Io sono andato in Olanda per tre settimane.
I primi 10 giorni li ho passati in due differenti famiglie; entrambe molto disponibili e socievoli; personalmente mi sono trovato molto bene. Mi è piaciuto soprattutto il fatto di avere un programma comune con i ragazzi che alloggiavano presso le famiglie dello stesso paesino (Gouda).
Abbiamo viaggiato e visitato moltissime cose interessanti e coinvolgenti. Man mano che i giorni passavano ho visto casa sempre meno fino a starci unicamente per lavarmi e dormire. Di questo, sia chiaro, sono molto contento.
Finiti i 10 giorni sono partito con il campo, eccitato e speranzoso di trovare persone altrettanto simpatiche a quelle conosciute in precedenza.
E così è stato.
Dal 13 luglio al 3 agosto ho preso parte allo scambio giovanile Lions in Olanda.
Durante il soggiorno ho trascorso i primi dieci giorni in due diverse famiglie ospitanti, mentre gli ultimi dieci sono stati quelli del campo.
La prima famiglia è venuta a prendermi all’aeroporto e poi ci siamo recati al porto dove ci siamo imbarcati.
Lì ho conosciuto la ragazza bielorussa, facente sempre parte dello scambio, che avrebbe trascorso con me i giorni in famiglia; sulla barca c’erano John and Margreet Van Der Meer e due ragazzi di una famiglia Lions invitati dalla coppia per farci compagnia durante i primi due giorni. La mattina seguente siamo salpati per Amsterdam dove avremmo trascorso tutti e 5 i giorni con la famiglia. Per me la barca è stata un esperienza completamente nuova non essendoci mai andata, è stato anche interessante perchè durante la navigazione ho avuto la possibilità di vedere il paesaggio olandese, una volta arrivati a Amsterdam abbiamo navigato lungo i canali e ho avuto la possibilità di vedere molto della città. Il primo giorno abbiamo camminato per la città tutti insieme, il giorno dopo invece ho visitato il museo di Van Gogh e l’ultimo giorno siamo rimasti sulla barca con la famiglia e una dei loro figli. Il 18 ci siamo trasferite con il treno da Amsterdam a Barveld nella seconda famiglia, lì ci hanno fatto visitare la piccola cittadina e il mercato settimanale che si svolge solo in estate.
Sono partito il 13 Luglio per l'Olanda, da un caldissimo aeroporto di Bologna.
Dopo un'ora e mezza di volo, atterro nella famosa Amsterdam, il primo trauma è trovare la mia valigia che vedo girovagare sola sul nastro trasportatore. Incontrai immediatamente i Lions accanto al meeting point e poco dopo la mia "mamma" olandese.
Siamo andati a fare un giro in spiaggia, ho visto il freddo mare del nord e la meravigliosa sabbia dorata, tutto sembrava un sogno e solo ora mi rendo conto che lo era.La sera mi trasferisco nella nuova casa, bellissima, classica, ordinata, pulita con delle splendide persone; la mia famiglia si è subito dimostrata particolare, partendo dal fatto che una decina di anni prima adottarono Feng e forse da quel momento non persero mai il desiderio di conoscere, di vivere la cultura degli altri per poi imparare a rispettarla.
La famiglia ci porta ovunque, in barca, a giocare a tennis e a bere tanta buona BIRRA!
Sono tornata dal soggiorno che mi avete offerto lo scorso sabato 3.08.2013.
Voglio subito esprimerle la mia più profonda gratitudine per l'opportunità di cui ho goduto. Ne ho apprezzato la grande organizzazione, la serietà del progetto, la sapienza e l'esperienza nella scelta dei luoghi visitati, delle famiglie ospitanti, del campus, una ricca vigna di coltivazione di rapporti e di scambi culturali, di tradizione e di costumi diversi.
A tutto questo voglio aggiungere la passione che ho avvertito in chi, qui in Italia, promuove queste iniziative e la sua, con la dedizione e il tempo regalatimi, anche al telefono, quando con pazienza infinita ha rassicurato la mia famiglia e ci ha dato ogni informazione.
Grazie di cuore e la prego di trasmettere la mia gratitudine anche agli altri membri della sua associazione e alla commissione che mi ha elargito di un dono così prezioso per la mia formazione e il mio arricchimento culturale e spirituale.
Naturalmente le invio alcuni scampoli di vita olandese e cosmopolita perchè tanti studenti di tante nazionalità diverse presenti nelle foto hanno reso il quadro di questa vacanza così variopinto e straordinario.
