Quest’estate ho avuto la splendida opportunità di prendere parte al programma di scambi giovanili gestito dai Lions, che ringrazio veramente.
Sono stata in California per cinque settimane: due le ho trascorse al nord, nei pressi di San Francisco; altre due nel sud, vicino a Los Angeles, mentre l’ultima settimana l’ho passata al campo Lions situato nelle montagne che circondano LA.
Le prime due settimane posso dire, senza esagerazioni, di aver vissuto un sogno!
Ero ospitata, assieme ad altre tre ragazze, da una famiglia composta dai genitori e tre figli. Oltre ad avere instaurato un bellissimo rapporto con la host family, che spero di tornare presto a trovare, ho anche stretto un buon legame di amicizia con le altre ragazze ospitate assieme a me. Durante queste due settimane abbiamo svolto molte attività in compagnia della nostra “mamma” che non sarebbe potuta essere più disponibile e che mi ha fatta sentire immediatamente a casa.
Era appena dicembre quando i Lions mi dissero che potevo finalmente partecipare all’Exchange in America.
I mesi sono passati velocemente e dopo l’esame di maturità mentre tutti rimanevano a casa, io fortunatissimo ero pronto per la partenza negli States.
La mattina del 13 luglio ero pronto per quest’avventura, saluto la mia famiglia e parto diretto per l’America (con un breve scalo a Parigi ).
Il viaggio sembra non finire mai (anche perché le canzoni sull’America che stavo ascoltando non aiutavano) ma dopo quasi dodici ore di volo sono finalmente arrivato lì… San Francisco. Dopo un caloroso benvenuto da Stephen e altri Lions locali ho conosciuto l’altro ragazzo proveniente dalla Danimarca.
Arrivati nella casa di Stephen siamo andati subito a letto poiché distrutti dal viaggio.
Partenza 05 luglio 2016 , destinazione Stati Uniti d’America stato dell’Indiana !
Questo è il mio primo viaggio oltre oceano , da solo e verso una destinazione sconosciuta ospite di una famiglia altrettanto sconosciuta.
Sono emozionato, ma anche un pò agitato e preoccupato per questa nuova esperienza che non so cosa possa riservarmi.
Prima di partire ho trascorso alcuni giorni con la ragazza ungherese, ospite nella mia famiglia ,anche lei protagonista degli scambi giovanili e così ho avuto un pò la possilità di farmi delle proiezioni sul come potrebbe essere la mia di esperienza come protagonista dall'altra parte del mondo.
Il primo impatto è l'aeroporto di Atalanta , immenso , poi farò un volo interno di circa un'ora e mezza e avrò modo dal finestrino di ammirare un pezzo della realtà geografica in cui andrò a vivere per circa tre settimane.
La mia permanenza è stata unicamente in famiglia , considerato che non c'era il campo giovani, ma ho trovato tantissima disponbilità oltre che ad accogliermi anche nel gestire una serie di attività ed escursioni.
Ho fatto tanti incontri e sperimentato uno stile di vita così diverso dal nostro è stata un'esperienza che mi ha arricchito e dato la possibilità di mettermi in gioco .
Credo sia un'esperienza da vivere in prima persona e tanto personale da trovare con difficoltà le parole per trasmettere tutte le emozioni che ti attaversano , penso che l'anno prossimo mi metterò ancora in gioco e se ci sarà l'opportunità mi proporrò per un altro scambio .
Il mattino del 9 luglio 2016 arrivai all’aeroporto “Marconi” di Bologna in preda dall’ansia e pensando a tutto ciò che mi avrebbe atteso in Austria al mio arrivo: la famiglia, i luoghi, i cibi e il camp.
Ero elettrizzata ed emozionata per l’esperienza che di lì a poco sarebbe iniziata e appena salì sull’aereo con il mio basso sospirai profondamente.
Il viaggio fu breve e senza intoppi. Arrivai all’aeroporto di Vienna dove Felix, camp director, membro dei Lions e mio fratello ospitante mi aspettava a braccia aperte e con un sorriso smagliante.
