Il mio viaggio in Finlandia è stato fantastico, sono state tre settimane di puro divertimento, precisamente: due settimane in una famiglia di Kokkola e una nel campo giovani sempre nell'omonima città, in un luogo chiamato Villa Elba.
La famiglia è composta dalla madre, il padre e due figlie, una di 13 e l'altra di 14 anni. Sono stati davvero gentili e cordiali in qualsiasi momento ma soprattutto disponibili, se avevo domande o problemi di cui parlare, loro mi hanno ascoltato sempre con molta attenzione e abbiamo cercato di risolvere il tutto.
Mi sono sentita subito parte della famiglia.
Quest'estate sono stata in Canada, precisamente in Ontario, nei pressi di Brussels.
Dopo un lungo viaggio di più di 8 ore, sono stata accolta in una famiglia meravigliosa, nella quale ci ho passato tutte e tre settimane, insieme ad una ragazza finlandese di nome Siiri.
Dopo una giornata passata a conoscere meglio la famiglia e Siiri, ho iniziato il mio percorso in Canada.
Le prime due settimane sono state piene e movimentate.
Tra giornate in spiaggette in riva al lago e visite alla stupenda Toronto il divertimento è stato assicurato.
Sono reduce di una bellissima esperienza di scambio giovanile di tre settimane in Massachusetts - USA. Suggerisco a chiunque di fare questo tipo di viaggio perché ti forma, ti rende più estroverso e capace sotto tutti i punti di vista!!
Il mio primo punto in cui ho messo piede in America è stato l’aeroporto di Boston (Logan Airport) dove sono arrivato dopo quasi undici ore di viaggio!!
Il viaggio non è stato così noioso in quanto ho instaurato amicizia con chiunque ho trovato seduto accanto a me durante il volo!
Così infatti il tempo è passato più in fretta e ho avuto modo di affinare le mie abilità con la lingua inglese.
Anche quest'anno ho avuto la possibilità di visitare un'altra “piccola" parte di mondo: l'Australia.
Sono partito da Roma il primo luglio e dopo uno scalo ad Abu Dhabi sono Arrivato a Sydney. Qui ho dovuto aspettare ben otto ore per il volo successivo (destinazione una piccola città chiamata Port Macquaire), pertanto ho avuto la possibilità di fare un giro nella downtown di questa città fantastica. Ripartito da Sidney, dopo 40 ore di viaggio da Roma, sono arrivato dalla mia prima host family.
A causa del jet lag e delle scarse ore di sonno, solo tre ore totali in aereo e non mi sono potuto godere la prima serata australiana in quanto all’arrivo ho dormito quindici ore consecutive, cosa che non accadeva da quando ero bambino.
Sinceramente non so da dove partire per raccontarvi la mia esperienza in Estonia, è stata una cosa talmente grande che solo a pensare di dover fare un report mi viene il magone.
Appena arrivato sono stato accolto dalla mia host sister in aereoporto a Tallin, per i primi due giorni sono rimasto li, ed oltre a questo sono rimasto sbalordito dalla meraviglia di questa città, scordatevi le città Italiane, non possono essere comparate perché sono cose totalmente diverse.
Gli estoni godono di un grandissimo senso della Natura, le città sono piene di verde, la maggior parte delle case sono costruite in legno e questa è una cosa che ho davvero aprezzato, i paesaggi: ci sono riserve naturali ovunque , appena esci dalla città.
Poi il centro di Tallin è ricco di cultura, di luoghi bellissimi da visitare.
In questi due giorni ho conosciuto la zia della mia host sister, ho mangiato piatti tipici e bevuto per la prima volta nella mia vita un'acqua salata, dovuta alla alta concentrazione di sali minerali: tranquilli, non è acqua di mare.
Ogni anno l'associazione “Lions Clubs International” promuove scambi culturali che consentono ai giovani, di età compresa tra i 16 e i 22 anni, di conoscere altre realtà aiutandoli a viaggiare all'estero nel periodo estivo.
Nel mese di luglio, avendo preso parte al progetto, ho trascorso tre entusiasmanti settimane in Belgio, delle quali una in famiglia e due in un “campo” assieme ad altri 34 ragazzi e ragazze di ben 26 nazionalità diverse.
Come potete immaginare, le giornate erano intense e sempre ricche di attività, per lo più di carattere culturale. Le visite al museo dell'olocausto di Mechelen, alle città di Bruges, Gand e Bruxelles ne sono a testimonianza.
Grazie ai Lions sono riuscita, per la seconda volta, ad andare in un paese fantastico. Ammetto che ci ho messo un po' a scrivere questa recensione, forse perchè in fondo non volevo ammettere che il mio viaggio era finito.