PS Mi piacerebbe sapere se vi siano delle possibilità di diventare "Leo" per potere partecipare a progetti, scambi o attività internazionali Lions perchè davvero notabile e straordinaria è la fucina di cultura, svago e formazione offerti da questa associazione.
Mi chiamo Alessandra e anche quest'anno ho avuto la fortuna di partire tramite l'organizzazione Lions in Olanda.
Sono stata dieci giorni in due famiglie diverse e dieci giorni al campo.
In famiglia mi sono trovata molto bene e sono stata accolta come una figlia. Ho avuto la fortuna di passare questi giorni con altri ragazzi Lions ospitati in diverse famiglie dalla mia ed è stato un piacere condividere con loro tanti bei momenti e attività.
Anche il campo è stata una bellissima esperienza, ho avuto la possibilità di conoscere persone fantastiche provenienti da tutto il mondo.
Abbiamo fatto molte attività e abbiamo visitato una gran parte del paese visto il suo perimetro molto piccolo.
Grazie a questo scambio ho conosciuto un'altra cultura e ho avuto la possibilità di conoscere tantissima gente che non scorderò' mai.
Ringrazio ancora il Lions per avermi dato l'occasione di vivere al massimo questi 20 giorni in questo splendido paese molto diverso dall'Italia.
La mia avventura è iniziata il 13 luglio. Non posso negare l’agitazione fosse molta…una nuova cultura, una lingua diversa, persone mai viste e, soprattutto, un’esperienza del tutto nuova per me! Per migliorare la situazione, arrivata all’aeroporto di Amsterdam ho scoperto che la mia valigia era rimasta a Francoforte (dove avevo fatto scalo)!!! Tuttavia, nonostante il piccolo intoppo iniziale presto risolto, le mie preoccupazioni sono subito svanite.
Ad attendermi, più accoglienti e calorosi di quanto avrei mai potuto immaginare ecco Hans e Brigitte, i miei “host parents” e My, la ragazza svedese che è stata con me per l’intera durata dello scambio. La nostra casa non era in Olanda ma appena oltre il confine con il Belgio, in un piccolo paesino di campagna Meer…era così strano attraversare tutti i giorni più volte il confine! La cosa che più mi ha colpita è stato il modo con il quale ci hanno accolto, veramente come fossimo state membri della famiglia spiegandoci la loro storia, la loro routine, portandoci addirittura sul loro posto di lavoro! Le passeggiate, le visite a Breda(città olandese dove entrambi lavorano e alla quale sono molto legati), i mitici racconti di Hans sulle curiosità e sulle leggende del Paese, le serate passate a guardare film o ascoltare musica tutti insieme sul divano, con la tazza di latte macchiato(per loro specialità tutta italiana) che mi preparavano appositamente tutte le sere sono momenti che porterò sempre nel cuore. Pur non avendo figli della nostra età, hanno fatto di tutto per farci conoscere dei nostri coetanei, figli di loro amici o altri ragazzi dagli scambi. Non dimenticherò mai le pedalate verso casa alle 5 e mezza del mattino in mezzo al paese deserto tra risate e canti!
Tutto emozionato del viaggio, arrivai all’aeroporto di Amsterdam (Schiphol) verso ora di pranzo (circa le 12:00), era una giornata abbastanza soleggiata per il clima olandese, la famiglia, puntuale, aveva aspettato il mio arrivo all’ aeroporto.
La mia famiglia olandese mi accolse subito e tra l’altro mi trovai anche bene, eravamo in cinque: Wim, Daphne, Gerben, Samuel ed io. Wim, mio padre, era un uomo d’affari, amante della cucina italiana e della cultura in generale, spesso infatti discutevo di arte o musica con lui. Daphne, mia madre, amante anch’essa della cucina, in particolare di quella italiana. Gerben, mio fratello, era un ragazzo di 15 molto alto per la sua età, molto simpatico, amante degli sport, infatti ebbi l’occasione di andare in piscina con lui e a giocare a tennis (lo sport che praticava).
Per prima cosa vorrei Lions Club per la fantastica occasione che mi ha dato.
Il soggiorno in Olanda è stato davvero bellissimo.
Durante i primi 10 giorni nella hostfamily, la mia famiglia è stata così gentile e simpatica da non farmi sentire minimamente la mancanza di casa. Sono stati inoltre giorni parecchio “istruttivi” perché, in compagnia dell’altra ragazza ospitata (una simpatica georgiana), abbiamo visitato tutta l’Olanda, in compagnia di più o meno giovani membri del Lions Club del luogo.
