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Ci sono delle esperienze nella vita che mutano il tuo modo di pensare, il tuo essere in qualcosa di più grande, più significativo: il mio viaggio in Danimarca è stato uno di queste.
Tre settimana, una in una famiglia e due in un campo, in un paese che non conoscevo, con persone che non sapevo chi fossero, senza i miei amici, senza la mia famiglia, senza tutto ciò che mi apparteneva: ero apparentemente sola. Eppure in tutti questi ventuno giorni non mi è mai passata per la testa l’idea di essere sola, di non avere nessuno che si prendeva cura di me: mi sentivo a casa nonostante non sapessi niente della gente e del paese.
Perché?
Cosa o chi è riuscito a far cambiare il mio stato d’animo, in così poco tempo?

Dopo mesi e mesi di attesa, finalmente il giorno della partenza è arrivato e difficilmente scorderò l'emozione e la gioia che ho provato salendo sull'aereo destinato ad uno dei posti più affascinanti della Terra:  l'Australia.
Atterrata a Perth, sono stata subito accolta calorosamente dalla mia prima host-family,residente a Northam, un piccolo paesino ad un'ora di distanza dalla grande città. Le preoccupazioni per la diversa lingua, le diverse abitudini e tradizioni sono subito svanite, sono stata trattata come una figlia e mi hanno fatto sentire a mio agio, come se fossi a casa mia, tanto da permettermi di cucinare vista la mia nostalgia per le ricette italiane ! Qui, nonostante fosse un freddo inverno, ho vissuto esperienze meravigliose come fare kajaking nell'oceano, escursioni in mezzo alla natura, camminare nel PInnacles Desert, fare un giro mongolfiera e ho avuto la possibilità di conoscere persone meravigliose che hanno reso ancora più speciale la mia permanenza in WA. 

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Tornato in patria soddisfatto,realizzato e felicissimo per l’indimenticabile esperienza in Finlandia durata solo tre settimane e per il viaggio che ha impiegato ben tre scali all’andata ( Bari-Helsinki) e due al ritorno. La prima emozione avvertita in questa esperienza è stata senza dubbio l’ansia che ha preso il sopravvento durante il viaggio in aereo: questo perchè è stato la mia prima esperienza all’estero sia da solo che accompagnato. Il viaggio è andato davvero bene, lo sbarco un po’ meno in quanto ho girovagato invano per un’ora nell’aeroporto di Helsinki col fine di trovare il nastro delle valige che non avevo la minima idea di dove si trovasse. Nonostante tutto , una volta presa la valigia, sono stato accolto con un piccolo cartellone dalla mia prima host family.

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Sarò un po' banale ma la mia esperienza in Iowa è stata decisamente una delle più belle della mia vita.
Sono partita il 9 luglio con il mio compagno di viaggio Luca e dopo 21 ore tra aeri e aeroporti siamo giunti finalmente a destinazione.
La mia famiglia, formata dalla mia host-mum Jill, il mio host-dad Tim e i miei fratelli Colin e Carson, si sono rivelati fin da subito una bellissima famiglia con cui avrei trascorso dei momenti fantastici.

- "See you soon friends, I'm waiting for the day when we can meet again", sono queste le parole con cui, con gli occhi arrossati dalle lacrime che rigavano i nostri visi, noi ragazzi del campo "kirby lions club Arizona" ci siamo dati l'ultimo lungo e commovente abbraccio, con la promessa e la speranza di poter, un giorno o l'altro, vivere nuovamente i magici momenti che ci hanno accompagnato in questo mese in Arizona, 31 giorni che hanno segnato parte della mia vita e che continueranno a risplendere per sempre tra i miei ricordi.
La mattina della partenza per il ritorno in Italia, guardando con nostalgia dal finestrino del bus che mi ha accompagnato in aeroporto le immagini dei miei compagni allontanarsi e farsi pian piano sempre meno nitide, ricordando la mia paura e la mia titubanza nell'intraprendere tale viaggio, mi sono resa conto di quanto poteva essere pericoloso rimanere ferma e non vivere questa avventura, perdendo quella che oggi, nello scrivere tale recensione, considero una delle opportunità più emozionanti e memorabili che una persona possa mai ricevere nella vita.

Tra incertezze e insicurezze sono partita per il mio soggiorno in Serbia ai primi di luglio.
Quando sono arrivata a prendermi c’erano il mio host father e una delle mie host sister: Iva. Appena siamo andati a casa ho conosciuto la mia host mother e le altre due sorelle, Nina e Ema, con la quale ho condiviso la camera durante la settimana da loro.
Sono una famiglia fantastica, piena di iniziativa e di voglia di fare, di volontà e di salute. Durante la mia permanenza a casa loro c’era l’Exit festival nella città (Novi Sad) e noi ci siamo andati ben 3 notti su 4, accompagnate dagli amici di Ema, tutti disponibili.

