare ad una festa di compleanno con i parenti della mia famiglia danese e mangiare i loro piatti tipici.

Quest’anno grazie agli scambi internazionali del Lions ho avuto la magnifica opportunità di visitare la Danimarca e la sua capitale.
Il mio viaggio è iniziato con la famiglia Nielsen di Askov, la quale mi ha gentilmente ospitato per una settimana insieme ad altre tre ragazze provenienti da Italia, Germania ed Estonia. La mia settimana con loro è stata molto tranquilla; la famiglia danese ha uno splendido ranch con 55 cavalli immerso nella natura e ci hanno anche consentito di fare un giro sui loro cavalli. La cavalcata è stata sicuramente l’esperienza che mi ha colpito di più di quella settimana e che non dimenticherò mai poiché per me era la prima volta ed ero emozionata. Le giornate passate ad Askov mi hanno permesso di conoscere la cultura danese e di stringere maggiori rapporti con le altre tre ragazze con cui ho diviso anche il campus nelle settimane seguenti. La famiglia ci ha dato, inoltre, l’opportunità di visitare i piccoli paesi intorno che ho trovato molto carini e caratteristici, e paesaggi molto soggettivi e completamente diversi da quelli italiani. Per concludere la settimana i signori Nielsen hanno organizzato una cena internazionale in cui ci invitavano a cucinare un piatto tipico per ogni paese, nonostante la nostra goffaggine in cucina il risultato finale non è stato male e noi ragazze ci siamo divertite molto.

Giorno 12 luglio 2014: inizio di una delle esperienze più preziose e formative che mi sia mai stato fatto il dono di vivere. La sveglia ha suonato alle 8 meno un quarto, un orario tutto sommato normale che non lasciava nemmeno presagire l’importanza della data… dopo una bella doccia fredda e gli ultimi ritocchi ai bagagli, con babbo e zio ci siamo messi “in marcia” verso l’aeroporto Marconi di Bologna dal quale sarei partito per Copenhagen alle 11:40, dopo il check-in ho salutato i miei accompagnatori (necessari vista la mia minore età) e son entrato in duty free, abbastanza rilassato e tranquillo, più di quanto mi aspettassi di poter essere, rallegrato dall’aver superato gli svariati controlli con peso in eccesso nei bagagli (tanto valeva tentare…), ho raggiunto il mio gate, il numero 9, e ho atteso leggendo, come se stessi aspettando di entrare in classe… mah… durante l’attesa ho incontrato un’altra Lions Youth Exchange Student, Federica, di Ravenna, con la quale avrei condiviso il primo aereo e che si sarebbe fermata nella capitale danese, prendendo parte al campo A dopo la settimana in famiglia. Il primo viaggio è letteralmente “volato via” tra qualche pisolino post lettura e qualche parola con il mio vicino Bryan, da Singapore.

Anche questa seconda volta con i Lions Youth Camp è stata un’altra grande e vera emozione !
Anche in Danimarca tutto è stato facile, bello, ricco e intenso.
Ho vissuto con la famiglia Hancock momenti bellissimi e con grande generosità mi hanno fatto visitare la loro città e i paesaggi danesi: parchi, laghi e piccole spiagge. Sono stati tutti premurosi e affettuosi con me, mi sono sentita veramente a casa, in famiglia e ora ne sento la mancanza.

Le settimane più belle di tutta l'estate: sia la famiglia che il campo mi sono piaciuti moltissimo!
Quando i miei genitori mi hanno portato in famiglia è stato un momento molto bello di accoglienza, infatti sono stati fin da subito molto gentili  per qualsiasi cosa. Nada e Marjan mi hanno davvero fatta sentire come se fossi la loro figlia, non mi sarei mai aspettata così tanta disponibilità.
Ogni giorno mi hanno portata a visitare diversi posti e città e pure quando Nada doveva lavorare, ha fatto in modo che non stessi in casa da sola ma anzi mi ha fatto conoscere delle sue amiche e sua figlia. Con loro ad esempio ho visitato Sisak, Samobor e Zagabria!
E come se non bastassero già tutte queste attività, Nada mi ha portata 3 giorni al mare nel loro appartamento che dista 100 metri dal mare! Diciamo che ho avuto la possibilità di vedere la Croazia sotto diversi punti di vista e diversi luoghi.

