Sebbene la durata del viaggio possa scoraggiare all’inizio, state certi che ne sarà valsa la pena.
Dopo essere partito la mattina dall’aeroporto di Bologna, mi sono ritrovato in poco tempo all’aeroporto di Francoforte, da dove nel giro di poche ore sarei dovuto partire per San Francisco.
Fortunatamente non ero solo: mentre guardavo gli schermi con i dettagli dei voli partenti mi sono imbattuto in Francesca, una degli italiani che avevano deciso il Nevada come metà per lo Scambio Giovanile Lions.
Comincia così il nostro viaggio, durato la bellezza di 11 ore. Arrivati a San Francisco, ci aspetta la dogana: il controllo è durato abbastanza a causa dell’incomprensione sul motivo della nostra entrata negli USA, ma per fortuna siamo riusciti a spiegare tutto. Ci aspettava poi un altro aereo diretto a Reno, Nevada; sul volo abbiamo poi incontrato Alessandro, altro italiano del gruppo dello Scambio.
Ho partecipato agli Scambi Giovanili del Lions andando a Laytonsville in USA nel Maryland.
La mia esperienza in famiglia,durata tre settimane,è stata molto piacevole e molto interessante, specialmente perché ho potuto sperimentare un modo di vivere completamente diverso da quello a cui sono abituata.Inoltre ho visitato molti luoghi interessanti,come Washington, Baltimora, Georgetown e Anneapolis.
La famiglia,nonostante si sia trovata ad ospitare per la prima volta,è stata molto calda, accogliente, educata e discreta e speriamo che l'anno prossimo la figlia Kate, possa essere ospitata in casa nostra.
Mi è stato chiesto di scrivere un report sulla mia esperienza di Youth Exchange Lions 2006.
Sulle richieste c'era scritto: scrivete le cose positive ma anche quelle negative che così possiamo migliorare il servizio...ma quali cose negative?!
Io assolutamente di cose negative non ne ho in assoluto...a parte il fatto che sono dovuta tornare a casa...!!!
Sono stata in America, in Indiana, più precisamente vicino a Fort Wayne.
La mia esperienza con gli scambi giovanili è stata senza dubbio fantastica!
Non solo per tutti i posti che ho visto e visitato, ma anche per la famiglia Rapley, che mi ha ospitato, e per tutte le persone che ho incontrato. I Rapley sono entrambi iscritti al Lions Club, e sono molto attivi! (con loro abbiamo preparato il carro del Lions Club per la parata!)
Nel viaggio d'andata c'è stato un piccolo problema, perché non sapevo che occorresse l'indirizzo del luogo in cui si passa la prima notte in America, ma poi si è risolto tutto bene, e al mio arrivo ho trovato i Rapley al completo, pronti a farmi iniziare questa avventura! Sono stati fin da subito gentilissimi con me, e già dalla prima sera ho sperimentato la vita americana: marshmallows e fuochi d'artificio!
Non poteva iniziare meglio di così!
Anche quest’anno ho avuto la fortuna di partecipare agli scambi giovanili Lions e devo ammetterlo è stata un’esperienza fantastica!!!
Sono stata in Indiana nella stessa famiglia presso cui era già stata ospitata mia sorella due anni fa, per un mese circa, insieme ad un’altra ragazza del nostro distretto.
La famiglia era composta dai genitori e da tre bambini carinissimi:due femmine, Chloe e Cadence, una di sette anni e l’altra di quasi tre, e Sean di cinque anni.
La casa era molto grande e mai vuota, c’era una piscina abbastanza estesa, nella quale però abbiamo avuto poche occasioni di andare a causa del freddo, e una casa degli ospiti molto carina.
Ciao a tutti! Mi chiamo Carlina Vitagliano, ho sedici anni, vivo a Firenze e quest’estate ho passato un mese negli Stati Uniti in una famiglia Lions.
La famiglia che mi ha ospitata vive in Idaho, uno stato che non avevo mai sentito nominare e perciò ho voluto visitare; i due signori che mi hanno ospitata vivono soli e hanno nipoti della mia età circa.
Qualcuno di voi potrà pensare che sia stata una noia mortale vivere un mese con due “nonni”, ebbene vi sbagliate!
Ho trascorso due settimane in Idaho in una fantastica famiglia con quattro bambini e posso dire di non essermi annoiata un attimo.
