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Il Messico è un paese incantevole. 
Il mio volo è durato circa 24 ore, comprendendo i numerosi scali e le attese negli aeroporti. Appena arrivato nell’aeroporto di Morelia, scopro che la mia valigia è andata persa. Non mi importa: sono in Messico. Incontro la mia famiglia. Sono molto gentili, specialmente mia madre Rocio, una signora molto sensibile. Mio fratello Antonio sembra molto simpatico. 
Già nel viaggio dall’aeroporto verso il centro della città, mi rendo conto che il paese che sto visitando è un’esplosione di allegria: case tutte colorate, uomini e donne con sombrero e vesti tradizionali, sorrisi, grida, natura incontaminata. 
Le prime due settimane in questo paese speciale le ho trascorse partecipando al camp con più di 20 ragazzi provenienti da tutto il mondo.
È stata un’esperienza stupenda, uno scambio culturale che mi ha arricchito moltissimo. I responsabili lions hanno fatto in modo che tutti i campers si sentissero a proprio agio e ci hanno fatto visitare moltissimi luoghi interessanti: musei, isole, rovine delle popolazioni indigene, laghi e tante altre cose.
Le numerose attività di gruppo mi hanno permesso di conoscere le usanze e i costumi locali e naturalmente le varie specialità culinarie: tacos, tortillas, quesadillas, rajas, frijoles, totopos…

Sono appena tornato dal Messico. 
La mia esperienza è stata unicamente in famiglia a Papantla, però è stata davvero incredibile, piena di emozioni, in una parola indimenticabile.
La mia famiglia messicana mi ha accolto fin da subito come un loro componente, e questo mi ha aiutato non poco ad integrarmi, inoltre mi ha permesso di visitare molto, non solo i dintorni della città in cui alloggiavo, ma siamo stati in varie città come Veracruz, Xalapa, Città del Messico e molte altre ancora. 
In questo modo ho potuto apprezzare appieno la cultura messicana nelle sue varie sfaccettature, la sua storia fitta di incredibili siti archeologici come le famose piramidi dell' era pre colombiana; per non parlare poi della musica e di tutte le tradizioni ogni volta differenti che fanno parte della vita quotidiana di questo magnifico paese.
Ho anche avuto l' opportunità di conoscere altri ragazzi messicani oltre a quelli del programma Lions; assieme a me c' erano altre 4 ragazze italiane con cui ho legato molto e mi sono trovato molto bene.
Credo che la nostra amicizia possa continuare anche dopo questa magnifica esperienza.

E così eccomi qui, di nuovo a casa, con le mie abitudini, i miei confort, la vista del solito alberello dal comune dalla finestra. 
Tutto sembra così monotono qui a Monfalcone, a migliaia e migliaia di chilometri da quella cittadina messicana dove posso dire di aver trovato una seconda famiglia, una famiglia forse che parlava una lingua diversa e inizialmente a me sconosciuta, ma alla quale mi sono affezionata come a dei veri genitori e a delle vere sorelle. 
Alla domanda più ricorrente : “Com’è il Messico allora? Ma è davvero è come viene mostrato alla televisione?” risponderò “in parte forse”. Il Messico infatti non è una sola faccia della medaglia. 
Se lo si potesse paragonare ad un personaggio sicuramente non sarebbe definito come un carattere statico bensì a tutto tondo. Il Messico non è solo bancarelle di frutta tropicale in riva al mare, ninnoli etnici venduti da piccole bambine dai lunghi capelli neri, musicisti ai bordi delle strade, non è solo spiagge meravigliose e selvagge, non turistiche, frequentate dai locali, non è solo sombreri e uomini ancora in groppa all’asino, ma è ANCHE questo. 

Ho apprezzato molto l'esperienza, che è stata per me interessante e utile.
Ritengo che la combinazione del soggiorno in famiglia e del Campus sia la migliore, perchè(nel mio caso)in famiglia ho potuto conoscere il Messico, i messicani e anche un po' la lingua, mentre in Campus ho avuto l'opportunità di conoscere soprattutto altri ragazzi di vari paesi e diversi luoghi del paese. 
E penso che l'aspetto più utile degli Scambi Giovanili sia proprio la conoscenza delle altre culture.
Non ci sono stati praticamente inconvenienti: mi sono trovato bene in famiglia e anche durante il Campus - nonostante qualche piccola lacuna organizzativa in Messico.
Nel complesso posso valutare positivamente quasi ogni aspetto della mia  esperienza.
Ho apprezzato molto il lavoro degli organizzatori Lions, sia in Italia che in Messico, e ringrazio molto per il vostro aiuto.

