Quest’anno ho avuto l’opportunità di viaggiare all’estero e visitare le terre inesplorate della Nuova Zelanda grazie al Lions Club. I Lions mi hanno dato l’opportunità di visitare un posto molto distante da casa e che senza il loro aiuto sarebbe stato impossibile.
La Nuova Zelanda è un luogo molto differente dalle altre nazioni in cui sono stato, hanno abitudini completamente diverse dalle nostre e un modo tutto loro di vedere le cose.
La mia permanenza è durata circa un mese (da 31 fino al 27) e dato che ho cambiato molteplici famiglie sono riuscito a visitare quasi interamente le due isole, e di confrontare le differenze sia morfologiche che culturali delle aree. Ho passato l’intero scambio in compagnia di un ragazzo italiano, quasi mio coetaneo, grazie al quale ho potuto scambiare opinioni riguardo alle esperienze che abbiamo avuto e ci siamo potuti aiutare a vicenda nei momenti di difficoltà comunicativa con l’host family.
Le famiglie Lions ci hanno accolto sempre molto calorosamente e anche se il gap generazionale era molto elevato, hanno fatto di tutto per farci sentire a nostro agio e mostrarci tutto quello che la loro terra può offrire, tenendo conto anche delle nostre preferenze.
Ho pensato di scrivere subito il report della mia esperienza per cercare di raccontare al meglio e a "mente fresca"tutti i dettagli di questa avventura.
Il mio viaggio inizia il 12 dicembre con un lungo volo( circa24ore) ma ne è decisamente valsa la pena! Ho trascorso 4 settimane in Nuova Zelanda spostandomi ogni settimana in una nuova località, sempreperò rimanendo nell'isola del nord.
Al mio arrivo sono stata per i primi 7giorni a Palmerston North, città abbastanza piccola ma circondata da meravigliose zone verdi, come del resto tutta la Nuova Zelanda. Li, essendo appena arrivata, è stata principalmente una settimana di relax dove però non sono mancate passeggiate nel tipico Bush kiwi e, nel weekend, una breve visita alla capitale: Wellington.
Milano, Dubai, Melbourne e finalmente Auckland, dopo un lungo e interminabile viaggio è iniziata la mia straordinaria e indimenticabile avventura in Nuova Zelanda.
Dopo esse stata immediatamente accolta in aeroporto, un membro dei Lions mi ha accompagnata a Cambridge, una piccola cittadina nella provincia di Waikato, nella stupenda isola del Nord. Qui ho trascorso il primo periodo del mio soggiorno, ospitata dai Riddle, una coppia di signori amichevoli ed estesamente disponibili che mi hanno accolta e fatta sentire a casa fin dal primo istante.
Nel tempo trascorso con loro non mi sono mai annoiata: ho distribuito torte natalizie con il Lions locale, ho visitato i bellissimi Hamilton Gardens, le grotte di Aranui e di Waitomo, dove le pareti sono completamente ricoperte di vermi fosforescenti, ho scommesso alle corse dei cavalli, fatto un tour delle case con le migliori luci natalizie, ho visitato la Kiwi House di Otorohanga, alcuni laghi stupendi nelle zone limitrofe e la fattoria di famiglia, ho pescato su una barchetta in mezzo all’oceano, provato il loro cibo e ricambiato cucinando per loro alcuni dei nostri piatti tipici; ho vissuto il mio primo Natale al caldo circondata dai loro parenti, ricevendo regali da ognuno di loro e respirando, forse per la prima volta nella mia vita, il vero spirito natalizio.
Per cominciare dirò sin da subito che l'esperienza è stata magnifica, è stato il mese più bello ed emozionante che io abbia mai trascorso! E perciò ringrazio per avermi dato l'opportunità di vivere questi momenti indimenticabili!
Il volo è stato molto stancante ma questo era prevedibile, dopotutto la destinazione era dall'altra parte del mondo!!
Tuttavia appena arrivata ho dimenticato subito la stanchezza grazie alla disponibilità e al calore che ho trovato presso Tricia e Alan Jamieson.