Sono stata in Russia, la grande patria. Il viaggio in aereo non è stato impegnativo, in cinque ore ero già a S-Petersburg, capitale culturale della Russia, dove ho soggiornato per due settimane. Avevo una sorella fantastica, che mi faceva anche da mamma: la mamma Alla. Sebbene sembrasse la più seria tra di noi, era la prima a mettersi a canticchiare in mezzo alla strada, cosa che metteva allegria a tutti. Di solito eravamo io, Alla, Stella, una ragazza greca, e Ksenia, la sua host sister.
Parto da Milano il pomeriggio per poi atterrare a Dusseldorf e successivamente prendere l’aereo per Keflavik, una cittadina, o meglio un paese vicino Reykjavik, Islanda.
In realtà non sapevo molto dell’ Islanda; ero andato a leggere solo negli ultimi mesi qualche curiosità, ad esempio il fatto che è un paese che non ha mai partecipato ad una guerra; l’unica che era in procinto di sfiorare: “la guerra del Merluzzo” contro la Groenlandia, ma riuscì a risolvere il tutto verbalmente.
Già questa nozione fa capire che bella gente sia quella islandese!
Comunque sia, avvicinandomi sempre di più all’ Islanda, comincio a notare già due elementi che mi avrebbero accompagnato per tutto il viaggio: il primo, la mancanza di buio; ebbene sì, essendo un paese situato molto a nord, l’estate è il periodo di luce; di conseguenza non ho visto una vera e buia notte per tre settimane. Il secondo, i paesaggi stupendi: già dall’aereo mi accorgo palesemente che non sto sorvolando la pianura padana, bensì le frastagliate coste dell’Islanda.
Il 29 Luglio sono partita per il Taiwan.
Era la mia prima esperienza in questa iniziativa del Lions International ed è stata splendida.
Sono stata nel distretto di Yilan, a nord dell'isola, due settimane nel campo e una in famiglia. L'accoglimento è stato meraviglioso e il trattamento ottimo. A me e ad un'altra ragazza è inoltre stata offerta la l'opportunità di prolungare la permanenza di una settimana.
Quest’ anno il mio viaggio è stato alla scoperta della Serbia, un piccolo stato quasi completamente pianeggiante, da sempre crocevia e punto di incontro fra l’Europa cristiana ed il Medio Oriente musulmano.
Ho scelto questa destinazione perché attratto dalle realtà di questi paesi, forse meno conosciute, ma che hanno davvero tanto da scoprire e da insegnare. Prima della partenza, come ogni volta, ero abbastanza scettico sul buon esito del viaggio, ma presto (e per fortuna) mi sono dovuto ricredere in toto!
L’11 agosto sono partito con destinazione Novi Sad, dove mi aspettava Nebojša, il mio host brother per la prima settimana. Lui e suo fratello Bojan sono state delle vere e proprie guide turistiche che mi hanno accompagnato in ogni angolo della loro meravigliosa città.
Grazie alla grande opportunità dello scambio giovani offertami dai Lions, quest’estate ho potuto visitare una zona a sud est della Spagna, precisamente ubicata sotto Valencia.
La mia famiglia ospitante viveva a Benidorm, una richiestissima meta turistica per via del suo panorama mozzafiato: una lunga spiaggia costeggiata da grattacieli.
Oltre ad aver visitato questa piccola cittadina, le varie famiglie ospitanti hanno fatto conoscere, a me e agli altri ragazzi dello scambio, altre città vicine come Alicante, importante città portuale, nonché provincia.
Iowa, cosa vuol dire Iowa? E’ davvero uno stato degli Stati Uniti? Esiste sul serio?
Quando mi hanno detto che c’era la possibilità di andare in Iowa con il progetto Lions Exchange Students ho accettato immediatamente, solo in seguito ho guardato dov’era situata geograficamente. Tutt’ora quando mi chiedono dove sia faccio un po’ di fatica a spiegarlo perché non è sicuramente vicino a New York o a Los Angeles: “Ma sì, più o meno l’Iowa si trova in mezzo agli Stati Uniti”.
La mia avventura è iniziata in aeroporto a Verona, dove ho incontrato Silvia, anche lei diretta in Iowa. Il nostro viaggio è stato infinito, ma è stata una buona occasione per conoscerci. Da Verona siamo volati a Roma, dove abbiamo aspettato due ore e mezza prima di prendere il volo per Detroit, che è durato la bellezza di dieci ore. Una volta a Detroit abbiamo aspettato altre cinque ore prima di prendere l’ultimo volo per Cedar Rapids. Dal finestrino dell’aereo noto subito che l’aeroporto non è molto grande ed è recintato solamente da una staccionata in ferro alta non più di un metro. Appena scesi troviamo subito le nostre famiglie pronte ad aspettarci e ad ospitarci come figli o fratelli: Jim e Anita, mio “padre” e mia “madre”, e Sam mio “fratello”.