Tuttavia, la parte in assoluto migliore è stata quella dei giorni al camp: in un tempo relativamente breve, infatti, abbiamo costruito un fantastico gruppo e una sorta di famiglia allargata. Non ci sono state alcune barriere di tipo culturale ma tutti siamo stati entusiasti di poter imparare qualcosa di nuovo dall’altro: anche solo dal secondo giorno, ci pareva di essere amici da sempre. Sono stati giorni davvero intensi, ricchi di attività ma anche di tempo per scoprire qualcosa di nuovo l’uno nell’altro. È davvero incredibile come i giorni siano volati, tanto che quando ci siamo tristemente salutati in aeroporto, sembrava a tutti di essere arrivati solo il giorno prima… è stato davvero un triste saluto, perché nessuno poteva (e soprattutto voleva) credere che fosse già finita.
L'esperienza in Olanda è stata unica nel suo genere e particolare.
La visita alle città di Amsterdam e Rotterdam sono state molto interessanti e divertenti.
Personalmente ho preferito la prima decina di giorni di permanenza nella famiglia rispetto all’analogo periodo trascorso al Campo.
La famiglia ha cercato di farmi visitare le particolarità dell'Olanda e di rendermi partecipe delle loro attività. Con loro ho visitato Amsterdam, Rotterdam, un paesino vicino al loro dove in quei giorni era stata allestita una manifestazione per la pace molto carina a cui partecipavano molte persone, un giorno invece sono rimasta a casa a godermi la loro fantastica piscina insieme all’altra ragazza che era ospite di questa famiglia.
Al Campo, nonostante mi piacessero le attività, non mi sono trovata a mio agio con gli altri partecipanti, compreso lo staff; per fortuna ho incontrato una ragazza molto simpatica con cui ho fatto amicizia e di questo ne sono felice. Non sono riuscita ad interagire con tutti poiché avevano degli interessi che differivano dai miei ad esempio fumare e bere alla sera, non erano molto ben organizzati e le regole dette il primo giorno dallo staff difficilmente venivano seguite dai ragazzi e dallo staff stesso.
Grazie di avermi dato la possibilità di vivere questa esperienza che mi ha comunque aiutata a crescere
È difficile concentrare in poche righe le impressioni, le emozioni e le sensazioni di tre settimane vissute a pieno.
Il mio soggiorno in Olanda è stato fantastico, tanto che temo di non trovare le parole adeguate per scrivere un resoconto che si avvicini a ciò che ho trascorso.
Durante i primi dieci giorni sono stato ospitato da due diverse famiglie insieme a un ragazzo indiano, che è stato con me fino alla fine del campo.
Tutti i giorni alcuni membri del Lions Club venivano a prenderci e ci portavano a visitare ciò che ritenevano importante che noi vedessimo.
Tra ciò che più mi è piaciuto ricordo Rotterdam, Amsterdam, Utrecht. Ho davvero apprezzato il loro impegno nel guidarci nel Paese e soprattutto il modo in cui cercavano sempre di fare in modo che noi ci divertissimo.
Anche all’interno delle famiglie mi sono trovato a mio agio. Purtroppo la maggior parte delle volte partivo al mattino e arrivavo alla sera, quindi ho avuto davvero poco tempo da passare con loro, in particolare con la prima.
Quando mi hanno comunicato la destinazione del mio scambio è stata una vera e propria sorpresa: i Paesi Bassi sono fin da sempre una nazione che avrei voluto visitare. A dir la verità sapevo ben poco degli usi e costumi degli olandesi e per questo ero ancora più curiosa ed entusiasta.
Il giorno di partenza era fissato: il 12 luglio aereo da Firenze con scalo a Monaco ed arrivo ad Amsterdam Schipol. Ciò di cui ero più nervosa era proprio il viaggio perché non avevo mai viaggiato da sola e non avevo mai preso un volo con scalo, ma alla fine queste esperienze servono proprio a crescere, no?
E in effetti una volta arrivata ad Amsterdam ero proprio orgogliosa di me stessa; il viaggio era andato alla perfezione. La parte più difficile è stata ovviamente salutare i miei all'aeroporto, ma per il resto mi sono quasi divertita a volare.
Dopo notti insonni per l'emozione, finalmente il gran giorno.
Un ultimo saluto alla mia famiglia e in un attimo, all'aeroporto di Shiphol, ha inizio la mia grande avventura.
Difficile descrivere le sensazioni del momento, sono orgogliosa di me stessa, ma allo stesso tempo impaurita. Esco dalle porte scorrevoli e subito vedo due distinti signori con un cartello in mano sul quale campeggia il mio nome scritto con l'"h"!
Ci riconosciamo ed è già famiglia!
Nella loro casa mi sento accolta e protetta e imparo a conoscere la ragazza che condividerà con me questa esperienza, Lori di Taiwan.
