My experience in the United States (Colorado) was awesome!
My flights were great, thanks to the association "La Specola", suggested me by my lions district: I had no problems.
When I arrived there, I was pretty scared by meeting my family: I've already texted them, but I wasn't sure they were as they looked to be.
Actually, they were better than I expected: Michael and Valerie thought about me as another daughter and their three crazy boys were so cute!
Since the beginning everything was super: I had the freedom to stay with one girl from Germany I met in the airport during the mornings when my host parents were working so I wasn't annoyed, but also I went out some evenings with the other guys who would have been with me during the camp, just doing some typical stuff like the bonfire and the rodeo (Vicky, Steve and Rachel were very kind and funny, too).
Un viaggio speciale. Un viaggio diverso da qualsiasi altro abbia mai vissuto in precedenza.
Più lontano sicuramente, ma non solo per ragioni geografiche. Un viaggio in una terra dai paesaggi incredibili, dalla storia recente, dagli animali più originali che si possano immaginare e dal territorio vastissimo.
La partenza di quest’avventura risale ad una sera di luglio in cui mi apprestavo, assieme ad altri ragazzi italiani, ad affrontare un lungo viaggio in aereo in direzione Sydney con scalo ad Abu Dhabi. L’inizio vero e proprio risulta tuttavia essere 25 ore più tardi e 16500 chilometri più a sud-est.
La prima impressione che ho avuto dell’Australia proviene dal viaggio in treno effettuato verso Newcastle, città della costa orientale che costituiva la vera meta della mia esperienza. Ricordo soprattutto l’immensità degli spazi, gli occhi perdersi all’orizzonte alla ricerca di una barriera che limitasse tanta vastità cui in Europa non siamo certamente abituati, o ancora gli innumerevoli gum trees e i canguri riposarsi tranquilli all’ombra dei cespugli.
Non sarebbe possibile descrivere in poche, limitanti, parole le cinque meravigliose settimane che ho passato in California.
Inizialmente, non essendo stata la mia prima scelta, non avevo idea di cosa mi potessi aspettare, ero molto incuriosita, ma allo stesso tempo poco affascinata. La prima delle mie innumerevoli nuove esperienze è avvenuta già in aereoporto, dopo aver salutato la famiglia, varcare l'oceano da soli non è da tutti giorni, ed è sicuramente qualcosa che segna la propria vita.
Una volta arrivata, il primo sorriso che ho incontrato è stato quello di Les Duldulao, mio hosting father, che mi ha accolto all'aeroporto assieme alla moglie Fil. Mi sono trovata benissimo soprattutto con Les, con il quale condivido la mia grande passione per la fotografia e per il Graphic Design.
La California era la mia prima scelta. Appena mi è arrivata la notizia di essere stata scelta per partire ero al settimo cielo: sarei andata in California, la terra dei Doors, dove si incontrano l'oriente e l'occidente, dove sono stati girati numerosi film celebri...dove ci sono le onde alte due metri e dove le strade hanno 5,6,7 corsie. Sarei andata in Califonia, io. Ero davvero felicissima e non vedevo l'ora di partire.
La mia esperienza in California ha preso inizio il 9 luglio dall'areoporto di San Francisco. Da lì due responsabili Lions ci hanno accompagnato a conoscere le nostre famiglie. La mia famiglia era composta dai due coniugi più la figlia ventenne e vivevano a Nevada City, un paio di ore da San Francisco. Avevano una casa piuttosto grande, con sia una piscina sia una "hot tab" in comune con gli altri vicini. In questa famiglia convivevo anche con un'altra ragazza, Siegi, dall'Austria, e quindi, quando la nostra "host mum" era al lavoro, trovavamo sempre qualcosa da fare insieme (nuotare, fare un giro per la città...).
