Come al solito è stato fantastico, arricchente.
In questo viaggio, sembra impossibile, ma ancora più che nei precedenti, si è instaurato un legame molto forte con gli altri ragazzi tanto che, con alcuni, ci siamo già rivisti in Danimarca neanche un mese dopo il ritorno a casa, e altri 2 viaggi sono già programmati.
Tutte le volte che ci penso (ma non sono solo io a dirlo), mi rendo conto di quanto sia fantastico sapere di avere amici e una casa, in quasi tutti i paesi d'Europa. Davvero, come ho detto anche in una cena Lions, dopo questi viaggi la geografia si comprime.
Il Messico, la Svezia, la Polonia, la Danimarca, l'Inghilterra non sono più a migliaia di chilometri di distanza, ma semplicemente dietro casa.
E non solo.
Al mio arrivo a Morelia, capitale dello stato del Michoacan, sono stato accolto dalla famiglia della mia compagna di viaggio Rita Base che volava con me dall’aeroporto di Venezia; la famiglia che doveva accogliermi non c’era e ciò mi ha messo un po’ in ansia. Poi, arrivato in città ho fatto conoscenza con la responsabile dello Youth Exchange, la signora Adriana Acevedo, che mi ha spiegato che la famiglia dove avrei dovuto essere ospitato aveva un parente malato, quindi non poteva accogliermi però non c’era nulla di cui preoccuparsi; infatti nel frattempo era stata contattata un’altra famiglia quella della signora Gamiño Ortiz con il figlio Jorge Fernando, ventunenne e studente alla scuola per stilisti.La prima cosa che ho notato andando verso la loro casa è stata la differenza tra le nostre città e quelle messicane: le strade, molto larghe, straripano di negozi alimentari con la merce esposta sulla via, moltissimi i luoghi sulla strada dove la gente cucina con bancarelle sui marciapiedi. Anche la casa di Fernando era molto diversa da quelle nostrane, innanzitutto moltissime immagini sacre (e riproduzioni del cenacolo di Leonardo) dato che la famiglia era molto religiosa; l’acqua minerale non la comprano al supermercato ma da appositi camion che la mattina setacciano la città assieme a quelli delle immondizie che passano alle nove di mattina casa per casa.
L'esperienza in Mexico è stata per me superba...trovarsi in un paese così lontano e totalmente diverso da quelli che sono gli standard europei a cui siamo abituati non è cosa da poco.La città in cui eravamo era a dir poco rustica ma l'ospitalità, la simpatia e la voglia di fare delle nostre famiglie e dei loro amici ci hanno fatto trovare splendidamente lasciando le nostre giornate sempre piene di visite ed impegni.Inoltre la scarsa conoscenza dell'inglese nei Messicani si è trasformata in un'occasione per poter praticare una nuova lingua come lo spagnolo e di stringere amicizia con i familiari e i loro amici.Dunque una esperienza al 100% positiva per chi come noi Leo è disposto a chiudere un occhio su qualche comodità e aprirli su un mondo ricco di cultura, storia e tradizioni.
Questa è stata la mia terza esperienza con i LIONS e come ogni anno di ritorno dalle vacanza è giusto farne rapporto a Voi.
Come sempre un'esperienza meravigliosa che riesce a mettere in contatto persone di ogni genere e proveniente da paesi completamente differenti.
Quest'anno più degli altri 2 ho stretto importanti relazioni di amicizia che continuerò a portare avanti in futuro.... E’ un'occasione davvero da non perdere quella degli Scambi giovanili, e sono grato che me ne sia stata data la possibilità più volte.
Riguardo all'organizzazione del campo in Messico forse ci sarebbero da dire due cose, credo che la responsabile abbia un approccio sbagliato con i ragazzi e sopratutto più di una volta veniva fatto buon viso a cattivo gioco...
Comunque non posso lamentarmi della mia esperienza perché queste sono cose che capitano una volta sola nella vita!!!
Di anno in anno le nostre relazioni vi permetteranno di migliorare i camp il più possibile....!!!!!
Vi ringrazio ancora delle opportunità che ci state offrendo
Il viaggio in Messico è stato per me la prima esperienza di scambio Lions, e ne sono pienamente soddisfatto.
