Il nostro sito fa uso di cookies per migliorare la tua esperienza di navigazione. Continuando a navigare accetti l'uso di questi file.

Per prima cosa vorrei Lions Club per la fantastica occasione che mi ha dato.
Il soggiorno in Olanda è stato davvero bellissimo.
Durante i primi 10 giorni nella hostfamily, la mia famiglia è stata così gentile e simpatica da non farmi sentire minimamente la mancanza di casa. Sono stati inoltre giorni parecchio “istruttivi” perché, in compagnia dell’altra ragazza ospitata (una simpatica georgiana), abbiamo visitato tutta l’Olanda, in compagnia di più o meno giovani membri del Lions Club del luogo.
Tuttavia, la parte in assoluto migliore è stata quella dei giorni al camp: in un tempo relativamente breve, infatti, abbiamo costruito un fantastico gruppo e una sorta di famiglia allargata. Non ci sono state alcune barriere di tipo culturale ma tutti siamo stati entusiasti di poter imparare qualcosa di nuovo dall’altro: anche solo dal secondo giorno, ci pareva di essere amici da sempre. Sono stati giorni davvero intensi, ricchi di attività ma anche di tempo per scoprire qualcosa di nuovo l’uno nell’altro. È davvero incredibile come i giorni siano volati, tanto che quando ci siamo tristemente salutati in aeroporto, sembrava a tutti di essere arrivati solo il giorno prima… è stato davvero un triste saluto, perché nessuno poteva (e soprattutto voleva) credere che fosse già finita.

L'esperienza in Olanda è stata unica nel suo genere e particolare. 
La visita alle città di Amsterdam e Rotterdam sono state molto interessanti e divertenti. 
Personalmente ho preferito la prima decina di giorni di permanenza nella famiglia rispetto all’analogo periodo trascorso al Campo. 
La famiglia ha cercato di farmi visitare le particolarità dell'Olanda e di rendermi partecipe delle loro attività. Con loro ho visitato Amsterdam, Rotterdam, un paesino vicino al loro dove in quei giorni era stata allestita una manifestazione per la pace molto carina a cui partecipavano molte persone, un giorno invece sono rimasta a casa a godermi la loro fantastica piscina insieme all’altra ragazza che era ospite di questa famiglia.
Al Campo, nonostante mi piacessero le attività, non mi sono trovata a mio agio con gli altri partecipanti, compreso lo staff; per fortuna ho incontrato una ragazza molto simpatica con cui ho fatto amicizia e di questo ne sono felice. Non sono riuscita ad interagire con tutti poiché avevano degli interessi che differivano dai miei ad esempio fumare e bere alla sera, non erano molto ben organizzati e le regole dette il primo giorno dallo staff difficilmente venivano seguite dai ragazzi e dallo staff stesso.
Grazie di avermi dato la possibilità di vivere questa esperienza che mi ha comunque aiutata a crescere

È difficile concentrare in poche righe le impressioni, le emozioni e le sensazioni di tre settimane vissute a pieno. 
Il mio soggiorno in Olanda è stato fantastico, tanto che temo di non trovare le parole adeguate per scrivere un resoconto che si avvicini a ciò che ho trascorso.
Durante i primi dieci giorni sono stato ospitato da due diverse famiglie insieme a un ragazzo indiano, che è stato con me fino alla fine del campo. 
Tutti i giorni alcuni membri del Lions Club venivano a prenderci e ci portavano a visitare ciò che ritenevano importante che noi vedessimo. 
Tra ciò che più mi è piaciuto ricordo Rotterdam, Amsterdam, Utrecht. Ho davvero apprezzato il loro impegno nel guidarci nel Paese e soprattutto il modo in cui cercavano sempre di fare in modo che noi ci divertissimo. 
Anche all’interno delle famiglie mi sono trovato a mio agio. Purtroppo la maggior parte delle volte partivo al mattino e arrivavo alla sera, quindi ho avuto davvero poco tempo da passare con loro, in particolare con la prima.

Quando mi hanno comunicato la destinazione del mio scambio è stata una vera e propria sorpresa: i Paesi Bassi sono fin da sempre una nazione che avrei voluto visitare. A dir la verità sapevo ben poco degli usi e costumi degli olandesi e per questo ero ancora più curiosa ed entusiasta.
Il giorno di partenza era fissato: il 12 luglio aereo da Firenze con scalo a Monaco ed arrivo ad Amsterdam Schipol. Ciò di cui ero più nervosa era proprio il viaggio perché non avevo mai viaggiato da sola e non avevo mai preso un volo con scalo, ma alla fine queste esperienze servono proprio a crescere, no?
E in effetti una volta arrivata ad Amsterdam ero proprio orgogliosa di me stessa; il viaggio era andato alla perfezione. La parte più difficile è stata ovviamente salutare i miei all'aeroporto, ma per il resto mi sono quasi divertita a volare.