Famiglia
Nella prima parte della mia “avventura” sono stato ospitato a Nevada city presso la famiglia Ross. Persone veramente gentili ed ospitali che mi hanno fatto sentire subito a mio agio. Il padre e il figlio erano tipi molto sportivi tant’è che mi hanno fatto provare moltissime attività: golf, disc golf, tiro con l’arco e baseball. Nel primo weekend siamo andati a visitare San Francisco città fantastica, la mia preferita! Pranzo a China Town e poi giro di tutta la città! La particolarità è la differenza di culture: ad esempio bastava attraversare la strada per spostarsi da China Town al quartiere italiano. Dopo una giornata in cui abbiamo visitato il centro abbiamo cenato in una pizzeria gestita da italiani (Tommaso’s).
Tornati a casa mi aspettava una nuova settimana! L’avvenimento più atteso dalla famiglia era la “Midnight Premiere” di Harry Potter. Siamo andati al cinema a mezzanotte per vedere la parte finale di questa saga. La cosa divertente era vedere moltissimi ragazzi/e vestiti come i personaggi del film!
Partenza: 9 Luglio, destinazione: USA, California, San Francisco.
E? così iniziata la mia avventura di 5 lunghe settimane in una delle mete più ambite dell?America. Mi sento molto fortunata per aver potuto partecipare a questa grandiosa esperienza. Mi sono trovata molto bene ovunque, anche se è necessario un pizzico di spirito di adattamento, perché tutto è differente nelle abitudini alimentari e nello stile di vita. Le mie due famiglie erano molto premurose e avevano organizzato attività per ogni giorno (compreso il relax!).
La cosa che mi ha stupito subito di più è stata la gentilezza delle persone: persino i commessi nei negozi ti chiedono sempre ?Va tutto bene?? o ?C?è qualcosa che non va?? sempre ed immancabilmente e, credetemi, di shopping ne ho fatto molto (fin troppo! I prezzi erano davvero irresistibili!) e di commessi ne ho visti a centinaia!
5 settimane: è quanto ho trascorso in California grazie al progetto “Lions Youth Exchanges”.
3 mesi: è quanto mi sembra di esserci stato. Non per noia, ma per quantità di cose viste e fatte, dal primo giorno, a 12 ore dall’arrivo (Universal Studios), fino a 8 ore dalla partenza (riunione Lions sugli ultimi periodi dell’organizzazione in generale).
L’organizzazione, l’affetto e la bravura delle famiglie, il gruppo di ragazzi trovato e la bellezza dei posti visti hanno reso questa vacanza la più bella che abbia mai fatto. Consiglio caldamente di visitare la California, in primis per il calore della gente del posto: si sentono in dovere di aiutare il turista per qualsiasi cosa. Parlando in particolare delle famiglie, non si può dire altro che questo: mi hanno fatto entrambe sentire uno di loro. Sia la famiglia di Yucaipa (non lontano da Los Angeles) sia quella di Pleasant Hill (nei pressi di San Francisco) sin dal primo giorno hanno fatto di tutto affinché la mia permanenza da loro fosse la più serena e confortevole possibile. Quando poi mia “sorella” di quando ero a Pleasant Hill mi ha proposto (senza che io avessi chiesto niente) di passare la giornata seguente con lei, il suo ragazzo ed altri 2 amici in giro per San Francisco facendo una giornata di vacanza americana con ragazzi americani, mi son sentito apprezzato a mia volta, e ciò mi ha dato grande piacere.
Devo premettere che, grazie al Lions Youth Exchange, ho trascorso l’esperienza più bella della mia vita.
Quando era tempo di scegliere la mia destinazione per l’application avevo diverse opzioni e la mia decisione finale è stata quella di trascorrere cinque settimane della mia estate in California, USA.
E’ stata la mia prima esperienza con il programma di scambi Lions e devo dire che, anche se non era il mio primo viaggio da sola, di sicuro ero un po’ intimorita.
Col tempo mi abituai all’idea di questo viaggio all’insegna di nuove conoscenze e di nuove esperienze.
