Cosa raccontare? Parto dall’inizio.
Molte volte mi sono recato all’estero ma sempre con la mia famiglia e quindi prima di partire non sapevo proprio cosa aspettarmi e mi sembrava “un salto nel buio”.
Appena arrivato in Turchia mi sono ricreduto e mi è parso facile adattarmi: la famiglia fin da subito si è dimostrata molto accogliente e mi ha trattato con gentilezza perciò non ho avuto problemi nell’inserimento. Il mio “host brother” si è mostrato molto disponibile nei miei confronti e mi ha fatto conoscere il gruppetto dei suoi amici, che ho scoperto somigliare molto ai miei amici in Italia: infatti abbiamo gli stessi hobby: gioco del calcio e videogiochi.
Quando i miei genitori mi proposero di partecipare al programma di scambio LIONS 2011, la mia prima reazione non fu molto entusiastica, perché pensavo alle tre settimane che avrei trascorso in un paese sconosciuto, di fede mussulmana, per di più d’estate.
L’idea di partire da solo, dover lasciare gli amici con cui trascorrevo l’estate, magari per ritrovarmi ad annoiarmi senza poter tornare indietro, mi rattristava.
Ebbene mi sbagliavo, ma alla grande!
Il giorno della mia partenza i miei genitori mi hanno accompagnato all’aeroporto insieme a Nik, il ragazzo indiano che era, sempre con gli scambi Lions, ospite dal giorno prima a casa mia.
Alla mia seconda esperienza come viaggiatore-ospite degli Scambi Giovanili del Lions Club, ho scelto come meta la Turchia. La mia decisione deriva da consigli ricevuti durante l’esperienza trascorsa in Svezia, dove molti miei coetanei mi avevano parlato della Turchia come un favoloso posto da visitare in estate e dove i Lions organizzavano un bellissimo camp, con molte esperienze e cose da fare. E infatti non sono stato deluso.
Sono partito il 10 luglio, una settimana in ritardo rispetto al previsto, perché dovevo finire l’esame di maturità; quindi, purtroppo, ho passato solo 2 settimane in Turchia, una in famiglia e una in camp.
Quest’estate tramite il Lions Club ho trascorso un mese negli Stati Uniti nello Stato del Missouri.
All’inizio avevo qualche perplessità poiché era la prima volta che viaggiavo da solo così lontano ed i possibili imprevisti mi spaventavano. Ho dovuto ricredermi completamente e soprattutto ho acquistato molta fiducia nelle mie capacità perché sono riuscito a cavarmela senza problemi.
È stata un’ esperienza indimenticabile.
Le tre settimane sono andate bene. Ho soggiornato ad Ankara in famiglia, poi il campus nelle due settimane successive ha avuto sede nella Metu (middle east tecnical university) in un dormitorio ma ci siamo spostati anche a Istanbul e nel centro Turchia in Cappadoccia. Il campo è andato molto bene, con tantissimi capi campo Leo. Il loro elevato numero e anche la loro giovane età sono stati molto positivi perchè ci siamo trovati benissimo con loro. Eravamo anche un bel gruppo di italiani, anche se eravamo i più numerosi ci siamo molto integrati e i ragazzi turchi ci hanno molto apprezzato. Istanbul mi è piaciuta tantissimo, è stata una città magica. Una sera durante la nostra permanenza è stato organizzato un incontro in una discoteca di Istanbul con un altro gruppo di scambio giovanile lions ed è stata una grande serata.
A fine Giugno son partito dall’Italia diretto verso la Turchia, più precisamente Istanbul.
Giunto a destinazione, trovo facilmente la famiglia che mi ospiterà per una settimana.
Durante il periodo passato con loro, ho visitato parecchie cose, come la Sapphire Tower, la torre più alta di Istanbul, e ho provato il bagno Turco. Molto interessante, ma non sto a descriverlo. E’ meglio provarlo sulla propria pelle, letteralmente!
Lo scambio in Turchia è stato molto piacevole per me.
All'inizio ero un po' preoccupata perché era la prima volta che viaggiavo da sola, senza nessuno che conoscessi, ma è andato tutto bene.
La mia famiglia ospitante era molto gentile e ospitale, mi ha pagato praticamente ogni cosa, il cibo era buono e soprattutto molto abbondante; mi trattavano come un membro della loro famiglia.
Anche questa volta vorrei ringraziarvi di cuore per la magnifica esperienza che mi avete consentito di vivere.
Non posso assolutamente comparare la permanenza in Finlandia con quella in Turchia, ma forse è andata anche meglio!