Finalmente feci conoscenza anche di Friedrich, soprannominato Fritz, padre di Felix e anch’esso membro dei Lions e alcune ragazze che sarebbero state con me durante il campo.
Il clima e le persone furono accoglienti e mi rilassai subito.
Il 10 luglio, dopo undici ore e mezza di volo sono finalmente arrivata in Giappone.
Ero esausta ma tremendamente felice per questa nuova avventura che mi si prospettava.
All'aeroporto Kansai di Osaka subito sono stata accolta da alcuni membri del Lions club giapponese, che hanno accompagnato me e gli altri ragazzi alle nostre host families.
Al momento della partenza non sapevo cosa aspettarmi da questa esperienza, in quanto non ero molto esperta o particolarmente appassionata del Giappone, tuttavia questa mia impreparazione si è rivelata un aspetto positivo per l'esito del viaggio, infatti non ho avuto aspettative da soddisfare, ma al contrario ero pronta a lasciarmi sorprendere da questa cultura così lontana dalla nostra.
“Mamma mamma, vado in Canada!!” Era un giovedì di metà inverno, stavo aspettando il tram per tornare a casa quando il mio telefono ha vibrato e mi è stato comunicato che sarei partita alla volta del Canada.
Canada dove? Toronto? Vancouver? No, Saskatchewan.
La mia avventura è iniziata nel cuore della notte di domenica 26 giugno, quando i miei genitori mi hanno accompagnato all’aereoporto di Bologna, da dove, alle prime luci del giorno, partiva il primo dei miei tre voli.
Dopo interminabili 26 ore di viaggio, sono arrivata a Saskatoon, nel cuore del Canada, dove mi attendeva la mia host family: Karen Jim e la loro figlia, mia coetanea, Alison. Dopo “a short trip home” che è stata circa equivalente a Milano-Firenze, siamo arrivati a Lake Lenore. Paese disperso nelle immense e piatte campagne sud canadesi, abitato da 300 anime o poco più.
Non ci sono parole per descrivere l’immensa gratitudine per aver potuto sperimentare una così bella esperienza!
La mia avventura in Spagna è iniziata il 2 Luglio, atterrando all’aeroporto di Malaga.
Ho trascorso i primi 11 giorni in campus con altri 15 ragazzi stranieri; ero l’unica italiana e questo inizialmente mi spaventava ma mi sono subito integrata senza problemi.
Quando mi è stata proposta l’esperienza di uno scambio giovanile Lions sono rimasta inizialmente molto perplessa. Credevo avessero chiesto alla persona sbagliata e avevo paura di non essere adatta. L’unico motivo che mi ha convinta ad accettare è stato il fatto che opportunità di questo genere capitano una sola volta nella vita, e io non sono certo la persona che spreca le occasioni. Quindi l’ho colta al volo, non senza dubbi e difficoltà pre-partenza. E così destinazione Finlandia, proprio “fin là” come mi dicevano scherzando i miei amici.
Era la prima volta che facevo un viaggio così lungo. E da sola. Mi spaventava il dover fare scalo, parlare sempre e solo inglese, avevo paura di non venire accolta e di molto altro ancora. Ma se sono qui a parlarne, ciò significa che sono sopravvissuta, e anzi, ho imparato molte cose e sono cresciuta come persona.
La Finlandia mi ha impressionato fin dal finestrino dell’aereo prima di atterrare. Tutti quei laghi, quelle foreste, le casette in legno colorato nel mezzo della natura, mi davano l’idea di un posto dove regnava la tranquillità.
Ho partecipato alla selezione per il programma di scambio giovanile del Lions Club per la mia grande passione per il viaggio e la curiosità di conoscere altre culture. Quando ho scoperto che sarei andata in Georgia non sapevo cosa aspettarmi, ma ero molto entusiasta in quanto era un'occasione per poter vedere un Paese extraeuropeo che non è tra le classiche mete turistiche.
Appena arrivata lì sono stata rapita dalla magia della capitale, Tbilisi: già dal primo giro in macchina, andando a casa dall'aeroporto, mi ha sorpresa la maestosità dei grandi palazzi, illuminati in maniera sapiente, che spiccano nel cuore della notte.