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Sin dal primo momento in cui ho accettato di partecipare allo scambio partendo per la Turchia molte persone intorno a me erano scettiche.
Ogni giorno la gente mi dava del pazzo ricordandomi gli episodi spiacevoli legati al terrorismo avvenuti nel paese e nei luoghi che io avrei visitato ma, nonostante fossi un po' spaventato al momento della partenza, sono partito e, sinceramente, non me ne pento minimamente.
Sono partito dal'Italia il 10 Luglio e sarei dovuto tornare il 31 Luglio ma in realtà e andata diversamente.
Come avrete visto dai media la sera del 15 Luglio in Turchia c'è stato un fallito tentativo di golpe che ha compromesso il normale andamento del programma dello scambio poiché, per ovvi motivi di sicurezza, tutti i campi sarebbero cominciati dopo quella data sono stati cancellati.

Sono partito il 27 luglio per la più bella esperienza della mia vita.
Grazie ai Lions ho avuto l'occasione di vivere per venti giorni secondo le tradizioni del popolo svedese.
E' stato divertentissimo, fatta eccezione per il tempo, perchè trovare 4 gradi ad agosto non è molto comune, i leader sono stati fantastici.
Durante questo campo abbiamo praticato delle attività molto interessanti, specialmente per quanto riguarda la visita dei musei, inoltre ho conosciuto tanti nuovi amici, con i quali c'erano sempre cose di cui parlare, idee da scambiarsi, ridere dei propri difetti, condividere belle e brutte esperienze.

Ho lasciato Capodichino il 24 giugno alla volta del Canada , con tante aspettative e tanta euforia , pronto ad iniziare la mia seconda esperienza con i Lions .
Dopo il volo durato quasi 10 ore sono arrivato al Toronto Pearson .
La mia famiglia , con cui avevo già scambiato qualche email , era composta dalla host mother di 65 anni e sua madre di 85.
Ho vissuto nella loro casa a Shomberg , circa un'ora da Toronto insieme ad un ragazzo francese della mia stessa età .

Sono appena tornata dall’esperienza più bella della mia vita: il viaggio negli Usa.
Non nascondo che inizialmente ero un po' spaventata, è stato il mio primo viaggio sola, in un paese del tutto nuovo per me, che non conoscevo se non per foto o per lettura di qualche articolo. Ma tutto ciò che ho visto o letto prima non mi ha per niente preparata a quello che ho vissuto una volta arrivata lì. Non me l’aspettavo così bella. L'America è straordinaria! Mi è sembrato di vivere un sogno. Sono stata due settimane a Naples (in Florida) in una famiglia che definirla straordinaria è ben poco! Non dimenticherò mai l'ansia che avevo il giorno della partenza perché non sapevo come mi sarei trovata e avevo paura del lungo viaggio. Aspettavo di trovarmi bene e mi sono sbagliata, perché mi sono trovata benissimo! Sono arrivata all'aeroporto più tardi del previsto, erano circa le 23.00, la mia host mum Denise e mio host dad Peter, sono venuti a prendermi portandomi un mazzo di fiori e un pupazzo con scritto che mi davano il benvenuto abbracciandomi fin da subito. 

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Tutto è cominciato quando ho saputo che sarei andato in Australia.
Ero spaventato ma anche entusiasta: avrei visitato un paese molto lontano e diverso dal mio.

Host family

All’inizio ero un po’ imbarazzato all’idea di vivere con persone estranee ma quando ho visto che erano molto premurosi con me mi sono rilassato.

La mia fantastica avventura in Australia iniziò il primo luglio quando partii da Roma per un lungo viaggio durato 26 ore compreso gli scali.
Sono atterrato a Sydney dove gli organizzatori del campo mi hanno accolto e portato a New Castle la città della mia famiglia ospitante.
La mia Host Family è stata perfetta, e nonostante fosse composta da due settantenni, non mi ha fatto mancare niente e ogni giorno, in 3 settimane con loro, facevamo sempre qualcosa di diverso. 
Mi hanno fatto conoscere tutte le caratteristiche australiane, dal punto di vista culturale, culinario e soprattutto della fauna.
Ho visto animali che non avevo mai visto in vita mia, un semplice esempio sono i canguri e koala. 

Visitare un paese come la Malesia è stata una delle esperienze più belle della mia vita, in quanto ho avuto la possibilità di venire in contatto con diverse culture e ammirare paesaggi naturali unici al mondo.
Il mio viaggio è iniziato il 19 luglio, quando sono atterrata a Kuala Lumpur, capitale della Malesia, dove sono stata accolta dalla mia host family.
Appena fuori dall’aeroporto ho capito che sarei andata incontro ad un’avventura:

Che dire.. Per me questa del Giappone è stata veramente una bella esperienza..
Soprattutto a livello formativo. In un mese li ho visto tanto e mi sono adattato ad un tipo di vita,tradizioni e cultura completamente diversa dalla mia. Il Giappone è un posto fantastico e le persone sono molto ospitali.