Le difficoltà ad abituarmi ad uno stile di vita molto diverso e più modesto del nostro non sono mancate, ma l'ospitalità e la gentilezza di coloro che ci hanno ospitato hanno sopperito egregiamente alle carenze materiali.
L'unico problema che ho/abbiamo incontrato è stata la carenza assoluta di organizzazione delle attività da parte delle famiglie per problemi interni al Lions Club di Papantla. Io mi ritengo fortunato perché i miei "host parents" (Benedicto ed Elodia Garcia) si sono molto impegnati per correggere una situazione che non derivava da loro e hanno fatto il possibile per far rimanere noi ragazzi uniti, laddove il presidente del Club, Vergara, non mi sembra abbia fatto molto.
Per il resto sono entusiasta di ciò che ho imparato, delle persone conosciute e dei posti visitati.
Se mi sarà concessa l'opportunità spero di poter effettuare altri scambi in futuro.
La mia esperienza in Messico è stata magnifica.
Ho conosciuto realtà e posti che nemmeno ne sapevo l'esistenza e per questo ringrazio i lions per questo viaggio.
Il volo è andato tutto bene e i messicani sono molto ospitali e aperti.
L'unico problema che c'è stato era la poca organizzazione; quando ci spostavamo, non lo facevamo tutti insiemi e quindi molte volte noi italiani e con gli altri ragazzi francesi non ci incontravamo.
Capitavano anche serate che magari dovevamo organizzarci per fare un giro o stare un po' tutti insieme... ma alla fine è stato bello e interessante.
Dopo il ritorno in Italia sono subito partito per 'continuare' le vacanze, e le uniche cose che mi sono rimaste dello splendido scambio fatto in Messico sono stati i ricordi.
Ed ora mi riavvicino attivamente a questa esperienza che per me è stata fantastica.
Tre settimane veramente uniche in cui ho imparato tanto e sono cresciuto molto sotto tanti punti di vista.
E poi, forse la cosa più importante, tutti gli amici [persone splendide] che ho lasciato e che ora continuerò a sentire. Il bello è che c'è stata anche l'opportunità di conoscere anche persone italiane!Intanto la prima cosa che mi viene in mente è: abbiamo una scadenza [in linea di massima] per questa relazione?
Giusto per organizzarmi e metterla giù al meglio.
Essendo al mare, a mente fresca, sarà un vero piacere potere contribuire così agli scambi futuri e mi sentirò [in qualche modo...] un po' più vicino al Messico.
Il Messico è un paese incantevole.
Il mio volo è durato circa 24 ore, comprendendo i numerosi scali e le attese negli aeroporti. Appena arrivato nell’aeroporto di Morelia, scopro che la mia valigia è andata persa. Non mi importa: sono in Messico. Incontro la mia famiglia. Sono molto gentili, specialmente mia madre Rocio, una signora molto sensibile. Mio fratello Antonio sembra molto simpatico.
Già nel viaggio dall’aeroporto verso il centro della città, mi rendo conto che il paese che sto visitando è un’esplosione di allegria: case tutte colorate, uomini e donne con sombrero e vesti tradizionali, sorrisi, grida, natura incontaminata.
Le prime due settimane in questo paese speciale le ho trascorse partecipando al camp con più di 20 ragazzi provenienti da tutto il mondo.
È stata un’esperienza stupenda, uno scambio culturale che mi ha arricchito moltissimo. I responsabili lions hanno fatto in modo che tutti i campers si sentissero a proprio agio e ci hanno fatto visitare moltissimi luoghi interessanti: musei, isole, rovine delle popolazioni indigene, laghi e tante altre cose.
Le numerose attività di gruppo mi hanno permesso di conoscere le usanze e i costumi locali e naturalmente le varie specialità culinarie: tacos, tortillas, quesadillas, rajas, frijoles, totopos…
Sono appena tornato dal Messico.
La mia esperienza è stata unicamente in famiglia a Papantla, però è stata davvero incredibile, piena di emozioni, in una parola indimenticabile.
La mia famiglia messicana mi ha accolto fin da subito come un loro componente, e questo mi ha aiutato non poco ad integrarmi, inoltre mi ha permesso di visitare molto, non solo i dintorni della città in cui alloggiavo, ma siamo stati in varie città come Veracruz, Xalapa, Città del Messico e molte altre ancora.