Questa famiglia si è dimostrata sin dal primo giorno affettuosa e coinvolta nel "progetto", proponendomi attività e mostrandomi luoghi che senza di loro non avrei avuto la possibilità di visitare!
Mi hanno inoltre permesso di instaurare delle amicizie con dei miei coetanei (amici di famiglia) presentandomi a loro, immaginando che mi avrebbe fatto piacere trascorrere del tempo con qualcuno che aveva più o meno la mia età! Un'idea veramente gentile e, se devo dirla tutta, proprio azzeccata! L'esperienza più bella è stata la visita di alcune cave rocciose (sfortunatamente non mi ricordo la località, ma, riconfermando ciò che ho detto prima riguardo la gentilezza e la disponibilità della famiglia, dico che ci abbiamo messo 3 ore in macchina! Insomma non erano assolutamente tenuti a farlo, ma mi hanno dato questa possibilità.. Sono persone meravigliose!), e lo stesso giorno siamo andati alla Casa de Kiwi.. Tricia sapeva che desideravo vederne uno dal vivo!!
Quest'inverno mi e' stata proposta come destinazione la Nuova Zelanda e dal momento che mio fratello vi era stato l'anno scorso ed essendo lui tornato entusiasta, ho accettato al volo e posso garantire che sono felicissima di averlo fatto perche' e ' stato il viaggio piu' bello della mia vita!
Sono partita il 12 dicembre e tornata esattamente un mese dopo, il 12 gennaio.
Durante il mio viaggio sono stata in tre diverse famiglie ed in tre diversi luoghi dell' isola del nord ed e' stata una grande fortuna in quanto ho così avuto la possibilità' di visitarla quasi tutta.
Un'altra fortuna e' stata essere in tutte le famiglie con una ragazza italiana, con la quale ho legato moltissimo e condiviso esperienze davvero mozzafiato.
Essendo nell'altro emisfero, era estate e, nonostante qualche giornata di pioggia ed il costante vento (Wellington, la capitale, è la città più ventosa di tutto l'emisfero australe), è stato magnifico poter perdere un mese di freddo inverno e passarlo invece con pantaloni corti e t-shirts o addirittura in costume sulla spiaggia.
Dieci giorni li ho passati al campo e sono stati intensissimi.
Ogni giorno ci aspettavano attività di ogni genere, tutte interessantissime, emozionanti e coinvolgenti, che hanno reso tale campo indimenticabile.
Spero di ripetere un’esperienza simile al più presto e ringrazio di cuore i Lions, che danno a noi giovani opportunità eccezionali.
Erano le 2.57p.m. del primo luglio 2014 quando io, una semplice ragazza mora di diciassette anni scesi dall’aereo che mi aveva accompagnato per ben due giorni ad arrivare in Nuova Zelanda.
Ricordo che mi sentivo stanca ma felice, ingenua e confusa, nelle mie vene scorreva un’energia e voglia di gridare surreale, il mio cuore, la mia mente, il mio animo e il mio spirito erano appesantiti da una stanchezza umana (comune) ma allo stesso tempo erano sostenuti e accompagnati da una gioia che mi scaldava dentro e si rifletteva all’esterno con un sorriso sincero e felice.
Per me era un sogno che si è trasformato in esperienza ed ora in ricordo. Ricordo di un paese che mi ha sorpreso sotto tutti i punti di vista, dal cibo variegato dolce e salato, dalla lingua dei maori piena di storie e racconti, dalle case tutte a un solo piano, dai paesaggi indescrivibili e spettacolari, dalla storia giovane ma intensa del paese, dallo stile di vita rilassato e spensierato, e dalle mille esperienze che ognuno fa e porta nel cuore. Io personalmente ho il ricordo della Nuova Zelanda come un paese cresciuto in fretta sotto certi aspetti ma ancora giovane e pieno di sorprese.
Auguro a chiunque di poterlo visitare un giorno perché credo che certe emozioni e sensazioni si possano provare solo lì come per me lo è estato vedere il tramonto da un ghiacciaio.