Quando è arrivato il giorno della partenza da una parte ero triste di lasciare la mia famiglia e i miei amici per un periodo che ritenevo eterno, ma dall’altra ero elettrizzata all’idea di quell’esperienza tutta nuova. Il mio volo prevedeva solo uno scalo a Monaco per poi arrivare a San Francisco. A Monaco ho incontrato alcuni ragazzi italiani, anche loro diretti in California. Vederli mi ha un po’ rassicurato anche se mi sono detta “Li vedrò solamente al camp, fra quattro settimane”.
Arrivata a San Francisco, dopo una lunga coda all’immigration, finalmente sono uscita agli arrivi dello SFO con la mia pesantissima valigia per essere accolta dalla mia “hosting mum” per le successive due settimane.
Now that my staying in California is over it is time to write a report to describe this unforgettable adventure!
I left from Rome on the 6th July and after a really long journey because of a plane crash in S.Francisco airport i finally made it: I arrived in California, one of the most popular place that a teenager wolud like to visit. I must thank with the Lions also for the help they gave me during the travel.. I was stucked in the airport and my flight was cancelled but they arranged everything for me and I finally arrived in S.Francisco
Since the first moment there everything was perfect!
I stayed for two weeks in a nice family with 3 other youth exchange students who were really friendly from the beginning. During the day we did lots of funny activities with our host family.
Quest’estate ho trascorso 5 settimane in California, dal 7 luglio al 10 agosto grazie agli scambi giovanili proposti dal Lions Club. E’ stata davvero un’avventura fantastica, piena di esperienze che mi hanno arricchito molto grazie alla quale sono maturato. Prima di raccontare ciò che ho visto laggiù, a quasi 11000 km da casa, vorrei dare a chiunque decidesse di partire qualche consiglio molto pratico, ma a mio avviso utile, soprattutto la notte prima del viaggio dove tutti i dubbi ti si affollano nella mente e ti tolgono quelle preziose ore di sonno che sarebbero l’ideale prima di un viaggio così impegnativo. Innanzi tutto 5 settimane sono un periodo molto lungo per chi non è mai stato lontano da casa e non ha una buona dimestichezza con l’inglese; le famiglie sono sempre ospitali e cercano di assecondarti in tutto. Qualora abbiate sfortuna o insorgano problemi la struttura dei Lions è pronta ad intervenire per trovare una soluzione. In secondo luogo, ma abbastanza importante, non portate una tonnellata di vestiti (mi riferisco più alle ragazze ovviamente), ma solo il necessario per 15/20 giorni; le famiglie provvederanno a lavare tutto.
Quest’estate ho avuto la splendida opportunità di prendere parte al programma di scambi giovanili gestito dai Lions, che ringrazio veramente.
Sono stata in California per cinque settimane: due le ho trascorse al nord, nei pressi di San Francisco; altre due nel sud, vicino a Los Angeles, mentre l’ultima settimana l’ho passata al campo Lions situato nelle montagne che circondano LA.
Le prime due settimane posso dire, senza esagerazioni, di aver vissuto un sogno!
Ero ospitata, assieme ad altre tre ragazze, da una famiglia composta dai genitori e tre figli. Oltre ad avere instaurato un bellissimo rapporto con la host family, che spero di tornare presto a trovare, ho anche stretto un buon legame di amicizia con le altre ragazze ospitate assieme a me. Durante queste due settimane abbiamo svolto molte attività in compagnia della nostra “mamma” che non sarebbe potuta essere più disponibile e che mi ha fatta sentire immediatamente a casa.
Era appena dicembre quando i Lions mi dissero che potevo finalmente partecipare all’Exchange in America.
I mesi sono passati velocemente e dopo l’esame di maturità mentre tutti rimanevano a casa, io fortunatissimo ero pronto per la partenza negli States.
La mattina del 13 luglio ero pronto per quest’avventura, saluto la mia famiglia e parto diretto per l’America (con un breve scalo a Parigi ).
Il viaggio sembra non finire mai (anche perché le canzoni sull’America che stavo ascoltando non aiutavano) ma dopo quasi dodici ore di volo sono finalmente arrivato lì… San Francisco. Dopo un caloroso benvenuto da Stephen e altri Lions locali ho conosciuto l’altro ragazzo proveniente dalla Danimarca.