Prima di partire ero piuttosto spaventata: nonostante la Croazia sia un paese vicino all’Italia, questo era il mio primo viaggio da sola, il mio primo viaggio lungo più di due settimane e la mia prima esperienza in famiglia. Mi sono tranquillizzata sapendo di non essere l’unica italiana a fare questo viaggio e una volta passate le tre settimane è stato difficile tornare a casa.
La settimana passata in famiglia è stata probabilmente la parte più bella del viaggio. La famiglia che mi ospitava è stata veramente meravigliosa, non mi ha fatto mancare niente e non mi ha fatto pagare neanche i biglietti del tram! Inoltre grazie alla mia esperienza ho capito che se sei fortunato, in famiglia scopri moltissime cose sui costumi e la società del paese che stai visitando. Per me almeno è stato così! E non parlo solo dei luoghi adatti ai giovani, come le discoteche, ma anche di luoghi di interesse culturale e non solo.

I giorni trascorsi in Croazia sono stati assolutamente fantastici. 
Nevena, la ragazza che mi ospitava, mi ha subito fatto sentire a mio agio, mi ha accolto come una sorella minore. 

Sono stata felice di conoscere Maria, un’altra ragazza che ha partecipato allo scambio lions e anch’essa ospite della mia stessa famiglia, prima di andare al campo. Abbiamo passato delle giornate meravigliose con Nevena ed i suoi amici, visitato città ma soprattutto abbiamo riso tanto. E’ stata dura salutarsi dopo otto magnifici giorni, le lacrime non si sono fatte attendere!

Il mio viaggio in Croazia comincia a Zagreb,la capitale Croata,dove il 30 Giugno ho raggiunto la mia Host Family.
Devo ammettere che essendo la mia prima esperienza ero un po’ preoccupato a riguardo ma ogni mia preoccupazione è sparita appena ho conosciuto la mia host family,composta dalla mia fantastica host mother e da suo figlio tredicenne,che mi hanno fatto sentire veramente a casa.

Mi chiamo Donatella Daffinà, ho 17 anni, vivo a Soriano Calabro (Calabria, Italia) e frequento l’ultimo anno di liceo classico. 
Questa estate attraverso il Lions Club International (L C I) ho avuto la possibilità di fare uno scambio culturale. Sono infatti andata in Arizona (U S A) in una città di nome Sedona vicino al Grand Canyon. Sono stata ospite di due famiglie. 
Nella prima, a casa di Sandy Immerso e Peter Periharos, sono rimasta due settimane. Nella seconda, a casa della mia amica Danielle Kovac- Ortiz ho trascorso la terza settimana. Sia i signori Immerso Periharos che Danielle sono delle persone straordinarie. I primi, e Sandy in particolare, mi hanno fatto visitare molti luoghi nelle vicinanze di Sedona, di notevole bellezza naturalistica. 

La mia esperienza al campo è stata istruttiva e molto piacevole..
Le signore che ci hanno aiutato in questa nuova situazione, sono sempre state gentilissime e attente con noi. 
Il cibo era quasi sempre eccellente, le camere ordinate, le docce e i bagni sempre puliti. 
L'esperienza al campo è veramente bella! Ho conosciuto tante persone e ho imparato molte cose sulle tradizioni degli altri ragazzi nei loro paesi!
Grazie per l'opportunità che mi avete concesso!

Non la dimenticherò mai..

