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Al limite dell’età concessa, ho avuto la fortuna di prendere parte all’iniziativa Lions “Youth Exchange Programme” in Nuova Zelanda. Un’esperienza emozionante, che mi ha permesso di crescere sia a livello formativo culturale che personale.
Sono partita il 17 Dicembre 2013 per atterrare a Auchland il 19. Un viaggio decisamente lungo in cui ho pensato e fantasticato su ciò che avrei vissuto, per tornare con la consapevolezza che l’esperienza aveva di gran lunga superato le mie aspettative.
Ad accogliermi ho trovato la disponibilità e la gentilezza in primis di molte persone, da chi mi ha incontrata in aeroporto,dalla famiglia, da chi era con me al campus, in secondo luogo della cultura di un popolo meraviglioso.
Sono rimasta con la famiglia Kingsland durante la prima settimana, trascorrendo con loro il Natale. Vivere la loro quotidianità, andare a fare la spesa, dal parrucchiere, ad esplorare l’area di Rotorua, ma soprattutto passare con loro e i famigliari le vacanze estive ed il Natale, mi ha fatto sentire non un’ospite, ma parte della famiglia.
Partendo dal presupposto per cui ogni Host Family è diversa e vive in zone differenti della Nuova Zelanda, ritengo utile usare questo report per dare qualche consiglio a chi si troverà nella mia situazione.

Le tre settimane trascorse in Nuova Zelanda sono state qualcosa di magico, un sogno ad occhi aperti! 
La mia permanenza nella Terra dei Kiwi è stata un'esperienza unica ed indimenticabile, ricca delle più varie attività in posti spesso completamente diversi da quelli a cui siamo abituati qui in Italia.
Arrivato all'aeroporto di Auckland dopo circa trenta ore di viaggio, ho trovato subito il mio host father, Fred Hansen, ad aspettarmi. Si è dimostrato fin dal primo momento una persona molto cordiale e disponibile e ha portato me e Riccardo, un altro ragazzo partito con me da Milano, a Cambridge, piccola cittadina situata nell'entroterra dell'Isola del Nord, vicino a Hamilton. Dopo aver lasciato Riccardo dalla sua famiglia ospitante siamo arrivati a casa. Jane, la moglie di Fred, è subito venuta ad accoglierci facendomi fare un giro della casa e sottolineando più volte che nei giorni a venire quella sarebbe stata la mia casa, quindi avevo il dovere di servirmi senza chiedere il permesso qualora avessi avuto bisogno di qualcosa.
Dopo una notte di riposo, il giorno seguente siamo passati a prendere Riccardo e siamo andati a visitare le Waitomo Caves, bellissime caverne sotterranee abitate da un insetto chiamato glow-worm, che è luminescente ed essendo presente a milioni nelle grotte dà l'impressione a chi lo osserva di trovarsi sotto un cielo stellato.

Milano, 28 Giugno – La partenza a poche ore, mi stavo per catapultare in una situazione completamente nuova, distante migliaia di chilometri.. Non ero spaventato della lontananza dalla mia routine italiana, ma piuttosto dall’incontro con un mondo che solo a nominarlo riempie il cuore con sentimenti contrastanti, la Nuova Zelanda. Questo nome ha suscitato in me inizialmente una sorta di miraggio, la meta irraggiungibile.. 30 ore di viaggio non sono poche, ma la fiducia non mancava
Eravamo una decina, i ragazzi degli scambi giovanili Lions partiti da Milano quel giorno in direzione Oceania, pronti a sopportare anche ore ed ore di volo a costo di arrivare là; scalo tutti insieme a Dubai e poi ognuno ha preso il suo aereo diretto alla destinazione assegnatagli. Il mio programma prevedeva di affrontare ancora un altro paio di voli che mi avrebbero condotto insieme ad un altro ragazzo degli scambi giovanili, Bruno, a Christchurch, dove avremmo iniziato la nostra avventura neozelandese.

28/06/13 Ha inizio la mia avventura che mi porterà nella terra dei mitici Kiwi. La partenza è da Venezia assieme a parte degli altri ragazzi degli scambi Lions diretti in Australia e in Nuova Zelanda. Il primo scalo è a Dubai, il secondo a Melburne per poi arrivare ad Auckland, dove non mi è rimasto che prendere l’ultimo aereo, stavolta interno alla Nuova Zelanda per raggiungere l’isola del Sud. Con me, durante tutto il periodo, è rimasto Gianmaria, un altro ragazzo italiano che ha partecipato agli scambi.

