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Innanzi tutto volevo ringraziarvi per avermi fatto fare questa bellissima esperienza in Norvegia.
Penso sia una bellisima iniziativa,molto ben organizzata quella proposta dai Lions .
Tutti loro sono stati gentilissimi e disponibilissimi con noi tutti.
Tra le cose che mi rimarranno più impresse della Norvegia saranno sicuramente : i bellissimi paesaggi,la scalata ai ghiacciai e la visita al circolo polare artico.
Senz'altro ricorderò le bellisime giornate trascorse con gli amici del campo che offfrono la maniera migliore per imparerare l'inglese.
Grazie mille a voi  Lions per avermi offerto questa opportunità.

Mi sono divertita tantissimo, sono stata benissimo e i posti che ho visitato erano stupendi... Sono stati tutti molto gentili in ogni situazione, le attività organizzate sono sempre state in generale interessanti e è stato molto bello trovarsi insieme a persone provenienti da tutto il mondo che hanno tanto da dare. 
Sono stata impressionata dall' impegno che tutti voi Lions avete messo nel rendere questa esperienza indimenticabile senza chiedere nulla in cambio. 
Voglio ringraziare tutti per avermi dato una delle esperienze più belle della mia vita.
Un abbraccio
Michela

Il mio viaggio in Norvegia è iniziato il 18 luglio e si è concluso il 08 agosto, per un totale di tre settimane. Due settimane le ho passate nel campo Norvegese, mentre una settimana l’ho passata nella famiglia Nyman, entrambi nella periferia di Sandvika, a 40 km alla capitale Oslo.
L’organizzazione del campo è stata perfetta ed estremamente piacevole. I responsabili del campo erano persone disponibili, simpatiche e molto cortesi, non ci hanno fatto mancare nulla; mentre i ragazzi in ospitalità, provenienti dall’Europa, dall’Africa, dall’Asia e dal Sud America, erano belle persone. Anche se in poco tempo, si sono creati dei bei rapporti. Molta gente ha pianto al momento dell’addio, e tutt’ora siamo in contatto tramite internet. Anche il luogo era accogliente, con molte attività, ed era fatto in modo da tenerci sempre a contatto l’uno con l’altro. Il programma è stato intenso e ci sono state molte attività particolari ed interessanti. Tra queste, abbiamo visitato Oslo, abbiamo visitato musei, abbiamo scalato una montagna di 2000 metri, abbiamo passeggiato di notte nel bosco, abbiamo passato una giornata su un isola disabitata, abbiamo navigato il fiume in canoa, abbiamo navigato il fiume su un battello, abbiamo passato quattro giorni in un hotel in montagna, abbiamo visitato i vari comuni di Sandvika e di Oslo, ed altro. Io ed il ragazzo del Kenya che era in stanza con me abbiamo ricevuto dei ringraziamenti particolari dagli organizzatori del campo per non aver mai causato nessun problema, per essere sempre stati partecipi a tutte le attività e per aver sempre dato un aiuto nell’organizzazione.

Anche quest'anno l'esperienza con i Lions è stata più che positiva, anzi direi eccellente sotto ogni punto di vista.Ho avuto la fortuna di trascorrere 3 settimane in Norvegia, le prime due al campo e l'ultima in famiglia. Le settimane al campo credo siano state due tra le settimane più belle della mia vita: 21 ragazzi da tutta Europa (5 italiani) e responsabili del campo davvero magnifici. Con i ragazzi ci siamo divertiti tantissimo, abbiamo instaurato un'amicizia destinata a durare per molto tempo (infatti abbiamo già in programma di ritrovarci ad ottobre).
Abbiamo svolto numerose attività tra cui scalate, visite ai musei per meglio capire la storia e la cultura norvegese, partite di calcio, festival locali, concerti e attività sportive.
Il nostro campo, situato a circa 10 minuti dalla città di Sandnes, era immerso nel verde e potevamo anche usufruire del lago vicino per cui canoa e nuoto erano all'ordine del giorno. L'ultima settimana l'ho trascorsa in famiglia insieme ad un ragazzo del campo, cosa che mi ha res felicissima.