Come cominciare? Forse dicendo che è stata bellissima ? Non ci sono parole per descrivere ciò che ho provato in quei giorni , per la prima volta all’estero e per di più senza la mia famiglia ! Ma ci proverò !
Dopo essermi svegliato la bellezza di 50 volte durante la notte finalmente sono partito alla volta della mia prima tappa: l’aeroporto di Venezia dove mi dovevo trovare con la mia amica Laura di Padova per prendere insieme l’aereo per Milano-Malpensa. Dopo aver fatto il check-in e prima di superare i controlli di sicurezza i nostri genitori ci hanno dovuto lasciare poiché più in là loro non potevano andare. Una breve chiacchierata con Laura e…finalmente il nostro volo è stato annunciato! Non è stato affatto come me lo aspettavo, niente di pauroso anzi mi sono pure divertito. L’arrivo a Malpensa è stata la parte più difficile del viaggio. Non appena sbarcati Laura ed io non sapevamo né dove andare né cosa fare: i nostri genitori avevano richiesto l’assistenza a terra … ma purtroppo qualcosa non ha funzionato; beh,  fortunatamente Valentina, l’altra ragazza destinata alla stessa meta, di Grosseto, era già  arrivata e perciò ha potuto dirci con esattezza dove si trovava mandandoci un SMS …. e poi dicono che il cellulare non serve. Per fortuna tutto è andato per il meglio; dopo aver aspettato 5 ore in aeroporto a Malpensa , siamo finalmente partiti per Larnaka !Dopo tre ore di volo e innumerevoli chiacchierate con Gherardo, il quarto ragazzo con destinazione Cipro,  di Brescia, che era arrivato in extremis, siamo  giunti  a destinazione.Secondo le istruzioni un responsabile sarebbe dovuto venirci a prendere subito ma purtroppo non è stato così. 

Domenica 8 luglio 2007 sono partita per cominciare l’indimenticabile esperienza a Cipro che sarebbe durata fino a sabato 21 luglio.
Io e un atro ragazzo, Riccardo da Udine, siamo arrivati da Venezia all’aereoporto di Milano Malpensa, dove abbiamo incontrato gli altri due ragazzi italiani (Valentina da Grosseto e Gherardo da Brescia) che avrebbero condiviso con noi questa esperienza.
Finalmente dopo, cinque ore di attesa, ci siamo imbarcati per l’aereoporto di Larnaca a Cipro, dove, una volta arrivati, abbiamo trovato ad aspettarci un membro lion. Quest’ultimo, dopo averci fatto salire su un taxi, ci ha condotto fino ad Aja Napa, dove si trovava il nostro campo.  
Ad accoglierci i due fantastici leader, Maria e Manolis, che sarebbero stati le nostre guide per tutte le due settimane seguenti. Qui è iniziata la nostra”avventura”.

Dall’8 al 21 luglio ho partecipato agli scambi giovanili organizzati dai Lions.
La mia meta è stata Cipro, la cosiddetta “isola di Venere”.
Ho viaggiato su un volo della Cyprus Airways insieme ad altri quattro italiani (Martina da milano, Giulia da Venezia, Lucia da Modena e Federico da Ancona) e siamo arrivati all’aeroporto di Larnaca intorno alle 6 di sera. Siamo stati accolti da un signore membro dei Lions molto gentile che ci ha illustrato come sarebbe stato il nostro soggiorno nell’isola. Il suo entusiasmo ci ha coinvolto e per questo abbiamo passato più serenamente le 3 ore nell’aeroporto ad aspettare due ragazzi della Mongolia e una ragazza Americana.
Una volta riuniti siamo partiti alla volta di Aja Napa ed il pulmino su cui viaggiavamo si è fermato  davanti a un grosso cancello.

Questa esperienza ha avuto per me inizio Sabato 8 Luglio, con l’arrivo di noi cinque ragazzi italiani al campo, che si trovava nella città turistica di Ayia Napa, situata nella parte greca dell’isola. Cipro è stata infatti invasa dalla Turchia nel 1974, ed una sua parte è tutt’ora occupata. 