In generale devo dire che la mia esperienza personale è stata veramente splendida: ero partita senza particolari aspettative, o meglio non avendo forse un'idea chiara di cosa potermi aspettare da questo Paese dell'America Centrale, ma è stato forse proprio per questo motivo che ho potuto apprezzare e stupirmi ancora di più di ogni più piccolo aspetto di tutta questa vacanza.
Durante la prima settimana sono stata ospite della famiglia Villaseor-Alvarado residente a El Pitillal, una frazione della località ormai turistica di Puerto Vallarta. 
L'accoglienza fin dal mio arrivo all'aereoporto è stata davvero calorosissima da parte di tutti i membri della numerosa famiglia: non ho potuto fare a meno di sentirmi subito a casa, come se fossi a mia volta un'altra figlia adottiva di Adrian e Antonia. Inoltre in capo a un paio di giorni mi sono sentita perfettamente a mio agio nonostante qualche iniziale difficoltà con una lingua che non avevo mai parlato nè studiato prima.. ma quando c'è la voglia di imparare e di impegnarsi, nulla diventa un problema!
Durante la mia permanenza a El Pitillal ho potuto visitare perciò Puerto Vallarta, passeggiando per "los malecones", ossia il bellissimo lungomare che si estende per un bel tratto lungo la baia Banderas, o anche girando con l'auto per le vie tranquille del centro o raggiungendo luoghi un po' più "fuoriporta", come la vicina Mismaloya.. Ma anche altri luoghi più modesti dove era possibile vedere altre realtà del Messico: villaggi dalle strade polverose e con le casupole illuminate dai caldi raggi del sole,posti in mezzo a boschi tropicali che si affacciano sull'oceano.

Vorrei, prima di tutto ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo viaggio.
Per me è stata davvero un'esperienza incredibile,e sinceramente trovo sia difficile trovare qualcosa di negativo.
Per mancanza di organizazione ho cambiato 4 famiglie: 2 a Veracruz,una a Papantla e una Città del Messico, ma questa non è assolutamente una critica, anzi mi sono trovata bene con ogni famiglia.
Tutti estremamente gentili e cordiali,sempre molto disponibili, e ho instaurato un  bellissimo rapporto di forte amicizia.
Non c'è stato nessun tipo di problema con la lingua e anche se mi aspettavo di parlare inglese mi sono adattata allo spagnolo,fra l'altro migliorandolo notevolmente.
Inoltre ho potuto visitare una varietà immensa di luoghi e sono felice di non aver visto solo una parte del Messico o solo una classe sociale,ma al contrario di aver avuto la possibilità di vivere con gente completamente differente una dall'altra,con esigenze e modi di vivere quasi opposti...
Il riuscire ad adattarmi in situazioni e posti diversi mi ha reso ancora più entusiasta. Credo che stare a contatto con una famiglia ti faccia capire cosa vuol dire vivere una cultura ,perché ti rende partecipe di tutto ciò che per loro è tradizione, che incominci a condividere e a capire.
Mi hanno considerato come una di famiglia e sinceramente anch'io mi sentivo parte di loro.Spero di poter rifare un'esperienza del genere, perché questa mi è rimasta davvero impressa.
Grazie ancora a tutti coloro che mi hanno dato questa opportunità di scoprire una piccola parte del mondo e di entrare a capire anche un po' di più me stessa.

Vorrei innanzitutto porre fine alle polemiche involontariamente createsi nel particolare contesto  del mio rientro anticipato e ringraziare tutti voi e il vostro Club della possibilità a me data di partecipare a questo programma di scambi giovanili, esperienza in ogni caso formativa ed occasione di crescita personale; senza dubbio rimane quella certa amarezza per ciò che poteva andare bene e invece così non è stato. 
Una serie di coincidenze, quali l'assenza di qualsiasi contatto da parte del locale rappresentante Lions e una famiglia forse poco preparata al vero significato di accoglienza, necessario in questi scambi, hanno impedito il naturale e proficuo svolgimento della mia permanenza in Messico, Paese che ero desiderosa di conoscere e sul quale mi ero già documentata approfonditamente da mesi.
Oltretutto ho avuto la netta sensazione di non essere stata capita oltrechè di non aver trovato ascolto alle mie segnalazioni di disagio, così come formulate sin dalla fine della mia prima settimana di soggiorno.