In questo modo ho potuto apprezzare appieno la cultura messicana nelle sue varie sfaccettature, la sua storia fitta di incredibili siti archeologici come le famose piramidi dell' era pre colombiana; per non parlare poi della musica e di tutte le tradizioni ogni volta differenti che fanno parte della vita quotidiana di questo magnifico paese.
Ho anche avuto l' opportunità di conoscere altri ragazzi messicani oltre a quelli del programma Lions; assieme a me c' erano altre 4 ragazze italiane con cui ho legato molto e mi sono trovato molto bene.
Credo che la nostra amicizia possa continuare anche dopo questa magnifica esperienza.
E così eccomi qui, di nuovo a casa, con le mie abitudini, i miei confort, la vista del solito alberello dal comune dalla finestra.
Tutto sembra così monotono qui a Monfalcone, a migliaia e migliaia di chilometri da quella cittadina messicana dove posso dire di aver trovato una seconda famiglia, una famiglia forse che parlava una lingua diversa e inizialmente a me sconosciuta, ma alla quale mi sono affezionata come a dei veri genitori e a delle vere sorelle.
Alla domanda più ricorrente : “Com’è il Messico allora? Ma è davvero è come viene mostrato alla televisione?” risponderò “in parte forse”. Il Messico infatti non è una sola faccia della medaglia.
Se lo si potesse paragonare ad un personaggio sicuramente non sarebbe definito come un carattere statico bensì a tutto tondo. Il Messico non è solo bancarelle di frutta tropicale in riva al mare, ninnoli etnici venduti da piccole bambine dai lunghi capelli neri, musicisti ai bordi delle strade, non è solo spiagge meravigliose e selvagge, non turistiche, frequentate dai locali, non è solo sombreri e uomini ancora in groppa all’asino, ma è ANCHE questo.
Ho apprezzato molto l'esperienza, che è stata per me interessante e utile.
Ritengo che la combinazione del soggiorno in famiglia e del Campus sia la migliore, perchè(nel mio caso)in famiglia ho potuto conoscere il Messico, i messicani e anche un po' la lingua, mentre in Campus ho avuto l'opportunità di conoscere soprattutto altri ragazzi di vari paesi e diversi luoghi del paese.
E penso che l'aspetto più utile degli Scambi Giovanili sia proprio la conoscenza delle altre culture.
Non ci sono stati praticamente inconvenienti: mi sono trovato bene in famiglia e anche durante il Campus - nonostante qualche piccola lacuna organizzativa in Messico.
Nel complesso posso valutare positivamente quasi ogni aspetto della mia esperienza.
Ho apprezzato molto il lavoro degli organizzatori Lions, sia in Italia che in Messico, e ringrazio molto per il vostro aiuto.
In generale devo dire che la mia esperienza personale è stata veramente splendida: ero partita senza particolari aspettative, o meglio non avendo forse un'idea chiara di cosa potermi aspettare da questo Paese dell'America Centrale, ma è stato forse proprio per questo motivo che ho potuto apprezzare e stupirmi ancora di più di ogni più piccolo aspetto di tutta questa vacanza.
Durante la prima settimana sono stata ospite della famiglia Villaseor-Alvarado residente a El Pitillal, una frazione della località ormai turistica di Puerto Vallarta.
L'accoglienza fin dal mio arrivo all'aereoporto è stata davvero calorosissima da parte di tutti i membri della numerosa famiglia: non ho potuto fare a meno di sentirmi subito a casa, come se fossi a mia volta un'altra figlia adottiva di Adrian e Antonia. Inoltre in capo a un paio di giorni mi sono sentita perfettamente a mio agio nonostante qualche iniziale difficoltà con una lingua che non avevo mai parlato nè studiato prima.. ma quando c'è la voglia di imparare e di impegnarsi, nulla diventa un problema!