Il giorno seguente il nostro arrivo siamo andati al mare la mattina e nel tardo pomeriggio, ma per il resto del giorno abbiamo avuto tempo per conoscerci. Eravamo in tutto 37 ragazzi provenienti da diversi Paesi: Italia, Germania, Austria, Russia, Polonia, Mongolia, Danimarca, Estonia, Grecia, Bulgaria, Slovenia, Cipro, Ungheria, Slovacchia, Croazia, Stati Uniti e Finlandia.La sera di lunedì c’è stata la cerimonia d’apertura del campo, durante la quale sono venuti a farci visita dei membri del Lions Club di tutta l’isola. Dopodiché è stata organizzata per noi una festa con un deejay.

Quest'estate ho partecipato ad uno scambio giovanile con i LIONS, nel mese di luglio.
Prima di partire ero un po' scettica, pensavo che avrei preferito un'altra destinazione, già mi immaginavo Cipro come un'isola triste, con pochi giovani e molti anziani ciprioti.
Non mi sarei potuta sbagliare di più! Le due settimane sono letteralmente volate ed ogni giorno che passava era uno in meno alla partenza verso casa.
Parlando dei ragazzi conosciuti nel camp, non avrei potuto chiedere di meglio: abbiamo legato moltissimo come gruppo, la maggior parte del tempo stavamo tutti insieme.
Ho avuto la fortuna di dormire in stanza con ragazze fantastiche, con le quali non ci saremmo mai stancate di chiacchierare, confidarci e ridere, ridere e ridere ancora. 
Il posto era bellissimo, a cinque minuti dalla spiaggia e con edifici bianchissimi, caratterizzati da un porticato sul davanti, sotto il quale passavamo diverse ore della siesta. 
Polina era la nostra group leader ed era assolutamente fenomenale: dolce, comprensiva e sempre pronta ad ascoltarci.
Le uniche note negative riguardano il cibo (mangiavamo quasi sempre maiale!), le docce (l'acqua scorreva molto lentamente) e alcuni atteggiamenti di Anna, sfociati in spiacevoli avvenimenti.
Nonostante questo, la considero un'esperienza favolosa, con tanto di shopping, "disoteca" e parco acquatico. 
Non dimenticherò mai tutti quei ragazzi, con i quali abbiamo stretto un rapporto speciale e continuiamo tuttora a sentirci, via facebook, skype e altri social, fantasticando sul giorno in cui ci riincontreremo di nuovo.

Dal giorno 07/07/13 al giorno 21/07/13 ho partecipato, per la mia prima volta a un campo Lions; il campo si è tenuto a Napa, una cittadina dell'isola di Cipro.
Sono partita con entusiasmo (e un po’ di timore, visto che avrei viaggiato per la prima volta senza i miei genitori) per conoscere ragazzi e ragazze di altre nazioni e culture e approfondire le mie conoscenze riguardanti la lingua inglese.
Il giorno dell’arrivo sono rimasta impressionata dal numero di ragazzi che avrebbero condiviso il campo con me e con i quali avrei trascorso due settimane estive diverse dal solito.
Quando mi sono resa conto di dover stare in camera con 7 ragazze straniere, ho capito che sarei stata obbligata a parlare solo l’inglese. Anche l'altra ragazza italiana, con la quale si è instaurato un ottimo rapporto, stava nella stanza accanto con ragazze straniere. A primo impatto ero spaventata, ma, dopo che ho rivolto la parola per la prima volta alle compagne di camera, ho capito che erano simpatiche e che sarei riuscita a comunicare senza difficoltà. È stato bello non parlare l’italiano per due settimane. Inizialmente mi sono sforzata di affrontare tutti gli argomenti in inglese, nella lingua che più amo, dopo la mia; anche quando parlavo con i ragazzi italiani, ho scelto di comunicare in inglese per permettere agli amici delle altre nazioni di comprendere i nostri discorsi. Dopo alcuni giorni, mi sono resa conto di pensare (e sognare) in inglese. 