Mi hanno portato a vedere posti molto belli e diversi tra loro e siamo anche andati in campeggio per qualche giorno. Durante le due settimane che ho trascorso con loro ho avuto modo di conoscere gli altri membri del Lions Club del loro distretto andando a pranzo insieme a loro.
Passate le due settimane mi hanno accompagnato a Seattle dove abbiamo incontrato la famiglia che mi avrebbe ospitato per il resto della mia esperienza negli Stati Uniti.
Anche con questa famiglia è andata molto bene. Mentre ero da loro stavano ospitando anche una ragazza dalla Spagna e questa è stata un’altra ottima opportunità.
Un giorno ho partecipato ad un progetto del loro distretto in cui distribuivano libri gratuitamente ai bambini nel giardino di una scuola elementare.
Nel complesso devo dire che è stata un’ottima esperienza in cui ho avuto la possibilità di conoscere persone che sono state davvero molto gentili con me e con cui sono ancora in contatto.
Con l'occasione volevi ringraziare tutta l'organizzazione che si occupa degli scambi giovanili per l'opportunità che date a noi ragazzi di fare queste esperienze.
Il sottoscritto, Presidente del Leo Club di San Daniele del Friuli per l’anno sociale 2006/2007 e figlio di socio Lions International nel club di Maniago-Spilimbergo, vuole redarre il diario della strepitosa esperienza vissuta in Turchia dal 13 luglio al primo agosto grazie al programma di scambi giovanili organizzato dal LIONS CLUB INTERNATIONAL.
Per maggiore precisione ho trascorso i primi nove giorni in famiglia ad Izmir ed altri dieci giorni di campo itinerante lungo la costa sud della Turchia.
Qui di seguito il resoconto del mio viaggio:
Partito dall’aeroporto triestino “Ronchi dei Legionari” il 13 luglio alle ore 7.30 del mattino e atterrato all’aeroporto di Monaco intorno alle ore 9.00 per poi girovagare nell’immenso aeroporto bavarese cercando di ingannare il tempo per più di tre ore.
Alle ore 12.00 decollavo da Monaco con destinazione Turchia.
Dopo circa due ore di viaggio all’interno del comodo Airbus della Lufthansa Airlines, dormendo e ascoltando musica, inizio a scorgere dal mio finestrino la pista di atterraggio dell’aeroporto di Izmir.
E’ difficile descrivere e soprattutto cercare di riassumere in una lettera le impressioni di un viaggio così ricco di significato quale è stato quello in Turchia. Si dice sempre “è impossibile tradurre a parole i propri sentimenti”. Beh, mai frase fu più azzeccata!!!
Il viaggio in Turchia è stata la mia terza esperienza di scambio all’estero. Negli scorsi anni ho visitato l’Irlanda e la Finlandia ma quest’ultima è stata sicuramente la più emozionante. Quando ripenso alle tre settimane trascorse, i ricordi che affollano la mia mente sono molteplici.
Come mi aspettavo la mia esperienza in Turchia e il campo Lions non mi ha deluso. Volevo innanzitutto parlare della location del campo, in pieno centro storico di Istanbul a 5 min dal Gran Bazaar e altrettanti dalla Blue Mosque, in uno storico liceo di Istanbul che anche se in restauro non perdeva la sua bellezza e monumentalità.
Organizzazione impeccabile tutto secondo programma.
Si il programma…visite decisamente turistiche...inevitabile.. Comunque sicuramente ben studiato e accurato, l'unico mio rimpianto sono le uscite serali...nessuna.. a Istanbul, probabilmente per ragioni di sicurezza.
Non sono mancate però gite in Barca sul Bosforo, due giorni a Efeso, alcune serate nei Club turchi e una giornata in un parco dei divertimenti acquatico.
Lo Staff composto principalmente da giovani era molto disponibile e amichevole anche se in più di un'occasione abbastanza rigido sulle regole del campo.
In definitiva la mia esperienza è stata decisamente positiva come ho già detto nella premessa i campi Lions non deludono, consiglio così a chiunque il Bosphorus Youth exchange Camp.
Si tratta del terzo viaggio che ho fatto grazie al Lions Club e di anno in anno ho potuto capire sempre di più lo spirito che sta alla base di questa iniziativa.