Consiglio a tutti di partire con vestiti caldi perché con tutta la sua bellezza la Nuova Zelanda non conosce il riscaldamento e potrete ritrovarvi , come a me è capitato, di avere 21’ in sala e 3 in camera da letto‼
Come disse qualcuno “Viaggiare è camminare verso l'orizzonte, incontrare l'altro, conoscere, scoprire e tornare più ricchi di quando si era iniziato il cammino.
(Luis Sepúlveda)
Ho vissuto questa esperienza anche per Balù che un anno fa ci ha lasciati
Buona Strada
“Kia Ora”. Questa parola è stata l’inizio della mia esperienza in Nuova Zelanda, cominciata il primo Luglio 2014, durata 4 settimane e terminata il 26 Luglio con pianti, baci, abbracci e la speranza di poter tornare almeno un’altra volta, ma perché no anche più d’una, in quel magnifico paese.
Certo non potevo scegliere destinazione più lontana! Come potrete facilmente immaginare il viaggio è stato interminabile!! Se devo proprio dire la verità, per il viaggio d’andata ho barato un pochino perché mi sono fermata 3 giorni a Sydney, ma il volo è stato comunque infinito e la stanchezza si è fatta sentire!
Sono stata ospitata da tre famiglie diverse, in tre posti diversi del paese, e ciò mi ha dato modo di conoscere vari aspetti della nazione, dalle pianure sconfinate e piene di pecore, le colline brulle, i grandi laghi glaciali e i piccoli paesini dell’isola del sud alla grande capitale, Wellington, e le verdi colline circostanti della zona meridionale dell’isola del nord.
37 ore di viaggio, 12 ore di fuso orario, 3 scali, 30 giorni, 3 famiglie diverse, tour per la Nuova Zelanda, tantissimi animali osservati da vicino nella natura, paesaggio selvaggio conservato, un giorno da scolara, cene e progetti coi Lions, 10 gradi fuori casa e 11 dentro, cibi diversi e sconosciuti, disponibilità, curiosità, amicizia, fratellanza, ospitalità, gentilezza, scoperta di una cultura antica (Maori),stili di vita diversi, allevatrice di mucche per un giorno, sport estremi, amore per l'Italia, vita cittadina, ingresso in parlamento, legami con altri Lions in viaggio da tutto il mondo, legami con le famiglie e i parenti, abitudini particolari, aiuto con l'inglese, insegnamenti, consigli, partita degli all blacks e incontro con uno di loro.
Questo è stata in breve la mia esperienza in Nuova Zelanda tra tante tantissime attività svolte oltre ad un bagaglio di cultura ho portato, in Italia con me, legami con persone vogliose di conoscenza e di relazionarsi con gli altri.
Consiglio a tutti questo meraviglioso paese così lontano, ma così meritevole.
La terra dei Maori, la Nuova Zelanda, e' un paese unico sotto molti aspetti.
Oltre alla localizzazione geografica, che la pone esattamente agli antipodi della Spagna, la distanza culturale che si ha tra questo paese e il nostro è maggiore di quanto si possa pensare.
La Nuova Zealanda, infatti, pur essendo un paese di cultura e tradizione britannica (la popolazione europea e' infatti prevalentemente di origine inglese, scozzese e irlandese) e facendo parte del Commonwealth (il loro monarca e' la stessa regina d'Inghilterra), e' un paese dalla storia estremamente recente, più di altri paesi del "nuovo mondo".
Durante la metà del diciannovesimo secolo, infatti, i primi missionari europei si cominciarono a stabilire in questa affascinante terra, con lo scopo di convertire la popolazione locale, i maori (l'obiettivo è stato raggiunto, sin dall'inizio, con un certo successo).
Salve a tutti, mi chiamo Francesco Schwabe Brini e ho diciassette anni; avrei piacere di raccontarvi della mia esperienza in Nuova Zelanda.
A dicembre 2014 sono partito, grazie al programma di scambi giovanili del Lions Club, per un mese con altri sette italiani.