Questo anno ho avuto l’occasione di partecipare agli scambi del Lions Club in Messico, dal 20 luglio al 11 agosto.
Ero ospite di una simpaticissima famiglia che abita a Morelia, capitale dello stato di Michoacan de Ocampo, nel Messico centrale, una meravigliosa città in stile spagnolo-coloniale fondata nel 1541, che conta circa 600.000 abitanti, situata a circa 250km da Città del Messico verso nord-ovest, a 1921 metri di altitudine.
Inizialmente era chiamata Valladolid ma successivamente, nel 1828, cambiò il nome in onore di Jose Maria Morelos, l’eroe nazionale che collaborò alla conquista dell’indipendenza dello  stato del Michoacan, a cui la città diede i natali. 

Per il secondo anno consecutivo ho partecipato all'esperienza di scambio interculturale organizzata dai Lions.Ho avuto la possibilita' di scegliere fra  paesi di tutto il mondo e tra i tanti ho optato per il Messico e sono andato  in una città chiamata Ensenada situata nella Baja California, regione che avevo già visitato quattro anni fa con la mia famiglia. 
Mi sono trovato molto bene nei venti giorni trascorsi con la famiglia ospitante,composta da Francisco,Virginia e i loro tre figli.Si e' stabilito subito un buon feeling tra di noi, visto che e' una famiglia aperta e disponibile, ed ogni giorno c'era sempre qualcosa di nuovo da fare.
A differenza dell'anno scorso non ho visitato altre citta' al di fuori di Ensenada, ma stare nella stessa casa con altri coetanei mi ha permesso di sentirmi parte della "movida" messicana ed approfondire il loro modo di vivere.Infatti ho vissuto come un ragazzo messicano frequentando i miei coetanei, parlando con loro e condividendo le loro esperienze.
Per me è stato tutto molto stimolante e spero di poter ripetere  questa esperienza anche nel 2009 e voglio ringraziare  tutti i responsabili degli Scambi Giovanili dell'opportunita' importante, preziosa ed entusiasmante .

“Esta es tu casa!” questa è stata la prima cosa che la mia famiglia messicana mi ha detto.
E non c’è voluto molto per ambientarmi ed entrare a far parte del loro vivere quotidiano.
Non amano essere ritratti come quei souvenirs che tutti gli europei portano a casa dopo aver visitato la loro terra…non credono che la statuetta del messicano che dorme di fianco a un cactus sia il loro vero ritratto…
Hanno ragione.

A due settimane dal mio rientro dall'intercambio messicano è giunto il momento di raccontare le impressioni relative al viaggio; premetto che è stata un'esperienza rivelatasi sensazionale!
Come Lei ben sa, non ho vissuto tranquillamente il periodo "pre-partenza", La chiamai un paio di volte per chiederLe informazioni riguardo alla destinazione del viaggio, le date, le famiglie ospitanti...dettagli per me non trascurabili, a un mese dall'ipotetica partenza, ma a quanto pare dall'altra parte dell'oceano erano considerati tali. 
Mi reputo una persona organizzata e razionale (il che non è sempre un pregio), qualità che raramente ho incontrato tra i messicani e la cui mancanza mi ha fatto soffrire prima e durante i primi giorni dell'interscambio; in seguito scoprii che entrando nell'ottica messicana risultava tutto più facile.

Siamo arrivati a Città del Messico la sera del nove luglio, per iniziare la nostra esperienza messicana con una prima settimana di campo. Quasi tutti i ragazzi erano già arrivati, noi dall’Italia siamo state tra le ultime ad arrivare.
In questa prima settimana abbiamo viaggiato dalla capitale fino ad arrivare, venerdì 16 Luglio, a Morelia, capitale del Michoacan, da cui poi tutti saremmo partiti per raggiungere le diverse famiglie a cui eravamo stati affidati. Ogni due giorni circa cambiavamo la casa in cui avremmo alloggiato la sera, per facilitare gli spostamenti durante il giorno, che avvenivano sempre in furgoni che ci hanno seguito per tutta la settimana.
Abbiamo visitato diverse città, conoscendo di ognuna la storia, le usanze e le tradizioni; a Patzcuaro siamo stati ospiti per un pranzo dai membri Lions della città, che sono stati veramente gentili e accoglienti nei confronti di tutti noi.
Arrivati a Morelia, due giovani ragazzi, Lions, ci hanno fatto un corso accelerato di danza, dopodiché abbiamo ascoltato la tradizione di celebrare il Giorno dei Morti, e, secondo le usanze, abbiamo colorato e vestito degli scheletri in terracotta.