Con la prima famiglia ho soggiornato nella loro casa estiva a Mukhatskaro, una località di montagna non lontana dalla città. Insieme abbiamo potuto visitare molti monumenti simbolo, musei nella capitale, ma anche nei suoi dintorni: mi ha colpito molto la grande presenza di chiese che si possono scovare tra le vie della città o arroccate su una collina, ma comunque danno l'impressione di entrare in una bolla, dove l'unica cosa importante è il culto.
Quest’estate grazie al programma Youth Camps & Exchange organizzato dal Lions Group ho avuto la possibilità di vivere una esperienza indimenticabile di quattordici giorni in Taiwan.
Prima di partire avevo emozioni molto contrastanti voglia di partire ma anche paura perché era la mia prima esperienza in un paese extra europeo e dovevo andare cosi lontano da casa, perché non tutti sanno io per prima, che Taiwan, detta anche Isola Formosa, è situata a sud-ovest della piattaforma continentale cinese.
Dopo un attesa durata alcuni mesi ecco arrivato il giorno della partenza è il 31 luglio, aeroporto di Malpensa, tutta la mia famiglia a salutarmi, il volo era già la prima prova da superare 15 ore con uno scalo solitario a Dubai che non preoccupava solo me e la mia famiglia, ma anche degli occasionali compagni di viaggio incontrati sul volo Milano Dubai e diretti in Giappone.
Il mio viaggio in Finlandia è stato fantastico, sono state tre settimane di puro divertimento, precisamente: due settimane in una famiglia di Kokkola e una nel campo giovani sempre nell'omonima città, in un luogo chiamato Villa Elba.
La famiglia è composta dalla madre, il padre e due figlie, una di 13 e l'altra di 14 anni. Sono stati davvero gentili e cordiali in qualsiasi momento ma soprattutto disponibili, se avevo domande o problemi di cui parlare, loro mi hanno ascoltato sempre con molta attenzione e abbiamo cercato di risolvere il tutto.
Mi sono sentita subito parte della famiglia.
Quest'estate sono stata in Canada, precisamente in Ontario, nei pressi di Brussels.
Dopo un lungo viaggio di più di 8 ore, sono stata accolta in una famiglia meravigliosa, nella quale ci ho passato tutte e tre settimane, insieme ad una ragazza finlandese di nome Siiri.
Dopo una giornata passata a conoscere meglio la famiglia e Siiri, ho iniziato il mio percorso in Canada.
Le prime due settimane sono state piene e movimentate.
Tra giornate in spiaggette in riva al lago e visite alla stupenda Toronto il divertimento è stato assicurato.
Sono reduce di una bellissima esperienza di scambio giovanile di tre settimane in Massachusetts - USA. Suggerisco a chiunque di fare questo tipo di viaggio perché ti forma, ti rende più estroverso e capace sotto tutti i punti di vista!!
Il mio primo punto in cui ho messo piede in America è stato l’aeroporto di Boston (Logan Airport) dove sono arrivato dopo quasi undici ore di viaggio!!
Il viaggio non è stato così noioso in quanto ho instaurato amicizia con chiunque ho trovato seduto accanto a me durante il volo!
Così infatti il tempo è passato più in fretta e ho avuto modo di affinare le mie abilità con la lingua inglese.
Anche quest'anno ho avuto la possibilità di visitare un'altra “piccola" parte di mondo: l'Australia.
Sono partito da Roma il primo luglio e dopo uno scalo ad Abu Dhabi sono Arrivato a Sydney. Qui ho dovuto aspettare ben otto ore per il volo successivo (destinazione una piccola città chiamata Port Macquaire), pertanto ho avuto la possibilità di fare un giro nella downtown di questa città fantastica. Ripartito da Sidney, dopo 40 ore di viaggio da Roma, sono arrivato dalla mia prima host family.
A causa del jet lag e delle scarse ore di sonno, solo tre ore totali in aereo e non mi sono potuto godere la prima serata australiana in quanto all’arrivo ho dormito quindici ore consecutive, cosa che non accadeva da quando ero bambino.