Durante la mia permanenza a El Pitillal ho potuto visitare perciò Puerto Vallarta, passeggiando per "los malecones", ossia il bellissimo lungomare che si estende per un bel tratto lungo la baia Banderas, o anche girando con l'auto per le vie tranquille del centro o raggiungendo luoghi un po' più "fuoriporta", come la vicina Mismaloya.. Ma anche altri luoghi più modesti dove era possibile vedere altre realtà del Messico: villaggi dalle strade polverose e con le casupole illuminate dai caldi raggi del sole,posti in mezzo a boschi tropicali che si affacciano sull'oceano.
Vorrei, prima di tutto ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo viaggio.
Per me è stata davvero un'esperienza incredibile,e sinceramente trovo sia difficile trovare qualcosa di negativo.
Per mancanza di organizazione ho cambiato 4 famiglie: 2 a Veracruz,una a Papantla e una Città del Messico, ma questa non è assolutamente una critica, anzi mi sono trovata bene con ogni famiglia.
Tutti estremamente gentili e cordiali,sempre molto disponibili, e ho instaurato un bellissimo rapporto di forte amicizia.
Non c'è stato nessun tipo di problema con la lingua e anche se mi aspettavo di parlare inglese mi sono adattata allo spagnolo,fra l'altro migliorandolo notevolmente.
Inoltre ho potuto visitare una varietà immensa di luoghi e sono felice di non aver visto solo una parte del Messico o solo una classe sociale,ma al contrario di aver avuto la possibilità di vivere con gente completamente differente una dall'altra,con esigenze e modi di vivere quasi opposti...
Il riuscire ad adattarmi in situazioni e posti diversi mi ha reso ancora più entusiasta. Credo che stare a contatto con una famiglia ti faccia capire cosa vuol dire vivere una cultura ,perché ti rende partecipe di tutto ciò che per loro è tradizione, che incominci a condividere e a capire.
Mi hanno considerato come una di famiglia e sinceramente anch'io mi sentivo parte di loro.Spero di poter rifare un'esperienza del genere, perché questa mi è rimasta davvero impressa.
Grazie ancora a tutti coloro che mi hanno dato questa opportunità di scoprire una piccola parte del mondo e di entrare a capire anche un po' di più me stessa.
Vorrei innanzitutto porre fine alle polemiche involontariamente createsi nel particolare contesto del mio rientro anticipato e ringraziare tutti voi e il vostro Club della possibilità a me data di partecipare a questo programma di scambi giovanili, esperienza in ogni caso formativa ed occasione di crescita personale; senza dubbio rimane quella certa amarezza per ciò che poteva andare bene e invece così non è stato.
Una serie di coincidenze, quali l'assenza di qualsiasi contatto da parte del locale rappresentante Lions e una famiglia forse poco preparata al vero significato di accoglienza, necessario in questi scambi, hanno impedito il naturale e proficuo svolgimento della mia permanenza in Messico, Paese che ero desiderosa di conoscere e sul quale mi ero già documentata approfonditamente da mesi.
Oltretutto ho avuto la netta sensazione di non essere stata capita oltrechè di non aver trovato ascolto alle mie segnalazioni di disagio, così come formulate sin dalla fine della mia prima settimana di soggiorno.
Questo anno ho avuto l’occasione di partecipare agli scambi del Lions Club in Messico, dal 20 luglio al 11 agosto.
Ero ospite di una simpaticissima famiglia che abita a Morelia, capitale dello stato di Michoacan de Ocampo, nel Messico centrale, una meravigliosa città in stile spagnolo-coloniale fondata nel 1541, che conta circa 600.000 abitanti, situata a circa 250km da Città del Messico verso nord-ovest, a 1921 metri di altitudine.
Inizialmente era chiamata Valladolid ma successivamente, nel 1828, cambiò il nome in onore di Jose Maria Morelos, l’eroe nazionale che collaborò alla conquista dell’indipendenza dello stato del Michoacan, a cui la città diede i natali.
Per il secondo anno consecutivo ho partecipato all'esperienza di scambio interculturale organizzata dai Lions.Ho avuto la possibilita' di scegliere fra paesi di tutto il mondo e tra i tanti ho optato per il Messico e sono andato in una città chiamata Ensenada situata nella Baja California, regione che avevo già visitato quattro anni fa con la mia famiglia.
Mi sono trovato molto bene nei venti giorni trascorsi con la famiglia ospitante,composta da Francisco,Virginia e i loro tre figli.Si e' stabilito subito un buon feeling tra di noi, visto che e' una famiglia aperta e disponibile, ed ogni giorno c'era sempre qualcosa di nuovo da fare.