Anche quest'anno devo ringraziare davvero di cuore per avermi permesso di fare una nuova magnifica esperienza! Ogni estate al ritorno sono sempre triste e felice allo stesso tempo! Triste perchè purtroppo lo scambio è terminato e felice perchè ho potuto farlo!
Ho visto fantastici angoli di mondo e ho conosciuto delle persone incredibili e molto speciali che spero davvero di poter rivedere! Il mio viaggio il 1 Luglio non è iniziato nel migliore dei modi dato che sono dovuta rimanere un'intera notte nell'aeroporto di Chicago.. Questo perchè c'era troppa gente alla dogana che mi ha fatto perdere il volo! Ma ora sono davvero contenta di aver fatto anche questa esperienza.. ora una buona parte dello staff dell'aeroporto di Chicago mi conosce come la " teenager that travel by herself" =)
Quindi sono arrivata a destinazione - Wisconsin - il 2 Luglio.

Ho potuto finalmente realizzare il mio sogno:il Messico!
Grazie alla disponibilità dei “nostri” Lions, prima del viaggio, ho conosciuto attraverso internet la famiglia che mi avrebbe ospitato e la ragazza italiana che sarebbe partita con me, Sara.
Per una settimana in luglio ho ospitato una ragazza turca,Selen, con la quale ho legato subito. Siamo diventate ottime amiche e spero di poterla incontrare in futuro.
Esattamente il giorno dopo che se n’è andata sono partita per il Messico.
Dopo un interminabile viaggio,io e Sara siamo arrivate a Morelia.
I primi dieci giorni del programma prevedevano la partecipazione al Paricutin Lions Youth Camp.

Dopo un viaggio che mi è parso interminabile sono finalmente arrivata a Morelia (stato del Michoacan), dove avrei conosciuto la mia prima famiglia ospitante. Nonostante questa sia stata per me le terza esperienza all’estero (la seconda con i Lions) al momento dell’atterraggio mi ha colto subito la sensazione di straordinaria emozione e curiosità verso la nuova avventura che mi aspettava… e stavolta era un’avventura molto calorosa, che mi stava accogliendo con un cartellone che recitava il famoso “motto” messicano, <>.
Se, come me al momento della partenza, collegate la parola “Messico” a “caldo”, “cactus”, “deserto”.. ebbene si, vi sbagliate! Arrivata con pantaloncini e maglietta leggera ho rimpianto la felpa stipata sotto chili di altri vestiti leggeri nella valigia; il clima a Morelia (perché essendo il Messico una nazione enorme, il clima varia da regione a regione) è particolarmente variabile: caldo umido e afoso alternato ad acquazzoni brevi ma fortissimi, che lasciano sulle strade fiumi di fango degni di questo nome.
La mia prima host-family, i Mendoza, era composta da Arisel e Aseret (10 e 13 anni), il padre Sergio e la madre Julieta; con loro ho passato giornate splendide e ho imparato molto della cultura e delle tradizioni locali. Nonostante la famiglia non parlasse inglese ci siamo sempre capiti e ho avuto la fortuna di imparare una nuova lingua grazie alla full-immersion messicana.

Come sempre inizio ringraziando l'organizzazione Lions International per questa splendida esperienza, questa volta con un po' di malinconia ... sapendo che per me l'età massima è ormai alle porte.
Passando al report vero e proprio, devo dire che l'esperienza è stata molto “godibile”, le persone che ho incontrato sono state incredibili (una in particolare, il mio nuovo “fratello messicano” Jorge!) e sempre gentili e disponibili.
Le escursioni con le famiglie, spaziando dagli “storici” siti archeologici precolombiani di Zinsunsan alle più moderne e votate al divertimento ... spiagge messicane, sono state molto divertenti e assolutamente interessanti.
Il campo ha avuto i suoi alti e bassi, dovuti però soprattutto alle difficoltà meteorologiche e solo raramente a effettivi problemi organizzativi.
E' stato comunque anch'esso molto interessante soprattutto durante le visite nelle città “storiche” del Messico a contatto con una vita e “modo di fare” per certi versi molto somigliante a quella italiana.