L'esperienza in Norvegia è stata davvero formidabile, a partire dal posto, dai paesaggi incantevoli fino ad arrivare alle persone , di una gentilezza ed educazione davvero sbalorditiva. 
Al mio arrivo presso il campo ho subito notato molta disponibilità sia da parte degli altri ragazzi che dei responsabili, che sin dal primo momento mi hanno fatto sentire a mio agio.
Durante i giorni successivi abbiamo fatto numerose escursioni ed abbiamo potuto ammirare i meravigliosi paesaggi norvegesi, che di certo non sono io a scoprire ma che in tutta sincerità mi hanno favorevolmente impressionato. 
L'esperienza in campo, inoltre, mi ha dato la possibilità di incontrare , conoscere e scambiare pareri , opinioni , idee con persone che , inevitabilmente , proveniendo da paesi differenti hanno una cultura e concezioni in generale radicalmente diverse dalle mie.

Appena saputo che sarei partita, ero già felice all’idea di conoscere un posto nuovo, non importava dove, l’importante era andare. 
Potevo scegliere fra Danimarca e Norvegia, mi sono subito documentata e, dai resoconti dei ragazzi che avevano partecipato a viaggi simili prima di me, ho appreso che in ogni caso sarei stata soddisfatta della mia decisione.
E’ così che il 17 luglio mi sono trovata su un aereo, insieme ad un altro ragazzo italiano diretto a Bodo come me, come richiesto dai miei genitori molto preoccupati che la loro figlia più piccola facesse il viaggio da sola!
Appena giunta all’aeroporto di Bodo, la famiglia che mi avrebbe ospitata si è fatta avanti e con loro ho conosciuto la ragazza proveniente dalla Germania che sarebbe stata con noi. Trovo che sia stato molto positivo condividere la settimana nella host family con una persona della mia stessa età, perché nonostante l’impegno degli adulti, il rapporto che si può avere fra giovani è comunque diverso. 

Oslo, ore 15:26, una forte esplosione viene avvertita nel cuore della città, in un'area dove sorgono gli uni vicini agli altri i palazzi che ospitano le principali sedi istituzionali della Norvegia.
A distanza di un paio d'ore, a qualche decina di chilometri dal centro che ormai appare come un campo di battaglia con vetro rotti e detriti per ogni dove, nell’isola di Utoya scoppia di nuovo l'inferno. Un uomo vestito da poliziotto irrompe nella location in cui sono radunati i giovani laburisti per il loro meeting annuale. Un campus estivo, tra politica e natura.
L'uomo è in divisa e forse per questo all'inizio nessuno bada al fatto che tra le mani ha una mitraglietta. All'improvviso la impugna e apre il fuoco. La chiamata di emergenza di qualche sopravvissuto fa scattare il panico: la Norvegia si trova nel caos più completo.

Dopo più di due settimane comincio finalmente a pensare alle tre settimane in Norvegia senza scoppiare immediatamente in lacrime, per questo approfitto e scrivo il mio resoconto.
Ho partecipato al campo Face2Face a Oslo per due settimane e in seguito sono stata una settimana in famiglia. 
Ero partita poco dopo l'attentato e le mie aspettative devo dire che avevano un pò vacillato al pensiero di sbarcare subito dopo una tragedia e di alloggiare in case di persone che magari avevano sofferto molto.
Non volevo creare disturbi in più in un momento di simile tensione.
Ma non appena arrivata ho capito, che per loro ospitarci era ancora più speciale e significativo in quelle circostanze.
Ci dissero che loro di fronte a un messaggio d'odio, sarebbero stati ancora più uniti e avrebbero dato ancora più amore di quanto ne avessero mai dato.
Da lì iniziai a pensare che avrei amato la cultura norvegese ancora e ancora di più e fu proprio così.Adoro la loro ospitalità e la loro pace, per non parlare poi della loro disponibilità e della loro cordialità.