A differenza dell'anno scorso non ho visitato altre citta' al di fuori di Ensenada, ma stare nella stessa casa con altri coetanei mi ha permesso di sentirmi parte della "movida" messicana ed approfondire il loro modo di vivere.Infatti ho vissuto come un ragazzo messicano frequentando i miei coetanei, parlando con loro e condividendo le loro esperienze.
Per me è stato tutto molto stimolante e spero di poter ripetere questa esperienza anche nel 2009 e voglio ringraziare tutti i responsabili degli Scambi Giovanili dell'opportunita' importante, preziosa ed entusiasmante .
“Esta es tu casa!” questa è stata la prima cosa che la mia famiglia messicana mi ha detto.
E non c’è voluto molto per ambientarmi ed entrare a far parte del loro vivere quotidiano.
Non amano essere ritratti come quei souvenirs che tutti gli europei portano a casa dopo aver visitato la loro terra…non credono che la statuetta del messicano che dorme di fianco a un cactus sia il loro vero ritratto…
Hanno ragione.
A due settimane dal mio rientro dall'intercambio messicano è giunto il momento di raccontare le impressioni relative al viaggio; premetto che è stata un'esperienza rivelatasi sensazionale!
Come Lei ben sa, non ho vissuto tranquillamente il periodo "pre-partenza", La chiamai un paio di volte per chiederLe informazioni riguardo alla destinazione del viaggio, le date, le famiglie ospitanti...dettagli per me non trascurabili, a un mese dall'ipotetica partenza, ma a quanto pare dall'altra parte dell'oceano erano considerati tali.
Mi reputo una persona organizzata e razionale (il che non è sempre un pregio), qualità che raramente ho incontrato tra i messicani e la cui mancanza mi ha fatto soffrire prima e durante i primi giorni dell'interscambio; in seguito scoprii che entrando nell'ottica messicana risultava tutto più facile.
Siamo arrivati a Città del Messico la sera del nove luglio, per iniziare la nostra esperienza messicana con una prima settimana di campo. Quasi tutti i ragazzi erano già arrivati, noi dall’Italia siamo state tra le ultime ad arrivare.
In questa prima settimana abbiamo viaggiato dalla capitale fino ad arrivare, venerdì 16 Luglio, a Morelia, capitale del Michoacan, da cui poi tutti saremmo partiti per raggiungere le diverse famiglie a cui eravamo stati affidati. Ogni due giorni circa cambiavamo la casa in cui avremmo alloggiato la sera, per facilitare gli spostamenti durante il giorno, che avvenivano sempre in furgoni che ci hanno seguito per tutta la settimana.
Abbiamo visitato diverse città, conoscendo di ognuna la storia, le usanze e le tradizioni; a Patzcuaro siamo stati ospiti per un pranzo dai membri Lions della città, che sono stati veramente gentili e accoglienti nei confronti di tutti noi.
Arrivati a Morelia, due giovani ragazzi, Lions, ci hanno fatto un corso accelerato di danza, dopodiché abbiamo ascoltato la tradizione di celebrare il Giorno dei Morti, e, secondo le usanze, abbiamo colorato e vestito degli scheletri in terracotta.
Anche quest'anno devo ringraziare davvero di cuore per avermi permesso di fare una nuova magnifica esperienza! Ogni estate al ritorno sono sempre triste e felice allo stesso tempo! Triste perchè purtroppo lo scambio è terminato e felice perchè ho potuto farlo!
Ho visto fantastici angoli di mondo e ho conosciuto delle persone incredibili e molto speciali che spero davvero di poter rivedere! Il mio viaggio il 1 Luglio non è iniziato nel migliore dei modi dato che sono dovuta rimanere un'intera notte nell'aeroporto di Chicago.. Questo perchè c'era troppa gente alla dogana che mi ha fatto perdere il volo! Ma ora sono davvero contenta di aver fatto anche questa esperienza.. ora una buona parte dello staff dell'aeroporto di Chicago mi conosce come la " teenager that travel by herself" =)
Quindi sono arrivata a destinazione - Wisconsin - il 2 Luglio.