Ho 21 anni, vivo a Ostiglia (MN) e frequento la facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Ho avuto la possibilità di compiere questa bellissima esperienza grazie a un’amica di famiglia, non essendo i miei genitori membri del Lions Club.
Ho trascorso un bellissimo mese in Nuova Zelanda, dal 18 Luglio al 20 Agosto. Non mi aspettavo di trovare paesaggi e famiglie così interessanti. Nella lettera di referenza avevo indicato altre destinazioni, sfortunatamente disponibili in periodi per me improponibili a causa degli esami dell’università.
Ho passato la prima settimana a Blenheim, capoluogo della regione di Marlborough, all'estremità nord-orientale dell'Isola del Sud, ospitata da Maureen Wright e dal marito Alan. Due persone meravigliose, con le quali ho legato moltissimo (mi hanno accolta come un membro della famiglia!). Ho passato momenti indimenticabili assieme a loro, erano molto disponibili ma soprattutto organizzati al meglio per mostrarmi le bellezze della loro terra. Ho conosciuto due dei tre figli, Mattew, 21 anni come me e Sarah, 26, coi quali purtroppo non ho passato molto tempo perché impegnati entrambi con il lavoro.

Quest’anno ho avuto l’opportunità di viaggiare all’estero e visitare le terre inesplorate della Nuova Zelanda grazie al Lions Club. I Lions mi hanno dato l’opportunità di visitare un posto molto distante da casa e che senza il loro aiuto sarebbe stato impossibile.
La Nuova Zelanda è un luogo molto differente dalle altre nazioni in cui sono stato, hanno abitudini completamente diverse dalle nostre e un modo tutto loro di vedere le cose.
La mia permanenza è durata circa un mese (da 31 fino al 27) e dato che ho cambiato molteplici famiglie sono riuscito a visitare quasi interamente le due isole, e di confrontare le differenze sia morfologiche che culturali delle aree. Ho passato l’intero scambio in compagnia di un ragazzo italiano, quasi mio coetaneo, grazie al quale ho potuto scambiare opinioni riguardo alle esperienze che abbiamo avuto e ci siamo potuti aiutare a vicenda nei momenti di difficoltà comunicativa con l’host family.
Le famiglie Lions ci hanno accolto sempre molto calorosamente e anche se il gap generazionale era molto elevato, hanno fatto di tutto per farci sentire a nostro agio e mostrarci tutto quello che la loro terra può offrire, tenendo conto anche delle nostre preferenze.

Quest'inverno mi e' stata proposta come destinazione la Nuova Zelanda e dal momento che mio fratello vi era stato l'anno scorso ed essendo lui tornato entusiasta, ho accettato al volo e posso garantire che sono felicissima di averlo fatto perche' e ' stato il viaggio piu' bello della mia vita! 
Sono partita il 12 dicembre e tornata esattamente un mese dopo, il 12 gennaio. 
Durante il mio viaggio sono stata in tre diverse famiglie ed in tre diversi luoghi dell' isola del nord ed e' stata una grande fortuna in quanto ho così avuto la possibilità' di visitarla quasi tutta.
Un'altra fortuna e' stata essere in tutte le famiglie con una ragazza italiana, con la quale ho legato moltissimo e condiviso esperienze davvero mozzafiato.
Essendo nell'altro emisfero, era estate e, nonostante qualche giornata di pioggia ed il costante vento (Wellington, la capitale, è la città più ventosa di tutto l'emisfero australe), è stato magnifico poter perdere un mese di freddo inverno e passarlo invece con pantaloni corti e t-shirts o addirittura in costume sulla spiaggia.
Dieci giorni li ho passati al campo e sono stati intensissimi.
Ogni giorno ci aspettavano attività di ogni genere, tutte interessantissime, emozionanti e coinvolgenti, che hanno reso tale campo indimenticabile. 
Spero di ripetere un’esperienza simile al più presto e ringrazio di cuore i Lions, che danno a noi giovani opportunità eccezionali.