Arrivati nella casa di Stephen siamo andati subito a letto poiché distrutti dal viaggio.
Partenza 05 luglio 2016 , destinazione Stati Uniti d’America stato dell’Indiana !
Questo è il mio primo viaggio oltre oceano , da solo e verso una destinazione sconosciuta ospite di una famiglia altrettanto sconosciuta.
Sono emozionato, ma anche un pò agitato e preoccupato per questa nuova esperienza che non so cosa possa riservarmi.
Prima di partire ho trascorso alcuni giorni con la ragazza ungherese, ospite nella mia famiglia ,anche lei protagonista degli scambi giovanili e così ho avuto un pò la possilità di farmi delle proiezioni sul come potrebbe essere la mia di esperienza come protagonista dall'altra parte del mondo.
Il primo impatto è l'aeroporto di Atalanta , immenso , poi farò un volo interno di circa un'ora e mezza e avrò modo dal finestrino di ammirare un pezzo della realtà geografica in cui andrò a vivere per circa tre settimane.
La mia permanenza è stata unicamente in famiglia , considerato che non c'era il campo giovani, ma ho trovato tantissima disponbilità oltre che ad accogliermi anche nel gestire una serie di attività ed escursioni.
Ho fatto tanti incontri e sperimentato uno stile di vita così diverso dal nostro è stata un'esperienza che mi ha arricchito e dato la possibilità di mettermi in gioco .
Credo sia un'esperienza da vivere in prima persona e tanto personale da trovare con difficoltà le parole per trasmettere tutte le emozioni che ti attaversano , penso che l'anno prossimo mi metterò ancora in gioco e se ci sarà l'opportunità mi proporrò per un altro scambio .
Il mattino del 9 luglio 2016 arrivai all’aeroporto “Marconi” di Bologna in preda dall’ansia e pensando a tutto ciò che mi avrebbe atteso in Austria al mio arrivo: la famiglia, i luoghi, i cibi e il camp.
Ero elettrizzata ed emozionata per l’esperienza che di lì a poco sarebbe iniziata e appena salì sull’aereo con il mio basso sospirai profondamente.
Il viaggio fu breve e senza intoppi. Arrivai all’aeroporto di Vienna dove Felix, camp director, membro dei Lions e mio fratello ospitante mi aspettava a braccia aperte e con un sorriso smagliante.
Finalmente feci conoscenza anche di Friedrich, soprannominato Fritz, padre di Felix e anch’esso membro dei Lions e alcune ragazze che sarebbero state con me durante il campo.
Il clima e le persone furono accoglienti e mi rilassai subito.
Il 10 luglio, dopo undici ore e mezza di volo sono finalmente arrivata in Giappone.
Ero esausta ma tremendamente felice per questa nuova avventura che mi si prospettava.
All'aeroporto Kansai di Osaka subito sono stata accolta da alcuni membri del Lions club giapponese, che hanno accompagnato me e gli altri ragazzi alle nostre host families.
Al momento della partenza non sapevo cosa aspettarmi da questa esperienza, in quanto non ero molto esperta o particolarmente appassionata del Giappone, tuttavia questa mia impreparazione si è rivelata un aspetto positivo per l'esito del viaggio, infatti non ho avuto aspettative da soddisfare, ma al contrario ero pronta a lasciarmi sorprendere da questa cultura così lontana dalla nostra.
“Mamma mamma, vado in Canada!!” Era un giovedì di metà inverno, stavo aspettando il tram per tornare a casa quando il mio telefono ha vibrato e mi è stato comunicato che sarei partita alla volta del Canada.
Canada dove? Toronto? Vancouver? No, Saskatchewan.
La mia avventura è iniziata nel cuore della notte di domenica 26 giugno, quando i miei genitori mi hanno accompagnato all’aereoporto di Bologna, da dove, alle prime luci del giorno, partiva il primo dei miei tre voli.