Questo è stato il primo viaggio che fatto da solo, senza genitori, scuola o scout, e devo dire che ero anche un pò eccitato ma non a disagio perché, comunque, ho fatto molti viaggi in aereo.
Quando sono arrivato in tarda serata a destinazione, ho conosciuto un ragazzo italiano che, essendo arrivato già la mattina, mi ha dato informazioni sul funzionamento del campo. 
Essendo circa 40 ragazzi di varie nazionalità primi giorni sono trascorsi dedicandoli alla conoscenza, ho fatto più amicizia con i miei compagni di stanza perché avevamo anche la notte per stare insieme.
La mattina stavamo tutti insieme. Abbiamo conosciuto e imparato canti e balli greci. Poi continuavamo con attività di gruppo come il mosaico o, a scelta, come cucina o basket, che io ho preferito.
Dopo pranzo le attività pomeridiane erano diverse per ogni giorno. Durante la siesta approfittavamo per giocare con la play station e per socializzare tra noi. 
Ogni giorno andavamo in spiaggia e, un pomeriggio, abbiamo fatto una competizione di sculture di sabbia che è stata molto divertente.
Ogni tanto dopo cena siamo andati in un pub, l’Ambassaden, dove ci siamo divertiti ballando.
I 15 giorni, trascorsi molto piacevolmente, sono serviti a farci sentire uniti. La conoscenza di tutti questi ragazzi mi ha lasciato un ricordo di amicizia e solidarietà ma, purtroppo, tutto è finito troppo in fretta.
Il giorno più brutto è stato l’ultimo: quello delle partenze che si sono susseguite dalla mattina alla sera.
Fortunatamente abbiamo facebook, skype e i mezzi per comunicare tra noi e, infatti, sono in contatto ancora con qualche amico del campo.
Grazie per avermi dato questa opportunità.

Le ultime foto insieme, gli ultimi sguardi, le ultime parole, gli ultimi abbracci prima di indirizzarmi con gli altri compagni italiani verso il controllo di sicurezza prima del boarding, le ultime ore seduti su una panchina dell’aeroporto di larnaca, in silenzio, in attesa della chiamata. 
Torno indietro di qualche ora per raccontarvi dell’ultima cena insieme ai ragazzi del camp, le parole e gli sguardi che ci hanno legato indissolubilmente nel tempo, nonostante la distanza fisica che ci separa tutt’ora, mentre scrivo e li penso, ripenso alla loro voce alle loro strette, ai momenti passati insieme come in una grande famiglia. 
Abbiamo condiviso tutto in quelle 2 settimane: risate, pianti, qualche volta, stringendoci sempre, mano nella mano ognuno ambasciatore del proprio paese d’origine, cittadini dello stesso mondo.

Durante il periodo compreso tra il 7 e il 21 luglio ho partecipato al programma degli scambi giovanili per la mia prima volta; il campo si trovava in una città dell’isola di Cipro chiamata Ayia Napa.Sono arrivata verso le tre del pomeriggio con altri tre ragazzi italiani che avevano fatto il volo con me e con altri ragazzi stranieri che avevamo incontrato all’aeroporto di Larnaca.

Quella del campo Lions di Cipro è stata una delle esperienze più belle, se non la più bella della mia vita. Io inizialmente non ero molto ottimista perché il primo impatto non era stato molto piacevole e stando da solo non sapevo cosa fare.. Poi con il passare dei giorni sono riuscito a stringere amicizia con tutti i ragazzi del campo.. È  una situazione molto particolare e piacevole da vivere perché vai in un paese dove si riuniscono ragazzi da tutto il mondo e riesci a confrontarti e provare emozioni che non avresti mai pensato di provare. I gestori del campo erano giovani e simpatici e questo ci ha aiutato molto.. Infatti con loro abbiamo visitato le principali città di Cipro: Lymassol, Nicosia, Lanarca.. Abbiamo fatto gite in barca, siamo andati a mare, visitato musei e molte altre cose.. Lo consiglierei a chiunque perché in due settimane riesci a stringere dei rapporti di ferro con persone fino a poco prima sconosciute, con le quali ti senti parte di una famiglia allargata. L'unica cosa non piacevole è l'addio, perché prendi consapevolezza del fatto che magari non rivedrai più i nuovi amici.. Se mai dovesse ricapitarmi l'occasione di rifare questa esperienza la riaffronterei  molto volentieri .

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