Grazie ad un concorso organizzato dai Lions nella mia città, ho avuto l’opportunità di partecipare a uno scambio giovanile di tre settimane in Olanda.
Il giorno della partenza il mio entusiasmo era stato soffocato dall’ansia per il mio primo volo, con scalo a Parigi, da sola. Tutto mi sembrava incerto, ma ero sicura di una cosa: mi sarei persa e, forse, avrei anche perso il bagaglio …. O l’aereo!
Nonostante i miei timori sono riuscita ad arrivare, sana, salva e con il bagaglio all’Aeroporto di Schiphol dove ho subito visto un cartello con il mio nome e due faccine che si guardavano intorno curiose: erano il mio papà olandese e la mia nuova sorella maggiore. L’intesa è stata immediata.
All’arrivo, nella zona settentrionale dell’Olanda, ho conosciuto anche gli altri membri della famiglia: tutti molto disponibili e ospitali; con loro ho trascorso 10 giorni nella tranquillità e nel verde della campagna. La mia famiglia locale mi ha fatto visitare numerose città e villaggi, musei e fattorie, elementi fondamentali in quella regione. Hanno anche organizzato diverse attività con altri ragazzi stranieri ospiti in case nelle vicinanze tra cui: barbecue, una nuotata al lago e una rilassante gita in barca a Giethoorn –un paesino conosciuto anche come piccola Venezia. Ogni giorno era davvero molto intenso e fruttuoso.
Circa un mese fa si è conclusa la mia splendida esperienza di scambio giovanile nei Paesi Bassi a opera del Lions Club.
Ho vissuto tre settimane da sogno, dieci giorni in famiglia e dieci giorni in campus in compagnia di ventiquattro ragazzi provenienti da tutto il mondo e sette animatori.
Un grazie speciale alla famiglia che mi ha ospitato, che mi ha fatto vivere dei giorni intensi e divertenti in compagnia della mia coinquilina finlandese, Anni. Grazie Martin, grazie Wemke, grazie piccola Emy, e un ringraziamento anche ai loro amici e agli altri membri del Lions Club che ci hanno portato a conoscenza di tutte le bellezze e i costumi olandesi, così diversi dai nostri!
Ho visitato le più importanti città del posto: Amsterdam, Rotterdam, L’Aia…
Ricordi indimenticabili!
Il periodo passato nel campus è stato a dir poco sensazionale: ho conosciuto tantissime culture differenti dalla mia e ho legato con tutti i ragazzi, soprattutto con la mia coinquilina italiana Beatrice. Mi sono molto divertita, e inoltre mi sento cambiata come persona perché sicuramente il mio bagaglio culturale si è arricchito, e la mia conoscenza dell’inglese è migliorata. Un grazie speciale al Lions Club e a Stefania Trovato, che hanno reso possibile una così bella esperienza che mi ha cambiato la vita!
Quest’estate ho avuto la possibilità di mettere alla prova me stesso grazie ad un’esperienza mai provata prima, con l’obbiettivo di pormi vicino a realtà e culture nuove.
Lo scambio Lions in Olanda infatti mi ha permesso non solo di migliorare il mio inglese grazie alle conversazioni con le famiglie, lo staff del Lions Camp e i miei nuovi numerosi amici provenienti da tutto il mondo, ma anche di crescere e sperimentare esperienze al di fuori del contesto quotidiano.
Inizio ringraziando i lions che mi hanno permesso di poter vivere questa magnifica esperienza istruttiva all' estero.
Il viaggio verso Amsterdam è andato molto bene. All'arrivo ho subito trovato il mio host dad ad attendermi.
1 famiglia
Giunti a casa io e un altra ragazza della Slovenia ci hanno portato subito a vedere i posti vicini alla città dove abitano; posti davvero belli in mezzo alla natura.
I giorni successivi ci hanno portate a vedere lo zoo, Utrecht, alcuni porti, un museo molto speciale che racchiude tutte le case tipiche olandesi simile al nostro "mini Italia" .
L'ultimo giorno ci hanno portate a fare un bellissimo giro in barca lungo il canale di Amsterdam dove abbiamo potuto ammirare le bellezze di questa splendida città.
È stata una famiglia molto accogliente, gentile e generosa. Inoltre mi ha fatto capire di quanto il paese italiano sia apprezzata per l'ottima cucina mediterranea, i monumenti e l'alta moda. Giunta l'ora della partenza, è stato molto triste salutarci ma abbiamo trovato un altra splendida famiglia ad attenderci.
Non potevo immaginare di trovarmi così bene in un paese diverso dal mio, ma è successo; e tutto questo grazie ai Lions.