Mi ci sono voluti un paio di giorni per accettare che fosse finita, perché riuscite a dare a noi ragazzi non solo la possibilità di vivere in pieno posti bellissimi ma anche di conoscere persone che in poco tempo diventano insostituibili!
Grazie!
Quest’anno il programma degli Scambi Giovanili Lions mi ha portato in Turchia, Paese che da sempre mi ha incuriosito molto e che per questo avevo indicato come mia prima scelta.
Dal momento che ho dovuto sostenere l’Esame di Stato nei mesi di giugno e luglio la mia permanenza all’estero è stata più breve rispetto alle precedenti (in Finlandia e Australia): infatti non sono stato ospitato da nessuna famiglia ma ho fatto solo il camp, ed è stato a dir poco DIVERTENTISSIMO!! Eravamo 43 ragazzi divisi in due camps, “Culture Camp” e “Bosphorus Camp”, ma alloggiavamo tutti nella stessa struttura, una scuola nel centro di Istanbul, e partecipavamo alle stesse attività. I membri dello staff erano tutti giovani Leo, cosa che ha contribuito a rendere il camp ancora più speciale: i ragazzi turchi partecipavano a tutte le attività, divertendosi insieme a noi.
Dopo aver partecipato felicemente, lo scorso anno, agli scambi giovanili lions in Finlandia per tre settimane in famiglia, quest’anno la notizia che avrei dovuto trascorrere in Turchia una parte della mia permanenza in famiglia e l’altra in un Campo mi spaventava parecchio; nonostante questo, però, avevo la consapevolezza che mi sarei divertita tantissimo!
Tutto è iniziato il 7 Luglio quando la mia seconda famiglia mi ha accolta all’aeroporto Esenboga di Ankara.
Lì miaspettavano il mio secondo papà e un nuovo cugino della famiglia Cidarer, dopo il viaggio in macchina per arrivare nel quartiere dove era situata la loro casa, ho incontrato la mia seconda mamma e la nuova sorella con cui avevo già avuto contatti settimane prima della partenza.
Inizio dicendo che questo viaggio è stato un esperienza bellissima, particolare e diversa da come mio fratello mi descriveva i lions camp ma, comunque positiva.
Sono partito il 29 giugno, in aeroporto ho incontrato subito una ragazza che sarebbe venuta con me in campo e con la quale ho fatto il viaggio di andata.
Il volo è stato molto tranquillo, devo dire che mi ha sorpreso di come mi hanno trattato in aereo, ero in classe economy ma mi sembrava di stare in classe business.
Una volta atterrati e presi i bagagli e usciti dal terminal ho incontrato Hayca che era la mia Group leader che mi ha accolto e mi ha presentato ad altri membri del campo e alla mia host family, mi hanno fatto subito una buona impressione, con il mio host Brother Murat ci eravamo sentiti tramite facebook anche prima di partire ed eravamo eccitati entrambi all’idea di conoscerci.
Dopo la piacevole esperienza di aver ospitato una ragazza dal Giappone sotto i giorni dello scorso Capodanno, insieme con l'estate arriva il mio turno di fare le valigie: destinazione Turchia.
I dubbi e le incertezze non mancano, e si uniscono all'apprensione per le proteste in piazza che da giugno occupano le prime pagine dei giornali e che portano molti turisti a rimandare il viaggio in Turchia all'anno successivo. Unica rassicurazione la prontezza con cui la famiglia destinata ad ospitarmi si mette in contatto con me appena ricevuta la designazione.
L'aereo atterra a notte inoltrata, ma dal risveglio (accompagnato dal richiamo alla preghiera del muezzin in lontananza) ogni dubbio è dissolto: la famiglia si conferma eccezionale, ospitale e disponibile e la Turchia si rivela una vera sorpresa per la sua accoglienza e ricchezza di sorprese.
Sono Hermes Conrado, 18 anni e ho vinto una borsa di studio con i gentilissimi signori del Lions, scambi giovanili in tutto il mondo.
Premetto che tutto quello che scriverò, non sarà mai abbastanza per descrivere questa magica "vacanza".
Sono stato in Turchia, Istanbul; ho volato con la compagnia turca, Turkish Airlines; molto gentile e disponibile con tutti i passeggeri.
Sono partito nei primi giorni di luglio, quando alla televisione trasmettevano il caos di Istanbul. Posso assicurare con tutto me stesso che la sicurezza e la pulizia della città è incredibile!
Mi sono chiesto se era un fotomontaggio, perchè davvero: le strade, i giardini, piste ciclabili e per i pedoni ovunque, in tutta la città.
Paesaggio simile a Mentone, in Francia, costa azzurra per tutta Istanbul!!!
L’esperienza che ho vissuto in Turchia è stata di certo una delle più belle della mia vita.