Oltre a esser stata un'altra esperienza importante per la mia formazione personale a rapporto con una nuova cultura molto diversa da quella italiana, quest'anno il viaggio mi ha coinvolto ancora di più per il fatto che nella mia famiglia ospitante c'era Murat, un amico conosciuto lo scorso anno in Svezia durante un altro scambio.
Per questo motivo l'approccio iniziale di conoscenza della famiglia è stato minimo rispetto agli altri anni e abbiamo così potuto "immegerci" subito alla scoperta di Istanbul. In 17 giorni totali ho visitato ogni angolo di questa enorme città sia dalla parte europea (leggermente più "evoluta"), sia da quella asiatica. Anche il soggiorno presso il campo "Lions Istanbul Art and Culture Camp" è stato molto divertente e al contempo interessante.
Durante la settimana trascorsa con la famiglia tra Izmir (Smirne), terza città più importante della Turchia, e Çeşme, una località di villeggiatura dove la famiglia possedeva la casa estiva, ho avuto modo di apprendere lo stile di vita turco e conoscere la loro inimitabile ospitalità e cordialità.
Il primo giorno del camp le rispettive famiglie ospitanti hanno accompagnato tutti i “campers” nel sobborgo di Karşyaka in Izmir dove era previsto il ritrovo, in un ristorante, dove sono state registrate le iscrizioni, ci siamo incontrati tutti assieme per la prima volta e dove abbiamo consumato il primo pranzo. Alla fine del pasto sono state fatte le presentazioni di tutti i 22 partecipanti e alla fine del pasto, siamo partiti per la prima destinazione: Akçay. Akçay è una piccola e tranquilla località situata a nord di Izmir, sulla costa Egea, dove abbiamo pernottato per i primi tre giorni, in un albergo che si trova nei pressi della spiaggia.
L'esperienza in Turchia è un esperienza da ripetere il prima possibile; è stato molto divertente ed interessante allo stesso tempo, perché ho conosciuto gli usi, costumi e il modo in cui vivono.
La mia permanenza in Turchia è durata tre settimane precisamente dal 1 luglio al 21 luglio di cui due settimane in famiglia e una in campus. Comincio con il parlarvi della mia permanenza in Turchia nelle prime due settimane che ho trascorso in famiglia, come ho gia detto.
La famiglia è stata molto accogliente ed simpaticissima. Il primo giorno ho avuto la fortuna di dormire ad Istambul perché dei parenti della mia famiglia ospitante si sposavano e perciò ho potuto assistere ad un ad un matrimonio turco (molto ma molto bello e molto caratteristico).
Il viaggio è andato bene, senza particolari intoppi; al mio arrivo all'aereoporto di Ankara ho trovato ad aspettarmi Dilek e 3 dei miei futuri campleaders. Poi sono stato accompagnato alla mia famiglia.
Come sono arrivato ho capito subito che sarebbero stati molto accoglienti e gentili con me, ed infatti mi avevano già preparato la cena. Con me, nella stessa famiglia c'era anche un ragazzo austriaco (Christian) e anche con lui ho da subito instaurato un ottimo rapporto di amicizia.La famiglia era composta dalla madre (Yesim), con i due rispettivi figli (Borga, 17 anni e Dogusçan, 6) e in quel periodo c'erano anche la sorella della madre con il figlio (18 anni).
All'inizio com'era prevedibile eravamo tutti un pò timidi, soprattutto nell'usare l'inglese, ma già il mattino successivo dopo una buona dormita le cose erano cambiate e sembravamo parlare tutti la stessa lingua!
La mia permanenza in famiglia è stata ottima dal punto di vista dell’ospitalità: mamma, papà, figlioe soprattutto la nonna mi hanno viziato non facendomi mancare nulla e in particolar modo il ciboche, nonostante lo yogurt sulla pasta e i pomodori a colazione con il formaggio, non è proprio da buttare.
Dal punto di vista dello svago un po’ meno poiché, da quanto ho potuto capire e constatare,il figlio della famiglia non è che avesse tante amicizie e alla sera, quando si usciva, si andava fuori col padre!!!
Questa estate ho trascorso tre settimane in Turchia, la mia seconda esperienza Lions dopo la Finlandia dell’anno precedente.