Sinceramente non so da dove partire per raccontarvi la mia esperienza in Estonia, è stata una cosa talmente grande che solo a pensare di dover fare un report mi viene il magone.
Appena arrivato sono stato accolto dalla mia host sister in aereoporto a Tallin, per i primi due giorni sono rimasto li, ed oltre a questo sono rimasto sbalordito dalla meraviglia di questa città, scordatevi le città Italiane, non possono essere comparate perché sono cose totalmente diverse.
Gli estoni godono di un grandissimo senso della Natura, le città sono piene di verde, la maggior parte delle case sono costruite in legno e questa è una cosa che ho davvero aprezzato, i paesaggi: ci sono riserve naturali ovunque , appena esci dalla città.
Poi il centro di Tallin è ricco di cultura, di luoghi bellissimi da visitare.
In questi due giorni ho conosciuto la zia della mia host sister, ho mangiato piatti tipici e bevuto per la prima volta nella mia vita un'acqua salata, dovuta alla alta concentrazione di sali minerali: tranquilli, non è acqua di mare.
Ogni anno l'associazione “Lions Clubs International” promuove scambi culturali che consentono ai giovani, di età compresa tra i 16 e i 22 anni, di conoscere altre realtà aiutandoli a viaggiare all'estero nel periodo estivo.
Nel mese di luglio, avendo preso parte al progetto, ho trascorso tre entusiasmanti settimane in Belgio, delle quali una in famiglia e due in un “campo” assieme ad altri 34 ragazzi e ragazze di ben 26 nazionalità diverse.
Come potete immaginare, le giornate erano intense e sempre ricche di attività, per lo più di carattere culturale. Le visite al museo dell'olocausto di Mechelen, alle città di Bruges, Gand e Bruxelles ne sono a testimonianza.
Grazie ai Lions sono riuscita, per la seconda volta, ad andare in un paese fantastico. Ammetto che ci ho messo un po' a scrivere questa recensione, forse perchè in fondo non volevo ammettere che il mio viaggio era finito.
Sono stata in Russia, la grande patria. Il viaggio in aereo non è stato impegnativo, in cinque ore ero già a S-Petersburg, capitale culturale della Russia, dove ho soggiornato per due settimane. Avevo una sorella fantastica, che mi faceva anche da mamma: la mamma Alla. Sebbene sembrasse la più seria tra di noi, era la prima a mettersi a canticchiare in mezzo alla strada, cosa che metteva allegria a tutti. Di solito eravamo io, Alla, Stella, una ragazza greca, e Ksenia, la sua host sister.
Parto da Milano il pomeriggio per poi atterrare a Dusseldorf e successivamente prendere l’aereo per Keflavik, una cittadina, o meglio un paese vicino Reykjavik, Islanda.
In realtà non sapevo molto dell’ Islanda; ero andato a leggere solo negli ultimi mesi qualche curiosità, ad esempio il fatto che è un paese che non ha mai partecipato ad una guerra; l’unica che era in procinto di sfiorare: “la guerra del Merluzzo” contro la Groenlandia, ma riuscì a risolvere il tutto verbalmente.
Già questa nozione fa capire che bella gente sia quella islandese!
Comunque sia, avvicinandomi sempre di più all’ Islanda, comincio a notare già due elementi che mi avrebbero accompagnato per tutto il viaggio: il primo, la mancanza di buio; ebbene sì, essendo un paese situato molto a nord, l’estate è il periodo di luce; di conseguenza non ho visto una vera e buia notte per tre settimane. Il secondo, i paesaggi stupendi: già dall’aereo mi accorgo palesemente che non sto sorvolando la pianura padana, bensì le frastagliate coste dell’Islanda.
Il 29 Luglio sono partita per il Taiwan.
Era la mia prima esperienza in questa iniziativa del Lions International ed è stata splendida.
Sono stata nel distretto di Yilan, a nord dell'isola, due settimane nel campo e una in famiglia. L'accoglimento è stato meraviglioso e il trattamento ottimo. A me e ad un'altra ragazza è inoltre stata offerta la l'opportunità di prolungare la permanenza di una settimana.