Dopo interminabili 26 ore di viaggio, sono arrivata a Saskatoon, nel cuore del Canada, dove mi attendeva la mia host family: Karen Jim e la loro figlia, mia coetanea, Alison. Dopo “a short trip home” che è stata circa equivalente a Milano-Firenze, siamo arrivati a Lake Lenore. Paese disperso nelle immense e piatte campagne sud canadesi, abitato da 300 anime o poco più.
Non ci sono parole per descrivere l’immensa gratitudine per aver potuto sperimentare una così bella esperienza!
La mia avventura in Spagna è iniziata il 2 Luglio, atterrando all’aeroporto di Malaga.
Ho trascorso i primi 11 giorni in campus con altri 15 ragazzi stranieri; ero l’unica italiana e questo inizialmente mi spaventava ma mi sono subito integrata senza problemi.
Quando mi è stata proposta l’esperienza di uno scambio giovanile Lions sono rimasta inizialmente molto perplessa. Credevo avessero chiesto alla persona sbagliata e avevo paura di non essere adatta. L’unico motivo che mi ha convinta ad accettare è stato il fatto che opportunità di questo genere capitano una sola volta nella vita, e io non sono certo la persona che spreca le occasioni. Quindi l’ho colta al volo, non senza dubbi e difficoltà pre-partenza. E così destinazione Finlandia, proprio “fin là” come mi dicevano scherzando i miei amici.
Era la prima volta che facevo un viaggio così lungo. E da sola. Mi spaventava il dover fare scalo, parlare sempre e solo inglese, avevo paura di non venire accolta e di molto altro ancora. Ma se sono qui a parlarne, ciò significa che sono sopravvissuta, e anzi, ho imparato molte cose e sono cresciuta come persona.
La Finlandia mi ha impressionato fin dal finestrino dell’aereo prima di atterrare. Tutti quei laghi, quelle foreste, le casette in legno colorato nel mezzo della natura, mi davano l’idea di un posto dove regnava la tranquillità.
Ho partecipato alla selezione per il programma di scambio giovanile del Lions Club per la mia grande passione per il viaggio e la curiosità di conoscere altre culture. Quando ho scoperto che sarei andata in Georgia non sapevo cosa aspettarmi, ma ero molto entusiasta in quanto era un'occasione per poter vedere un Paese extraeuropeo che non è tra le classiche mete turistiche.
Appena arrivata lì sono stata rapita dalla magia della capitale, Tbilisi: già dal primo giro in macchina, andando a casa dall'aeroporto, mi ha sorpresa la maestosità dei grandi palazzi, illuminati in maniera sapiente, che spiccano nel cuore della notte.
Con la prima famiglia ho soggiornato nella loro casa estiva a Mukhatskaro, una località di montagna non lontana dalla città. Insieme abbiamo potuto visitare molti monumenti simbolo, musei nella capitale, ma anche nei suoi dintorni: mi ha colpito molto la grande presenza di chiese che si possono scovare tra le vie della città o arroccate su una collina, ma comunque danno l'impressione di entrare in una bolla, dove l'unica cosa importante è il culto.
Quest’estate grazie al programma Youth Camps & Exchange organizzato dal Lions Group ho avuto la possibilità di vivere una esperienza indimenticabile di quattordici giorni in Taiwan.
Prima di partire avevo emozioni molto contrastanti voglia di partire ma anche paura perché era la mia prima esperienza in un paese extra europeo e dovevo andare cosi lontano da casa, perché non tutti sanno io per prima, che Taiwan, detta anche Isola Formosa, è situata a sud-ovest della piattaforma continentale cinese.
Dopo un attesa durata alcuni mesi ecco arrivato il giorno della partenza è il 31 luglio, aeroporto di Malpensa, tutta la mia famiglia a salutarmi, il volo era già la prima prova da superare 15 ore con uno scalo solitario a Dubai che non preoccupava solo me e la mia famiglia, ma anche degli occasionali compagni di viaggio incontrati sul volo Milano Dubai e diretti in Giappone.