Parto il 9 luglio dall’aeroporto di Linate , destinazione Oslo; l’esordio non è certo dei migliori in quanto a causa di disguidi vari con i voli sono costretto a partire, e pertanto arrivare, con due ore di ritardo: ciò nonostante all’aeroporto trovo ad attendermi i miei genitori norvegesi insieme agli altri 3 ragazzi italiani ospitati con me dai Signori Fauerskov Soos. 
Sfortuna vuole che i miei bagagli abbiano prolungato di 2 giorni il loro soggiorno a Copenhagen ma in casa FauersKov Soss questo inconveniente non è un problema. 
Ci avviamo presso Lycas, località appena oltre il confine norvegese ma in territorio svedese , dove la mia Host Family possiede una grande casa di villeggiatura, immersa nella più incontaminata natura con tanto di maneggio e lago limitrofo. 
Tutta la mia nuova grande famiglia, composta dai genitori simpaticissimi e quattro figli altrettanto simpatici e disponibili, si dimostra subito accomodante e ospitale facendomi dimenticare in fretta la distanza da casa e, in ben 15 persone sotto il medesimo tetto(vi erano anche giovani operai che ristrutturavano una parte della casa) , trascorriamo una settimana di divertimenti conoscendoci l’un l’altro sempre più. 

Appena tornata, vorrei già ripetere l’esperienza norvegese.
La Norvegia, paese dal clima rigido, abitato da persone fredde, poco ospitali, paese di grandi metropoli e villaggi sperduti.
Questo pensano di questo paese molte persone e, un po’, lo pensavo anch’io prima di partecipare a questo scambio e vivere questa esperienza. Il mio viaggio è iniziato il 15 Luglio, destinazione aeroporto di OSLO GARDERMOEN.
Fino al 22 luglio, ho vissuto, assieme ad un’altra ragazza italiana, con la famiglia Andersen di Horten. Una gentilissima e dolcissima famiglia, ospitale, comprensiva. Con loro mi sono trovata benissimo, si è subito instaurato un feeling particolare, che ci ha permesso di comunicare nel miglior modo possibile, scambiandoci opinioni sugli argomenti più disparati, confrontando le diverse abitudini dei nostri paesi, distanti sia geograficamente che per cultura e tradizioni. Vivendo con loro ho capito che tutte le cose che si dicevano della Norvegia erano solamente dei luoghi comuni. La Norvegia è una nazione bellissima, con i caratteristici fiordi, formata da piccole città, la più grande, Oslo, conta circa 500.000 abitanti e da piccoli paesi immersi in una natura incontaminata. 

Narrando della mia avventura nelle terre norvegesi sorge senz'altro un atroce dubbio, dove iniziare? L'esperienza è iniziata con il volo da Venezia a Gardenmoen, l'aeroporto di Oslo. Una volta arrivata lì sono subito stata accolta dalla mia Host Family e dalla mia compagna di viaggio, proveniente dalla Sicilia, anche lei ospite della mia famiglia. In serata siamo arrivate alla loro casa estiva, chiamata "Cabin", dove si respirava già un'aria diversa, fredda, ma non pungente, caratterizzata anche dalla luce quasi perpetua dell'estate norvegese.
Il giorno dopo siamo state portate in  barca e, nei giorni seguenti, ci sono state proposte attività all'aperto in modo da sfruttare l'insenatura marina  di fronte alla casa.