Ciao sono Antonio ho 17 anni e il 27 Giugno sono partito per il Canada. Sono stato in Saskatchewan dove ho vissuto l’esperienza della famiglia e del campo. La mia host family ha due figli che vivono in Alberta; oltre a me, in famiglia ospitavano un ragazzo tedesco molto simpatico. La mia host family è stata sempre molto gentile con me, la prima settimana è stata molto faticosa a causa del jet lag di 8 ore.
Durante le tre settimane passate in famiglia le giornate passavano in fretta perché non ci facevano mai annoiare; siamo andati a vedere un lago, il museo dei dinosauri nelle drumheller, il museo storico di North Battleford , una gara di ballo dei nativi Americani e la Hall of Fame Canadese.
Dopo esser trascorse 25 ore di volo non sapevo più chi fossi, dove mi trovassi ed in quale continente … recuperato il jet-lag ho realizzato di essere finalmente arrivato in Australia.
Vorrei raccontare la mia esperienza partendo da una frase con cui tutto è cominciato e tutto è finito: G’DAY MATE !
Una semplice espressione che, letta superficialmente, può non aver alcun significato, ma per me racchiude il carattere del popolo australiano.
Non spiegherò il significato di questa espressione ma proverò a suscitare la vostra curiosità.
L’Australia è un paese di immigrati, in cerca di fortuna o mossi dalla curiosità di un luogo incontaminato e così lontano dal resto del mondo. Dopo aver trascorso un mese in questo fantastico luogo, ho imparato molto sulla cultura del posto, e tutto questo grazie ai Lions che mi hanno permesso di vivere un’esperienza da australiano e non da turista. Le prime tre settimane della mia permanenza le ho trascorse in tre famiglie diverse nel New South Wales, con un ragazzo di Saronno.
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Durante l’anno scolastico 2015-2016 la mia scuola ha deciso di partecipare con le classi quarte a un progetto organizzato dal Lions che consisteva nella scrittura di un tema sociale.
Il mio lavoro è stato premiato con uno scambio culturale in Germania precisamente nella regione Palatina cioè nel sud-ovest vicino al confine con la Francia, una zona molto famosa per la produzione di vino.
Ad un primo impatto quando ho saputo di aver vinto ero stra emozionata e felice però anche impaurita dall’idea di andare per la prima volta all’estero, parlare inglese e non conoscere nessuno.
Sono stata in Germania per due settimane dal 20 Agosto al 03 Settembre; il sabato 20 sono andata all’aeroporto di Venezia e ho preso l’aereo, poi quando sono arrivata ho trovato il ritrovo del Lions dove mi hanno accolta fin da subito con un grande abbraccio.
25 Giugno
Arrivo ad Austin alle ore 12.30 circa…viaggio da Roma con 3 ore di ritardo per la difficoltà di inserire i bagagli nella stiva
26 Giugno
Oggi sono partito da Dallas verso Austin dopo essere stato una sera nella famiglia DeRouchey, sveglia alle 6 di mattina.Ho conosciuto i Fraziers e ho avuto meritato riposo
27 Giugno
La mattina l’ho trascorsa al fiume e ho subito fatto amicizia con Austin figlio di Jill e Don Frazier e devo dire che la famiglia è molto ospitale, hanno tre figli ma quello con cui trascorro la maggior parte del mio tempo è Austin, che ha 16 anni e guida.
Aver fatto un viaggio all’estero, così lontano da casa, è stata un’esperienza bellissima, emozionante e al tempo stesso spaventosa.
Ho viaggiato da sola e in aereo per la prima volta, quindi non sapevo di preciso cosa mi aspettasse e soprattutto quali sarebbero state le mie emozioni.
Cercavo di immaginare qualcosa un po’ per curiosità, un po’ per prepararmi a condividere questa esperienza con persone che conoscevo solo via e-mail, ma nulla è coinciso con i miei pensieri.
Durante il viaggio per il Texas ero emozionatissima e sull’aereo ho conosciuto molte persone Americane che hanno aiutato me, e un altro ragazzo svizzero nelle mie stesse “condizioni”, a compilare il visto per gli Stati Uniti e ho ricevuto informazioni più dettagliate sulla dogana.
Dopo una notte imprevista a Houston,dove ho potuto ammirare la città illuminata dalla cima di un grattacielo,ho finalmente raggiunto Midland,una città di centomila abitanti nell’ovest del Texas.
Qui ho condiviso le prime tre settimane di soggiorno con una ragazza finlandese e una tedesca,che alloggiavano in altre due famiglie Lions nella stessa città.
Le nostre famiglie si erano organizzate veramente bene,ogni giorno c’era qualcosa di diverso da fare e posti nuovi da visitare:dalle città più vicine a quelle un po’ più distanti,noi abbiamo visto tutto,e non scherzo…compresa una puntata in New Mexico!!
Abbiamo parlato spesso nei Lions club dei dintorni e anche visitato la banca dei trapianti Lions che si trova nella città vicina,e il centro di riciclo degli occhiali che si trova proprio a Midland.