Dopo essere stato in Giappone e in Turchia, posso confermare che questi viaggi restano, in ogni caso, esperienze indimenticabili che formano noi ragazzi sotto molti aspetti che la vita in Italia non può influenzare. Quando si torna a casa, oltre alla malinconia e una valigia più pesante, ci si porta con sé un bagaglio di informazioni culturali senza simili. L’ opportunità di poter conoscere culture straniere così da vicino è un’ occasione sensazionale.
Essendo la Nuova Zelanda nell’ emisfero australe, sono stato là nel loro periodo estivo e questo è stato un elemento che mi ha fatto apprezzare ancor di più quel bellissimo Paese; dopo un’ estate che in Italia si è distinta per piogge e giornate nuvolose, un nuovo mese “estivo” è stato ciò che ci voleva.
Ripensandoci accuratamente, sceglierei ancora e ancora di andare in Nuova Zelanda e cambierei ben poco della mi esperienza all’ estero.
L’ organizzazione neozelandese è stata impeccabile, chapeau. Mi sono sempre sentito come a casa, senza mai soffrire più di tanto per la lontananza dall’ Italia.
Nel mese in Nuova Zelanda, ho trascorso dieci giorni in un campus con altri cinquantasei ragazzi provenienti da undici nazioni diverse: dalle Isole Samoa agli Stati Uniti d’ America; per i rimanenti giorni sono stato ospitato in casa di una splendida famiglia, della quale conserverò sempre un dolce ricordo.
Avere l'opportunità di vivere un mese della propria vita in Nuova Zelanda è un' emozione incredibile e indimenticabile!
Tutto cominciò il 17 dicembre quando mi trovai all' aereoporto di Malpensa pronto, con dei nuovi amici, a partire per l'avventura.
Prima di imbarcarmi sull'aereo ero scoraggiato forse a causa della lunghezza del viaggio forse dal dover abbandonare la famiglia e gli amici con cui avevo fino a quel momento trascorso lunghe giornate tra università e lago d'Iseo, per non parlare della sconsolazione che avevo nel dover lasciare a casa i libri per un mese intero.
Appena atterrato a Wellington, dopo circa trenta ore di volo transoceanico, in compagnia di altri due ragazzi italiani che avrebbero passato il periodo in famiglia nei pressi di Wellington come me, e senza sentire ancora la stanchezza, ero curioso di incontrare la mia host family e l'abitazione locata ad Upper Hutt, luogo che, come già visto dalle fotografie, si presentò come un paradiso naturale.
Chris e Janette, gli ospiti miei e di Leonardo, si mostrarono subito gentilissimi, simpatici e disponibili. Mi resi conto che ad essi avrei potuto chiedere tutto e addirittura scherzare con loro, nonostante la loro età loro avrebbero fatto lo stesso con me.
Mon cher Odette
vous écrire pour vous dire que je suis arrivé à la maison et le voyage s'est bien.C'était un peu dur et longtemps, ils sont en Sardaigne avec mes parents. Avec mon courrier je tenais à vous remercier tous, votre cuisine a été vraiment exceptionnel, j'ai préparé hier soir un des salades que j'ai appris à faire pour vous et a été un succès. Je vous remercie de me faire visiter votre beau pays et le Vanuatu. Rappelez -vous avec beaucoup d'affection, et j'espère vous à Florence et Peut être encore en Nouvelle Calédonie, peut être avec mes parents. Je m'excuse beaucoup, si j'ai parfois créé des problèmes et je suis désolé pour ce qui est arrivé avec Alessandra samedi dernier.Je vous salue caramente avec tellement d'affection et se souvenir que vous serez dans mes pensées pour la très belle expérience du passé et grâce à qui a toutes voi Lions du Nouvelle Calédonie et du monde pour l'occasion qui est donné.Un bacio grande e buona fortuna un baiser grande et bonne chancecristinaÈ iniziata la scuola e immancabili sono i ricordi delle mie, papà dice lunghissime, vacanze estive e dell’importante opportunità che i Lions tramite te mi avete riservato e che conserverò per sempre nel mio cuore.