Ho avuto la fortuna di condividere la mia esperienza con una ragazza della Georgia, Mariam, e credo che il destino abbia voluto farci incontrare perché ora per me è come una sorella, e non smetterò mai di ringraziarla per tutto quel che ha fatto per me.
I primi giorni ho avuto delle difficoltà ad ambientarmi e a pensare che non avrei visto la mia famiglia per un mese ma, dopo poco tempo, avevo imparato ad accogliere le differenze culturali e morali delle altre persone che mi stavano affianco.
Il paesaggio è la prima cosa che mi colpisce appena arrivo in Nuova Zelanda.
Ovunque mi volto vedo il blu dell’oceano, il verde dei prati immensi e il grigio delle montagne che in cima sono ricoperte di neve…
Lo stupore si mitiga all’agitazione; con me c’è Ilaria, ci siamo incontrate all’aeroporto di Roma e adesso passeremo cinque settimane insieme, convivendo nelle stesse famiglie….non posso che essere contenta, si sa in due è più facile affrontare questa avventura!
La prima famiglia vive in campagna, in una fattoria (qui è normale averne una): ci accoglie una coppia abbastanza anziana, ma simpaticissima.
Con loro trascorriamo due settimane visitando Christchurch e i paesi vicini; andiamo alle terme, impariamo a mungere le mucche(!!),andiamo in barca a vedere foche e balene, passiamo un weekend in un motel sulla costa ovest (qui i motel non sono come quelli italiani!) e poi…festeggiamo il Natale!!
Proprio così..il 14luglio, mentre in Italia si muore dal caldo, io e Ilaria prepariamo la casa per il lions meeting: addobbiamo l’abete e mettiamo le ghirlande in sala.
Il programma Lions Youth Exchange mi ha permesso di recarmi nel mese di luglio in Nuova Zelanda, ospite in varie famiglie.
E’ stata un’esperienza molto interessante, sotto ogni punto di vista poiché mi ha permesso di conoscere approfonditamente la cultura neo zelandese.I primi giorni sono stati tremendi: faceva freddo, la famiglia che mi ospitava parlava in una maniera per me quasi incomprensibile e la differenza di fuso orario mi metteva un po’ in crisi.
Ma superate queste difficoltà con un infinito spirito d’adattamento, che giudico fondamentale per chiunque si appresti a partire con i Lions Exchange, le cose sono migliorate molto. In particolare nella terza settimana dato che dall’isola del sud mi sono spostata nell’isola del nord, caratterizzata da un clima decisamente più mite. Il programma di viaggio era ben articolato e mi ha permesso di avere una visione abbastanza globale di questa nazione bellissima.
Le famiglie che mi hanno ospitato erano molto diverse tra loro, avevano differenti abitudini e differenti modi di porsi nei miei confronti. Tutti comunque sono stati incredibilmente ospitali.
Quest’ estate ho avuto la straordinaria opportunità di visitare la Nuova Zelanda grazie agli scambi giovanili organizzati dal Lions club.
Fin dall’inizio, tutto è andato per il meglio: i rapporti con l’agenzia di viaggi incaricata di procurarmi il biglietto sono stati molto cordiali e ogni mio problema o richiesta sono stati immediatamente risolti o soddisfatti con grande cortesia.
Dopo un estenuante volo di quasi 30 ore (comprensive di soste negli aeroporti) in compagnia degli altri ragazzi in scambio diretti verso Nuova Zelanda e Australia, siamo atterrati a Auckland, dove George Quinn ci aspettava per sistemarci nottetempo in famiglie che la mattina dopo avrebbero dovuto riaccompagnarci all’aereoporto per raggiungere la nostra meta finale.
Ho subito potuto constatare la straordinaria ospitalità neozelandese, veramente incredibile, e d’altro canto ho subito avuto un incontro-scontro con le loro abitudini alimentari, molto simili a quelle della cultura inglese in generale, alle quali è sempre difficile abituarsi per noi italiani, ma ci si fa presto il callo…
Dopo questa breve esperienza in famiglia durata poco più di 8 ore, mi ritrovo nuovamente all’aereoporto per imbarcarmi alla volta di Palmerston North, nell’isola del Nord.
(Breve inciso: La Nuova Zelanda è composta da tre isole, due molto grandi, quella del nord e quella del sud, e una più piccola, Steward Island, all’estremo sud. Le due isole maggiori insiemesono grandi all’incirca quanto l’Italia, ma sono abitate da soli 4 milioni di persone, 3,2 nell’isola del Nord, 1,6 dei quali nella sola Auckland, e 800.000 nell’isola del sud, 500.000 circa dei quali nella sola Christchurch)