Grazie a quest’unica opportunità ho avuto modo di vivere e conoscere una cultura molto diversa dalle aspettative, ma in senso ovviamente positivo!
Innanzitutto i turchi sono un popolo molto ospitale: in famiglia facevano sentire noi ragazzi alla pari dei loro figli. Inoltre il dialogo ed il confronto sono sempre stati aperti e senza pregiudizi da entrambe le parti.
Io sono Sofia vengo da Bergamo, sono davvero felice di aver avuto la possibilità di fare questo youth-summercamp in Neustadt grazie ai Lions.
L'arrivo per tutti i partecipanti era all'aeroporto di Francoforte dove l'accompagnatore del camp Ralf, sua moglie Barbara e i Leo's ci hanno accolti.
Il camp è durato due settimane: da sabato 20 agosto al 27 sono stata in una famiglia ospitante , mentre dal 27 al 3 settembre in un ostello di gioventù nella cittadella di Neustandt.
Con la famiglia mi sono trovata molto bene, sono stati molto accoglienti e premurosi ed abbiamo costruito un rapporto che è sicuramente destinato a durare.
Un viaggio è un breve percorso che inizia e finisce a casa e ci sono alcune tappe che la contraddistinguono:
La prima è l’attesa che precede la partenza che si concretizza nella preparazione fisica ad affrontare il viaggio con l’acquisto dei biglietti per arrivare a destinazione o con il confezionamento dei bagagli e la richiesta dei documenti ma anche e soprattutto nella preparazione mentale che precede un periodo di cambiamento, se pur temporaneo. Ciò significa anche prepararsi a lasciare alle spalle la routine e “mettere in pausa” la vita a casa per vivere qualcosa di diverso altrove e così immaginarsi “come sarà” e definire nella mente delle aspettative. Ciò significa velatamente darsi un obiettivo, cosa che da subito permette di affrontare attivamente e non passivamente quello che l’esperienza ci regalerà.
La mia avventura è iniziata il 9 luglio all'aereoporto di Milano Malpensa, a causa della cancellazione del mio volo, il giorno prima avevo dovuto cercare un volo sostitutivo, che peró faceva scalo a Monaco.
Arrivata all'areoporto di Vienna nel tardo pomeriggio trovai all'uscita tutti i membri della mia Host Family: Ulli (Ulriche), Nicki (Nicholaus) e Anna, la mia Host Sister.
Dopo un caloroso benvenuto ci avviammo verso casa e dopo due ore di viaggio in macchina finalmente arrivammo a Hohenzell, una piccola cittadina a circa un'ora da Salisburgo. Due giorni dopo il mio arrivo incontrai anche il figlio maggiore, Valentin.
Mi hanno portata in molti posti, a fare il bagno in un lago, a visitare Linz e Salisburgo (dove ho incontrato anche i membri che sarebbero stati al campo con me la settimana dopo), a fare lunghe passeggiate nei boschi, a vedere concerti.
La mia esperienza iniziò questo giorno, ancora mi ricordo la paura che avevo di prendere l’aereo da sola, non che avessi paura di volare ma perchè ero terrorizzata dall’idea di perdere il volo (mi sono ritrovata a fare il giro dell’aeroporto di Orio perchè mi persi al primo piano).
Ero nervosa, lo ammetto, ma chi non lo sarebbe stato? L’idea di trascorrere 3 settimane in un paese all’estero dove non conoscevo nessuno era sì interessante ma mi metteva un po’ d’ansia.
Atterrata a Bucarest trovai Serban, un membro del Lions Club di Bucarest, ad aspettarmi per portarmi a casa di un altro membro del Lions Club, il Dottor Kozma.
In quella casa c’erano già altri due ragazzi che avrebbero passato due splendide settimane insieme a me, venivano entrambi dall’Italia: Mauro da Gorizia e Giulia da Sansepolcro. Incontrai anche il nostro futuro camp director, Alex.
Mi sento in dovere di anticipare questo piccolo Reportage del mio viaggio con un pensiero: tutto ciò che scrivo qui non potrà mai essere chiaro e vivido come una fotografia o un ricordo stesso, poiché dare forma a quelle emozioni che in pochi giorni ho provato è impossibile per me; cercherò dunque di spiegare tutti i motivi per cui questi giorni sono stati così importanti e belli per me.
L’idea di tenere un diario è stata scartata dopo la prima notte di permanenza in famiglia e quindi la mia prima notte in Turchia, scrissi infatti nel piccolo quaderno che avevo portato con me: ” sono senza valigia e vestiti puliti,dopo aver perso un aereo.
Benvenuti in Turchia”.