A luglio sono partita per un esperienza fantastica: MESSICO. 
All inizio ero molto titubante su questa meta, anche se  per me è stata la seconda esperienza viaggiare con i lions (la prima è stata Australia) ,xke non sapevo minimamente a cosa andavo incontro.
Arrivato il giorno della partenza ero molto emozionata e non vedevo l'ora di arrivare a Morelia capitale del Michoacan (Messico)  per conoscere la mia famiglia ospitante.
In famiglia con me c'era anche un altro ragazzo italiano di nome Luca quindi non vedevo l ora di conoscere anche lui visto che avremmo trascorso le 3 settimane insieme.
Arrivata a Morelia la famiglia mi accoglie in modo molto caloroso e subito dopo ci dirigiamo subito a casa nella città di Quiroga ad un ora di distanza dalla capitale. 

È stata un’esperienza davvero preziosa. 
Sono entrata in contatto con una cultura che all’inizio pensavo essere molto simile alla mia, ma che si è dimostrata invece essere tanto differente. 
Sia i paesaggi, le strade, le case del Messico, sia il cibo, sia lo stile di vita e la cultura delle persone sono diversi da ciò che abbiamo in Italia.
Ho avuto la fortuna di vivere al massimo la vita messicana in due famiglie completamente diverse, adattandomi alla loro tranquillità e spensieratezza. I primi giorni sono stati per me i più difficili, poiché il mio modo di pensare più agitato ed organizzato si è scontrato con il suo opposto. Dopo poco tempo ho però iniziato ad abbracciare questo stile, e mi ha insegnato a prendere di più le cose come vengono, senza troppa rigidità di programmi.

E’ stata l’esperienza più bella della mia vita.
So che è solito fare ringraziamenti alla fine di ogni esposizione ma penso stavolta sia più giusto farli in primo ordine.
Io vorrei ringraziare questa associazione che mi stupisce sempre di più. In Messico ho percepito davvero l’internazionalità e la vera essenza dei Lions. Vorrei ringraziare le mie famiglie: gli Espinoza Macias e i Ramirez Vélez che mi hanno accolta come una vera figliola.
Ringrazio la gentilissima Adriana Acevedo e tutto il suo staff per l’accoglienza nel camp e tutti i Lions che hanno lavorato per la realizzazione di questo service.
Sono una Leo del distretto AB e la mia partenza per il Messico è stata un caso; non ho mai creduto nel destino ma penso fermamente che il mio viaggio in Messico sia stato un dono del cielo.
Non vorrei dilungarmi sulla questione dei casi e dei destini poiché ho tanto da raccontare.

Quest’anno ho partecipato agli scambi giovanili Lions e sono stata ospitata in Messico nella città di La Paz (BCS). Il viaggio è stato complessivamente positivo in quanto ho visitato con piacere diverse località e luoghi culturali, sono state però evidenziate alcune criticità: Al mio arrivo in aeroporto non ho trovato subito una famiglia ad aspettarmi per dei disguidi di comunicazione (La famiglia Padilla era stata informata riguardo un’altra ragazza di nome Valeria con la quale aveva scambiato diverse mail); Inoltre ho vissuto sola con Maria Luisa Padilla, donna molto educata, ma proprio perché vive sola non mi è stata data la possibilità di conoscere molti ragazzi del luogo (obiettivo principale degli scambi giovanili). 
L’organizzazione è stata scarsa (ho passato interi giorni in casa da sola anche perché Maria Luisa pensava che avessi un programma prestabilito). 
Nonostante ciò Maria Luisa ci ha messo impegno per farmi sentire a suo agio, ma credo che la sua non fosse una famiglia adatta ad ospitare una ragazza di 18 anni in quanto la signora vive da sola e sua figlia convive con il suo fidanzato, studia e lavora, quindi non ha tempo a disposizione da dedicare ad un ulteriore “componente della famiglia”. 
Ho vissuto, comunque molte esperienze propositive ad esempio ho visitato Cabo San Lucas, magnifica località, ho nuotato con i leoni marini, ho scalato un “cierro” (collina arida) ed ho migliorato notevolmente il mio spagnolo.
Il consiglio che voglio dare è di controllare in precedenza con accuratezza l’adeguatezza delle famiglie, migliorare l’organizzazione e la comunicazione tra famiglie e comitato organizzativo.

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