All’inizio ero davvero terrorizzato dell’idea di dover lasciare tutto e partire per due settimane verso un posto mai visto, con persone che non conoscevo e affrontare da solo nuove avventure.
Prima d’ora avevo fatto sempre viaggi con compagnie private con al fianco persone che conoscevo da una vita e con cui avevo condiviso tutto, ed essendo io una persona non molto socievole e molto timida, sono stato trasportato dalla paranoia di compiere questo viaggio in solitudine circondato da altri 39 ragazzi che non conoscevano nemmeno la mia lingua e tantomeno i miei costumi.

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Mi chiamo Martina Loporchio ho 19 anni, sono un membro del Leo Club da un anno e durante l'estate 2016 ho partecipato agli Scambi Giovanili del Lions Club.
Il 27 Luglio è iniziata la mia avventura nella bellissima Taiwan, l'isola Formosa, il cuore dell'Asia.
All'aeroporto di Istanbul io e Lorenzo abbiamo incontrato alcune ragazze che parteciperanno al nostro Lions Youth Camp e dopo quasi 11 ore di volo siamo atterrati a Taipei. Ad accoglierci c'erano le nostre famiglie ospitanti e i Lions.

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"Non hai paura?", "È rischioso andare lì", "Non è meglio che rimani in Italia quest'anno?" mi dicevano tutti, ma alla fine, come l'anno scorso, ero decisa a partire e l'ho fatto, ed è stata la scelta migliore che potessi prendere.
Quest'anno ho avuto l'opportunità di visitare un Paese sorprendente e con una storia molto particolare, l'Israele, e se avessi dovuto prestare ascolto a tutti quelli che mi dicevano di non partire, non avrei mai avuto modo di conoscere gente meravigliosa e posti incantevoli.

Non posso usare altri termini per descrivere la mia permanenza in turchia se non con: Avventura!
Proprio di una avventura si è trattata. Un viaggio partito con più di un problema tra voli perduti, valigie non recapitate e, perché no, un COLPO DI STATO.
Giusto per rendere più emozionante il tutto. Fortunatamente ad aspettarmi all’aeroporto non ho trovato i carri armati ma una famiglia ospitale, aperta alla mia cultura come io sono stato aperto alla loro. Lasciandomi non solo un nuovo bagaglio di tradizioni e idee, ma anche un forte legame che sarà difficile dimenticare. Non solo i luoghi visitati, gli sport che di continuo praticavamo hanno reso bello il tempo trascorso in famiglia ospitante, ma anche immergersi totalmente nella loro cultura, nelle loro abitudini e tradizioni.
È arrivato anche il momento di lasciare la mia famiglia ma la mia avventura non era affatto conclusa, nel Dream Camp di Antalya ho provato una serie di sfide, sport, ma anche relazioni che non mi sarei mai aspettato di vivere. O che potevano essere un mio sogno, una parte della lista di cose da fare nella vita. Bagno in mare di notte, rafting, yet sky e tanto altro. Ma dopo tutto. Dopo saluti e addii, sapere che ho una casa in Turchia, Olanda, Svezia… mi fa pensare che per fortuna questa avventura non la posso considerare conclusa.                                                      

Partenza da Firenze il primo di Luglio con destinazione USA (Virginia); con un grande sorriso in faccia poiché sapevo che si sarebbe avverato uno dei miei più grandi sogni.
Scesa dall’ultimo aereo, emozionata ed entusiasta sebbene esausta dal lungo viaggio, ho conosciuto finalmente di persona la mia host-famiy, che era composta da una signora di nome Patti, da suo figlio Richard con la moglie Anne, e da Andrea un altro ragazzo italiano partecipante agli scambi Lions.
Patti si è subito rivelata gentile, amichevole ed affettuosa, direi anche comprensiva dal momento che i primi giorni mi ha lasciato il tempo per rilassarmi e riposare dal lungo viaggio.
Anche i coniugi sono stati molto apprensivi e accoglienti, e non come i soliti americani da noi un pò idealizzati come grassi e incuranti della loro alimentazione, ma vogliosi di cercare di mangiare in maniera sana, con alimenti freschi e fatti in casa, desiderosi di conoscere nuove ricette.

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Premetto che per me è stato il secondo scambio Lions avente per meta Cisano Bardolino, una delle località turistiche meglio organizzate dell’intero Lago di Garda: la prima volta, nel 2013, si trattava della tappa conclusiva di uno scambio di tre settimane prevalentemente in Germania, mentre quest’anno si è trattato di una più breve- ma non meno significativa- esperienza svoltasi interamente sulle rive del più grande lago d’Italia. A prendere parte a tutto questo, oltre che un nutrito gruppo di italiani (ben nove) anche ragazzi provenienti da Austria, Germania e Slovenia. 

Lo scambio si è articolato seguendo la formula del camp, per cui non era previsto il soggiorno in famiglia e questo ha consentito di farci socializzare in tempi estremamente rapidi anche grazie alle numerose e coinvolgenti opportunità offerteci.