È bello mettersi sdraiati su un campo e immaginare tutte quelle esperienze meravigliose che potresti fare. La mia era andare in Norvegia.
Non so bene perché, ma i Paesi nordici, dove il clima arriva raramente sopra i 22°C, mi hanno sempre destato interesse. Finalmente, durante la fine dell’anno scolastico 2011\2012, i Lions mi hanno proposto, come destinazione per gli scambi giovanili, la Norvegia.
Non riuscivo a crederci, il mio più grande sogno si sarebbe finalmente realizzato. Ho accettato immediatamente la proposta, e quando è arrivato il biglietto online dell’aereo…beh…mi sono detto “Adesso ho la piena certezza che tutto si avvererà”. In breve tempo, i Lions norvegesi hanno creato un comitato per accoglierci, e ci hanno affidato le nostre host families. Quando è arrivato il 15 luglio, i miei genitori mi hanno portato all’aeroporto, e lì la mia avventura era davvero iniziata. Premetto che non avevo mai preso un aereo in vita mia, ma l’idea di volare per la prima volta non mi spaventava. Anzi, mi dicevo che, se per realizzare ciò che volevo, questo era il prezzo che avrei dovuto pagare, allora sarei stato più che lieto di mettermi alla prova!
Nonostante dopo i primi dieci minuti di volo l’aereo avesse incontrato un bel vuoto d’aria, facendomi fare, come l’ho chiamato, “il battesimo del primo volo”, vedere i chilometri che scorrevano veloci sotto di me è stata la cosa più bella che avessi mai provato.

La mia avventura è cominciata subito alla grande all'aereoporto di Oslo quando ho incontrato il ragazzo che ha trascorso con me la prima settimana in famiglia. 
Il suo nome è Ata, è un ragazzo turco con il quale mi tengo tutt'ora in contatto e mi manca davvero moltissimo!
Sin dal primo istante siamo diventati grandi amici, siamo sempre stati insieme nel corso delle tre settimane e ci stiamo organizzando per trovare un modo per rivederci durante le prossime vacanze estive !
Con lui ho trascorso una emozionante settimana in compagnia della Famiglia Vandsemb che non ci ha fatto mancare proprio nulla, accoglienti come mai mi sarei aspettato!
Dopo i sette giorni in famiglia, ci siamo recati al camp in cui stringemmo subito amicizia con i restanti ragazzi del Camp. 

Penso che non riusciró a trovare le parole adatte per descrivere quanto sia stata fantastica questa esperienza, perché per capirlo bisogna viverla ed è una cosa che consiglierei di fare a chiunque. Sapevo giá prima di partire che avrei imparato moltissimo, che mi sarei divertita, e che avrei incontrato belle persone ma non avrei mai pensato che mi avrebbe potuto coinvolgere cosí tanto. La Norvegia è un paese veramente stupendo, ma ció che l'ha resa speciale sono tutte le persone che ho incontrato e che mi mancano tantissimo. É stata un'esperienza che mi ha profondamente cambiata e in meglio. 
Quello che ci tengo a dire è grazie. Grazie prima di tutto ai Lions che hanno reso tutto questo possibile,a tutti quelli che credono in noi ragazzi e si impegnano per noi, grazie alla mia famiglia che mi ha permesso di partecipare e grazie anche alla famiglia norvegese che mi ha ospitato con un calore e un affetto che non mi sarei mai immaginata.
Ho trascorso la mia settimana in famiglia con un'altra ragazza che viene dall'Islanda e da subito siamo diventate amiche. É stato veramente triste doverci salutare dopo tre settimane insieme, ma continuiamo a tenerci in contatto e questo é meraviglioso.

Niente da dire, l'esperienza è stata bellissima e comunque molto costruttiva.
Ho passato la prima settimana in famiglia in un paesino a circa 50 minuti da Bergen; appena arrivata ho avuto un attimo di esitazione, ma la mia "host mamma" mi ha subito consolata: è stato un gesto veramente carino da parte sua.
In famiglia ero assieme ad una ragazza austriaca, con la quale mi sono trovata benissimo e che sono contentissima di aver conosciuto. 
I genitori erano decisamente disponibili e cordiali, e hanno cercato di metterci a nostro agio fin dal primo momento.
La seconda settimana invece l'abbiamo trascorsa a Traastolen, "fra il niente ed i nulla". 
Qui eravamo controllati da due giovani rappresentati dei Lions, accompagnati qualche volta, durante le passeggiate e le uscite da atri membri più anziani.
La terza settimana è stata invece quella a Bergen: eravamo in un ostello ad una quindicina di minuti di autobus dal centro, dove gli accompagnatori ci venivano a prendere la mattina (verso le 9 circa) e ci lasciavano la sera.
E' stata davvero una bellissima esperienza, che consiglierei a chiunque. 
Utile per una crescita personale e per imparare ad organizzarsi e viaggiare da soli. 