Ho già avuto la fortuna di viaggiare molto con i miei genitori ma ritengo che queste esperienze con gli scambi giovanili siano un privilegio eccezionale.
Quest’anno poi è stato sorprendente incontrare dall’altra parte del mondo amici giovani e meno giovani con cui condividere le stesse esperienze e scoprire che alla fine tutti hanno lo stesso modo di intendere l’amicizia in maniera leale e disinteressata.
E’ anche sempre più difficile vedere paesaggi incontaminati, mari cristallini e spiagge bianche mozzafiato ma in un mese ho avuto modo di vedere non solo luoghi molto belli ma anche di incontrare tante persone, con cui continuo a sentirmi, e che alla fine non sono poi molto diverse da noi.
Sono felice di conoscere usi e costumi diversi e sono molto fiero di andare ospite in un paese straniero a rappresentare il nostro paese.
Voglio ringraziarti personalmente per avermi data questa occasione importante e se vorrai sarò lieto di poter continuare a farlo anche perché sono già pronto, e con tanto entusiasmo, per partire anche il prossimo anno.
La prima volta che ho sentito il nome Nuova Caledonia avevo solo una vaga idea di dove potesse trovarsi, ma ho accettato subito di partire e non me ne sono pentita!
Certo, i quasi due giorni di viaggio non sono certo una passeggiata ma io e Rachele siamo state accolte dai vari Lions Club nel migliore dei modi.
Sicuramente, il legame più forte si è instaurato con le famiglie di Noumea con cui siamo rimaste due settimane e con cui mantengo tuttora i contatti e con la mitica Odette, che ha organizzato per noi giornate di ogni genere: la passeggiata a cavallo, l'uscita delle balene, le visite ai musei della città, alla barriera corallina...
Sono Federico Franceschinis, ho 19 anni, Ålesund è stato per me il primo campo Lions a cui ho partecipato.
Sono partito il 22 luglio 2006, il 5 agosto è terminato il campo e dopo una settimana di famiglia sono tornato a casa il 12 agosto.
Per me è stata una bellissima esperienza in quanto ho avuto modo di visitare posti stupendi e di conoscere molte persone simpatiche ed interessanti; spero di mantenere questi rapporti per mezzo di Internet, per il momento sembra andare bene.Il mio inglese è migliorato molto, mi esprimo con molta più scioltezza, e ho avuto l’opportunità di conoscere parte delle altre culture come, ad esempio, islamismo ed ebraismo.
Il mio viaggio questa estate è stato diretto in Norvegia, precisamente nella parte centrale del paese,vicino a Trondheim.
Le prime due settimane passate al campeggio sono state piuttosto inusuali, in quanto siamo stati quasi tutto il tempo nel campo, o a camminare sui sentieri adiacenti, addirittura per circa 15Km.
L' esperienza vissuta mi ha permesso di capire come i norvegesi valorizzino molto la bellissima natura che li circonda, e amino fare escursioni alla ricerca di animali o paesaggi stupendi. L'aspetto negativo di questo campeggio è stato che però abbiamo visto ben poco della Norvegia, in quanto abbiamo visitato Trondheim solo 1 volta per circa 3 ore, il resto delle escursioni sono state tutte destinate alla visita di chiese e montagne, dove non abbiamo mai incontrato quasi nessun norvegese, escluso 1 giorno nel quale abbiamo partecipato ad un concerto rock.
Il giorno 22 luglio 2006 sono partita per il mio secondo scambio con i Lions…destinazione Norvegia!Sono arrivata all’aeroporto di Trondheim alle 11 di sera e lì ho incontrato un altro ragazzo italiano, Paolo; dopo quasi 1 ora all’aeroporto per compilare i moduli dello smarrimento della mia valigia (che poi mi è arrivata dopo 2 giorni!!!) e 2 ore in macchina siamo arrivati al campo!Dopo i primi 2 giorni di conoscenza le giornate con gli altri ragazzi (in tutto eravamo 22) sono diventate splendide!