Per cominciare dirò sin da subito che l'esperienza è stata magnifica, è stato il mese più bello ed emozionante che io abbia mai trascorso! E perciò ringrazio per avermi dato l'opportunità di vivere questi momenti indimenticabili!
Il volo è stato molto stancante ma questo era prevedibile, dopotutto la destinazione era dall'altra parte del mondo!! 
Tuttavia appena arrivata ho dimenticato subito la stanchezza grazie alla disponibilità e al calore che ho trovato presso Tricia e Alan Jamieson. 
Questa famiglia si è dimostrata sin dal primo giorno affettuosa e coinvolta nel "progetto", proponendomi attività e mostrandomi luoghi che senza di loro non avrei avuto la possibilità di visitare! 
Mi hanno inoltre permesso di instaurare delle amicizie con dei miei coetanei (amici di famiglia) presentandomi a loro, immaginando che mi avrebbe fatto piacere trascorrere del tempo con qualcuno che aveva più o meno la mia età! Un'idea veramente gentile e, se devo dirla tutta, proprio azzeccata! L'esperienza più bella è stata la visita di alcune cave rocciose (sfortunatamente non mi ricordo la località, ma, riconfermando ciò che ho detto prima riguardo la gentilezza e la disponibilità della famiglia, dico che ci abbiamo messo 3 ore in macchina! Insomma non erano assolutamente tenuti a farlo, ma mi hanno dato questa possibilità.. Sono persone meravigliose!), e lo stesso giorno siamo andati alla Casa de Kiwi.. Tricia sapeva che desideravo vederne uno dal vivo!! 

Milano, Dubai, Melbourne e finalmente Auckland, dopo un lungo e interminabile viaggio è iniziata la mia straordinaria e indimenticabile avventura in Nuova Zelanda.
Dopo esse stata immediatamente accolta in aeroporto, un membro dei Lions mi ha accompagnata a Cambridge, una piccola cittadina nella provincia di Waikato, nella stupenda isola del Nord. Qui ho trascorso il primo periodo del mio soggiorno, ospitata dai Riddle, una coppia di signori amichevoli ed estesamente disponibili che mi hanno accolta e fatta sentire a casa fin dal primo istante.
Nel tempo trascorso con loro non mi sono mai annoiata: ho distribuito torte natalizie con il Lions locale, ho visitato i bellissimi Hamilton Gardens, le grotte di Aranui e di Waitomo, dove le pareti sono completamente ricoperte di vermi fosforescenti, ho scommesso alle corse dei cavalli, fatto un tour delle case con le migliori luci natalizie, ho visitato la Kiwi House di Otorohanga, alcuni laghi stupendi nelle zone limitrofe e la fattoria di famiglia, ho pescato su una barchetta in mezzo all’oceano, provato il loro cibo e ricambiato cucinando per loro alcuni dei nostri piatti tipici; ho vissuto il mio primo Natale al caldo circondata dai loro parenti, ricevendo regali da ognuno di loro e respirando, forse per la prima volta nella mia vita, il vero spirito natalizio.

Ho pensato di scrivere subito il report della mia esperienza per cercare di raccontare al meglio e a "mente fresca"tutti i dettagli di questa avventura.
Il mio viaggio inizia il 12 dicembre con un lungo volo( circa24ore) ma ne è decisamente valsa la pena! Ho trascorso 4 settimane in Nuova Zelanda spostandomi ogni settimana in una nuova località, sempreperò rimanendo nell'isola del nord.
Al mio arrivo sono stata per i primi 7giorni a Palmerston North, città abbastanza piccola ma circondata da meravigliose zone verdi, come del resto tutta la Nuova Zelanda. Li, essendo appena arrivata, è stata principalmente una settimana di relax dove però non sono mancate passeggiate nel tipico Bush kiwi e, nel weekend, una breve visita alla capitale: Wellington.

37 ore di viaggio, 12 ore di fuso orario, 3 scali, 30 giorni, 3 famiglie diverse, tour per la Nuova Zelanda, tantissimi animali osservati da vicino nella natura, paesaggio selvaggio conservato, un giorno da scolara, cene e progetti coi Lions, 10 gradi fuori casa e 11 dentro, cibi diversi e sconosciuti, disponibilità, curiosità, amicizia, fratellanza, ospitalità, gentilezza, scoperta di una cultura antica (Maori),stili di vita diversi, allevatrice di mucche per un giorno, sport estremi, amore per l'Italia, vita cittadina, ingresso in parlamento, legami con altri Lions in viaggio da tutto il mondo, legami con le famiglie e i parenti, abitudini particolari, aiuto con l'inglese, insegnamenti, consigli, partita degli all blacks e incontro con uno di loro. 
Questo è stata in breve la mia esperienza in Nuova Zelanda tra tante tantissime attività svolte oltre ad un bagaglio di cultura ho portato, in Italia con me, legami con persone vogliose di conoscenza e di relazionarsi con gli altri.
Consiglio a tutti questo meraviglioso paese così lontano, ma così meritevole.