È difficile raccontare un viaggio come questo a qualcuno che non l’ha vissuto in prima persona…un viaggio questo che devo dire mi ha entusiasmato ancora di più di quello in Finlandia, probabilmente anche per il fatto che essendo un po’ più grande riesci ad apprezzare maggiormente opportunità come questa. Il soggiorno è cominciato con una settimana trascorsa in famiglia, nella parte europea di Istanbul; una famiglia davvero calorosa,che sia a me che all’altra ragazza italiana che ospitavano ha dato un’affetto, un amore incredibile…qualcosa che sembra inverosimile possa avvenire in una sola settimana.
Avere la possibilità di prendere parte a questo programma è stata un occasione incredibile, in quanto mi ha permesso di conoscere persone fantastiche da tutto il mondo, e anche di approfondire la conoscenza di uno Stato e dei suoi usi e costumi, la Turchia.
La settimana di campo con gli altri ragazzi è stata particolarmente piacevole, perché non solo ho visitato i maggiori luoghi di interesse nelle bellissime città di Istanbul e Bursa, ricche di storia, ma anche ho avuto l’opportunità di confrontarmi con altre persone della mia età venendo a conoscere così aspetti che prima mi erano sconosciuti sui loro luoghi di provenienza.
Le due settimane in famiglia sono state interessanti soprattutto poiché mi hanno permesso di capire gli usi e costumi turchi, che si differenziano dai nostri sotto molti punti di vista, e ho potuto far conoscere un po’ della nostra cultura anche alla mia host family.
Durante il mio soggiorno in Turchia ho potuto anche sfatare parecchie credenze totalmente infondate su questo Paese e la sua cultura.
Mi sarebbe piaciuto molto visitare anche altre città, magari durante la permanenza in famiglia, in quanto mi è sembrato un periodo di tempo un po’ troppo lungo da passare in un luogo solo.
Questa esperienza è stata sicuramente molto positiva sotto tutti gli aspetti, e mi piacerebbe molto ripeterla in futuro.
La mia terza esperienza con i “Lions Youth Exchange “ è stata fantastica e forse la più emozionante tra quelle da me intraprese. Le mie aspettative per questo viaggio erano alte e non sono state deluse: la Turchia è un concentrato di emozioni, fascino, cultura, arte ed anche divertimento.
Per le vie di Istanbul (dove sono stato una settimana in famiglia e una in campus) si riesce a percepire la doppia faccia della città ed anche della nazione intera: si respira la cultura mediorientale che è viva nelle persone mescolata con la parte di Europa che i cittadini vanno cercando. Nella più grande città turca si passa in pochi metri dalle mosche, con i loro tipici minareti, a negozi di moda europei; dal profumo di un kebab appena sfornato (è delizioso come tutto il cibo turco, provare per credere!!) al più commerciale Mc Donald.
Per me, l'esperienza di scambio vissuta ad Istabul, è stata la prima di questo tipo.
I dieci giorni trascorsi in famiglia sono stati utilissimi per introdurmi nella città, nelle usanze naturalmente molto diverse e per conoscere la gente del posto.
Inizialmente tutto mi sembrava molto "diverso", non mi sentivo assolutamente fuori luogo ma ero molto curiosa.
La mia famiglia è stata gentilissima e molto accogliente con me, non è un modo di dire che mi abbiano fatta sentire esattamente come se fossi a casa.Ogni giornata era stata già organnizzata per filo e per segno prima del mio arrivo.Ho trascorso giornate con gli amici della ragazza che mi ospitava, che mi hanno fatto vedere quali erano le loro consuetudini, come organizzavano il loro tempo e le loro serate.
Sono partita venerdì 3 luglio dall’aeroporto internazionale di Venezia e dopo due ore di viaggio sono atterrata ad Istanbul, dove c’era la mia famiglia ad accogliermi.
I signori Mutlu abitavano molto vicino all’aeroporto,nel quartiere residenziale di Bakirkoy (mi scuso per gli accenti e le dieresi non presenti) , a circa quaranta minuti dal centro storico e ricco di grandi centri commerciali, negozietti, spazi verdi e grandi condomini. La mia famiglia viveva proprio in uno di questi,in uno spazioso e confortevole appartamento, dove la mia sorella ospitante mi ha ceduto la sua camera singola. Essa era composta dai due genitori Ipet e Ozcan, la mia host friend Nurbanu di quindici anni e le due sorelline gemelle Incinur e Nurdamla di dieci anni.