Non so veramente da dove iniziare.
Ci sono troppi momenti a cui sono legata: momenti MERAVIGLIOSI, momenti che mi ricordano giorni felici e indimenticabili.
La Norvegia è un Paese fantastico che ti lascia senza respiro!
La natura presente ovunque, i paesaggi non riuscirò mai a dimenticarli...ma soprattutto non dimenticherò mai le belle persone che ho incontrato!
I norvegesi sono delle persone estremamente cordiali e simpatiche, all'inizio pensavo fosse solamente così la mia host family che mi ha accolto in maniera meravigliosa, ma in realtà questa cordialità è presente ovunque.

Durante questa estate, più precisamente dal 27 Luglio al 17 Agosto, ho trascorso un periodo in Norvegia che oserei definire indimenticabile.
Generalmente, la prima settimana si trascorre in famiglia, per poi finire il soggiorno nel campo estivo vero e proprio, con tutti gli altri ragazzi. 
Per me è stato il contrario: sono stata accolta all’aeroporto e portata direttamente nel bellissimo edificio che mi avrebbe ospitata per la settimana successiva, e ho fatto subito la conoscenza di tutte quelle persone, meravigliose e molto diverse fra loro, che nel giro di pochi giorni sarebbero diventati miei amici.

Mi chiamo Gabriele, diciannove anni, e quest'anno sono stato scelto per partecipare ad uno Youth Exchange Camp in Norvegia. 
Quando, alcuni mesi prima di partire, ho saputo la mia destinazione, non ne ero molto entusiasta, in quanto avrei preferito andare in Belgio o Olanda. Ma con il senno di poi, mi ritengo molto fortunato ad aver partecipato a questo programma.
Sono arrivato a Oslo il 27 luglio, e subito ho iniziato a conoscere gli altri ragazzi che erano già arrivati. 
La maggior parte venivano da paesi europei, ma alcuni avevano fatto molta più strada per arrivare: c'erano un ragazzo indiano, un canadese ed un keniota, che con le loro culture completamente diverse si ritrovavano un po' spaesati. 
Tutti erano molto amichevoli e avevano una buona conoscenza dell'Inglese. 

Since silent gratitude is no use to anyone
I hereby stand on behalf of all my lovely friends to show how deeply thankful we are to each and everyone of you here who made our stay extremely marvellous
In this short period of our stay we saw a new land, new people, a new culture, a new world...
First of all you gave us shelter
you gave us water when we were thirsty
you gave us food (mattpakke) when we were hungry
you've shown us real love, care and most of all, kindness.

Il mio viaggio verso la Norvegia è iniziato il 30 giugno da Bologna quando sono salita in aereo e ho salutato la mia famiglia, ero per la prima volta completamente da sola e spaventata dall’avventura che stavo iniziando perche non sapevo davvero cosa mi sarebbe aspettato.
Arrivata a Oslo ho trovato invece la mia host family e la ragazza danese che avrebbe passato con me la settimana in famiglia.
La famiglia norvegese appunto mi ha accolto in casa loro e mi ha dato tutto quello di cui avevo bisogno facendomi sentire a casa.
Durante la settimana ci hanno portato a visitare non solo le cittadine circostanti ma anche la capitale, dei musei e delle piscine e alla sera trovavamo sempre il tempo per fare due chiacchiere e farci raccontare delle loro tradizioni o della Norvegia in generale.

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