Sinceramente durante il giorno non facevamo niente di speciale, anzi…giocavamo a calcio, a carte e mangiavamo (!!!) ma fortunatamente ho incontrato ragazzi simpatici e intelligenti con cui si poteva parlare di tutto…dalla musica alla politica!
Ogni giorno, a turno, due di noi si dovevano occupare della colazione e dell’organizzazione delle attività nel campo; appuntamento fisso della giornata era la presentazione delle varie nazioni.
Cosa dire dell’ esperienza vissuta in Norvegia?…
In tre settimane ho fatto e provato cose che in diciott’ anni non avevo e non mi ero mai sognata di fare…
Per cominciare è stata la mia prima esperienza, il mio primo viaggio fuori dal mio piccolo mondo e, per di piu’, da sola.
Ovviamente bisogna dire, anche, che è stato il mio primo volo in aereo. Sussubito, appena partita, non me ne rendevo conto della lontananza da casa, ma, appena atterrata all’ aereoporto di Oslo le cose erano già cambiate. Mi sentivo persa e, come i primi giorni in famiglia, non mi sentivo al mio posto, fuori dalla consuetudine e soprattutto così lontana dalla mia famiglia. Non era mai successo.Non mi trovavo piu’ in quel luogo così sicuro; casa.
Questo,però, per i primi tre giorni.
Grazie Mr. Rune Johansen
Grazie Fiorenzo Smalzi
Grazie Remo Macchi
E grazie a tutti gli amici Lions che sono stati molto vicini a me, Cristina, e a mia figlia Marta, disabile dalla nascita con una grande voglia di misurarsi e divertirsi con gli altri. E questo è successo in Norvegia alla Gronolen Hellgard un’ex fattoria di montagna trasformata in albergo: stanze molto accoglienti e letti con piumino che ci ha fatto molto comodo visto che la temperatura notturna era di 10°.A proposito del tempo atmosferico abbiamo avuto 12 giorni di pioggia e 3 di solicello temperatura giornaliera 15 - 20°
Sono Simona Martini e ho partecipato quest'estate al programma di scambio giovanile in Norvegia dal 22 luglio al 12 agosto.
Questo è il mio resoconto.
Ho trascorso la prima settimana in una famiglia di una piccola cittadina che si chiama Skiptvet. La casa era situata nella campagna in un luogo molto isolato per me ma la famiglia è stata molto disponibile con me: ogni giorno ho avuto la possibilità di visitare luoghi nuovi e interessanti ( il museo vichingo, Oslo, il palazzo reale, una power station, la natura, i numerosissimi laghi, i boschi, un giorno sono stata persino in Svezia...), ho potuto provare diversi tipici piatti e la tipica routine della mia famiglia. Ho apprezzato molto il fatto che oltre a me la famiglia ospitava una ragazza biellorussa della mia età.
Con lei mi sono potuta confrontare e ho trascorso la maggior parte delle mie giornate, ciò è stato anche d'aiuto alla permanenza al campo perché all'arrivo non mi sono sentita sola e potevo contare su di lei.
La famiglia è stata molto (quasi troppo) generosa (ci hanno portato in moltissimi posti, ci hanno offerto tutti i pasti fuori casa, ci hanno lasciato a disposizione una camera personale e un computer da utilizzare quando volevamo), disponibile ( sono venuti a prendermi al mio arrivo all'aeroporto, mi hanno portata al campo e mi hanno seguito all'aeroporto per il ritorno) e molto piacevole e divertente. E' stato straordinario e strano vivere in questa famiglia e alla fine sentirla un po' tua. Una delle ultime sere al campo tutte le host families sono venute per un barbecue li ho quasi sentiti come la mia vera famiglia. Ho apprezzato parlare con loro e sentire i loro discorsi...e vedere quanto era bella la loro famiglia. Ho vissuto una settimana molto tranquilla e rilassante, oltre alle attività giornaliere sono riuscita ricavarmi il mio tempo libero e ho avuto molta libertà.