“Kia Ora”. Questa parola è stata l’inizio della mia esperienza in Nuova Zelanda, cominciata il primo Luglio 2014, durata 4 settimane e terminata il 26 Luglio con pianti, baci, abbracci e la speranza di poter tornare almeno un’altra volta, ma perché no anche più d’una, in quel magnifico paese. 
Certo non potevo scegliere destinazione più lontana! Come potrete facilmente immaginare il viaggio è stato interminabile!! Se devo proprio dire la verità, per il viaggio d’andata ho barato un pochino perché mi sono fermata 3 giorni a Sydney, ma il volo è stato comunque infinito e la stanchezza si è fatta sentire!
Sono stata ospitata da tre famiglie diverse, in tre posti diversi del paese, e ciò mi ha dato modo di conoscere vari aspetti della nazione, dalle pianure sconfinate e piene di pecore, le colline brulle, i grandi laghi glaciali e i piccoli paesini dell’isola del sud alla grande capitale, Wellington, e le verdi colline circostanti della zona meridionale dell’isola del nord. 

Erano le 2.57p.m. del primo luglio 2014 quando io, una semplice ragazza mora di diciassette anni scesi dall’aereo che mi aveva accompagnato per ben due giorni ad arrivare in Nuova Zelanda.
Ricordo che mi sentivo stanca ma felice, ingenua e confusa, nelle mie vene scorreva un’energia e voglia di gridare surreale, il mio cuore, la mia mente, il mio animo e il mio spirito erano appesantiti da una stanchezza umana (comune) ma allo stesso tempo erano sostenuti e accompagnati da una gioia che mi scaldava dentro e si rifletteva all’esterno con un sorriso sincero e felice.
Per me era un sogno che si è trasformato in esperienza ed ora in ricordo. Ricordo di un paese che mi ha sorpreso sotto tutti i punti di vista, dal cibo variegato dolce e salato, dalla lingua dei maori piena di storie e racconti, dalle case tutte a un solo piano, dai paesaggi indescrivibili e spettacolari, dalla storia giovane ma intensa del paese, dallo stile di vita rilassato e spensierato, e dalle mille esperienze che ognuno fa e porta nel cuore. Io personalmente ho il ricordo della Nuova Zelanda come un paese cresciuto in fretta sotto certi aspetti ma ancora giovane e pieno di sorprese.
Auguro a chiunque di poterlo visitare un giorno perché credo che certe emozioni e sensazioni si possano provare solo lì come per me lo è estato vedere il tramonto da un ghiacciaio.
Consiglio a tutti di partire con vestiti caldi perché con tutta la sua bellezza la Nuova Zelanda non conosce il riscaldamento e potrete ritrovarvi , come a me è capitato, di avere 21’ in sala e 3 in camera da letto‼
Come disse qualcuno “Viaggiare è camminare verso l'orizzonte, incontrare l'altro, conoscere, scoprire e tornare più ricchi di quando si era iniziato il cammino.
(Luis Sepúlveda)

Ho vissuto questa esperienza anche per Balù che un anno fa ci ha lasciati
Buona Strada

Avere l'opportunità di vivere un mese della propria vita in Nuova Zelanda è un' emozione incredibile e indimenticabile!
Tutto cominciò il 17 dicembre quando mi trovai all' aereoporto di Malpensa pronto, con dei nuovi amici, a partire per l'avventura.
Prima di imbarcarmi sull'aereo ero scoraggiato forse a causa della lunghezza del viaggio forse dal dover abbandonare la famiglia e gli amici con cui avevo fino a quel momento trascorso lunghe giornate tra università e lago d'Iseo, per non parlare della sconsolazione che avevo nel dover lasciare a casa i libri per un mese intero.
Appena atterrato a Wellington, dopo circa trenta ore di volo transoceanico, in compagnia di altri due ragazzi italiani che avrebbero passato il periodo in famiglia nei pressi di Wellington come me, e senza sentire ancora la stanchezza, ero curioso di incontrare la mia host family e l'abitazione locata ad Upper Hutt, luogo che, come già visto dalle fotografie, si presentò come un paradiso naturale.
Chris e Janette, gli ospiti miei e di Leonardo, si mostrarono subito gentilissimi, simpatici e disponibili. Mi resi conto che ad essi avrei potuto chiedere tutto e addirittura scherzare con loro, nonostante la loro età loro avrebbero fatto lo stesso con me.

Salve a tutti, mi chiamo Francesco Schwabe Brini e ho diciassette anni; avrei piacere di raccontarvi della mia esperienza in Nuova Zelanda.
A dicembre 2014 sono partito, grazie al programma di scambi giovanili del Lions Club, per un mese con altri sette italiani.
Dopo essere stato in Giappone e in Turchia, posso confermare che questi viaggi restano, in ogni caso, esperienze indimenticabili che formano noi ragazzi sotto molti aspetti che la vita in Italia non può influenzare. Quando si torna a casa, oltre alla malinconia e una valigia più pesante, ci si porta con sé un bagaglio di informazioni culturali senza simili. L’ opportunità di poter conoscere culture straniere così da vicino è un’ occasione sensazionale.
Essendo la Nuova Zelanda nell’ emisfero australe, sono stato là nel loro periodo estivo e questo è stato un elemento che mi ha fatto apprezzare ancor di più quel bellissimo Paese; dopo un’ estate che in Italia si è distinta per piogge e giornate nuvolose, un nuovo mese “estivo” è stato ciò che ci voleva. 
Ripensandoci accuratamente, sceglierei ancora e ancora di andare in Nuova Zelanda e cambierei ben poco della mi esperienza all’ estero.
L’ organizzazione neozelandese è stata impeccabile, chapeau. Mi sono sempre sentito come a casa, senza mai soffrire più di tanto per la lontananza dall’ Italia.
Nel mese in Nuova Zelanda, ho trascorso dieci giorni in un campus con altri cinquantasei ragazzi provenienti da undici nazioni diverse: dalle Isole Samoa agli Stati Uniti d’ America; per i rimanenti giorni sono stato ospitato in casa di una splendida famiglia, della quale conserverò sempre un dolce ricordo.

La terra dei Maori, la Nuova Zelanda, e' un paese unico sotto molti aspetti.
Oltre alla localizzazione geografica, che la pone esattamente agli antipodi della Spagna, la distanza culturale che si ha tra questo paese e il nostro è maggiore di quanto si possa pensare.
La Nuova Zealanda, infatti, pur essendo un paese di cultura e tradizione britannica (la popolazione europea e' infatti prevalentemente di origine inglese, scozzese e irlandese) e facendo  parte del Commonwealth (il loro monarca e' la stessa regina d'Inghilterra), e' un paese dalla storia estremamente recente, più di altri paesi del "nuovo mondo".
Durante la metà del diciannovesimo secolo, infatti, i primi missionari europei si cominciarono a stabilire in questa affascinante terra, con lo scopo di convertire la popolazione locale, i maori (l'obiettivo è stato raggiunto, sin dall'inizio, con un certo successo).

This Lions Youth Exchange has been a great exchange experience in New Zealand. It started from the second week of December to the second of January, more or less a month.
I enjoyed a lot it because first at all I had many experiences and practiced sports like surfing, paintball, canoeing, climbing, boating and fishing. I went to a Christmas
concert on a hill and it was really nice experience because everyone sang Christmas songs and wore Christmas clothes like scarves, gloves with Santa Claus and jumpers with Christmas trees.

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Senza ombra di dubbio è stata sicuramente l’esperienza più bella della mia vita! 

È stato il mio primo viaggio da sola e quando mi hanno proposto la Nuova Zelanda ammetto di essermi un po’ spaventata per la così enorme distanza, ma per fortuna non ci ho rinunciato!
Il viaggio è stato un po’ faticoso, ma alla fine ne è valsa veramente la pena!!

Questa è la mia seconda esperienza con gli Scambi Giovanili Lions infatti l'anno scorso sono andata due settimane in un campo in Turchia.

Quest'anno però, è stato molto diverso, sono rimasta in Nuova Zelanda un mese e ho passato la vacanza in famiglia.

Ho lasciato l’Italia il 1 luglio con 30 gradi per volare in Nuova Zelanda e trovare l’inverno con punte di freddo anche di -10 gradi e massime di 12 gradi, e 10 ore di fuso orario.

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