Dopo notti insonni per l'emozione, finalmente il gran giorno.
Un ultimo saluto alla mia famiglia e in un attimo, all'aeroporto di Shiphol, ha inizio la mia grande avventura.
Difficile descrivere le sensazioni del momento, sono orgogliosa di me stessa, ma allo stesso tempo impaurita. Esco dalle porte scorrevoli e subito vedo due distinti signori con un cartello in mano sul quale campeggia il mio nome scritto con l'"h"!
Ci riconosciamo ed è già famiglia!
Nella loro casa mi sento accolta e protetta e imparo a conoscere la ragazza che condividerà con me questa esperienza, Lori di Taiwan. 

Grazie ad un concorso organizzato dai Lions nella mia città, ho avuto l’opportunità di partecipare a uno scambio giovanile di tre settimane in Olanda. 
Il giorno della partenza il mio entusiasmo era stato soffocato dall’ansia per il mio primo volo, con scalo a Parigi, da sola. Tutto mi sembrava incerto, ma ero sicura di una cosa: mi sarei persa e, forse, avrei anche perso il bagaglio …. O l’aereo!
Nonostante i miei timori sono riuscita ad arrivare, sana, salva e con il bagaglio all’Aeroporto di Schiphol dove ho subito visto un cartello con il mio nome e due faccine che si guardavano intorno curiose: erano il mio papà olandese e la mia nuova sorella maggiore. L’intesa è stata immediata.
All’arrivo, nella zona settentrionale dell’Olanda, ho conosciuto anche gli altri membri della famiglia: tutti molto disponibili e ospitali; con loro ho trascorso 10 giorni nella tranquillità e nel verde della campagna. La mia famiglia locale mi ha fatto visitare numerose città e villaggi, musei e fattorie, elementi fondamentali in quella regione. Hanno anche organizzato diverse attività con altri ragazzi stranieri ospiti in case nelle vicinanze tra cui: barbecue, una nuotata al lago e una rilassante gita in barca a Giethoorn –un paesino conosciuto anche come piccola Venezia. Ogni giorno era davvero molto intenso e fruttuoso. 

Circa un mese fa si è conclusa la mia splendida esperienza di scambio giovanile nei Paesi Bassi a opera del Lions Club. 
Ho vissuto tre settimane da sogno, dieci giorni in famiglia e dieci giorni in campus in compagnia di ventiquattro ragazzi provenienti da tutto il mondo e sette animatori.
Un grazie speciale alla famiglia che mi ha ospitato, che mi ha fatto vivere dei giorni intensi e divertenti in compagnia della mia coinquilina finlandese, Anni. Grazie Martin, grazie Wemke, grazie piccola Emy, e un ringraziamento anche ai loro amici e agli altri membri del Lions Club che ci hanno portato a conoscenza di tutte le bellezze e i costumi olandesi, così diversi dai nostri! 
Ho visitato le più importanti città del posto: Amsterdam, Rotterdam, L’Aia… 
Ricordi indimenticabili!  
Il periodo passato nel campus è stato a dir poco sensazionale: ho conosciuto tantissime culture differenti dalla mia e ho legato con tutti i ragazzi, soprattutto con la mia coinquilina italiana Beatrice. Mi sono molto divertita, e inoltre mi sento cambiata come persona perché sicuramente il mio bagaglio culturale si è arricchito, e la mia conoscenza dell’inglese è migliorata. Un grazie speciale al Lions Club e a Stefania Trovato, che hanno reso possibile una così bella esperienza che mi ha cambiato la vita!

Quest’estate ho avuto la possibilità di mettere alla prova me stesso grazie ad un’esperienza mai provata prima, con l’obbiettivo di pormi vicino a realtà e culture nuove. 
Lo scambio Lions in Olanda infatti mi ha permesso non solo di migliorare il mio inglese grazie alle conversazioni con le famiglie, lo staff del Lions Camp e i miei nuovi numerosi amici provenienti da tutto il mondo, ma anche di crescere e sperimentare esperienze al di fuori del contesto quotidiano.

Inizio ringraziando i lions che mi hanno permesso di poter vivere questa  magnifica esperienza istruttiva all' estero.
Il viaggio verso Amsterdam è andato molto bene. All'arrivo ho subito trovato il mio host dad ad attendermi.

1 famiglia
Giunti a casa io e un altra ragazza della Slovenia ci hanno portato subito a vedere i posti vicini alla città dove abitano; posti davvero belli in mezzo alla natura.
I giorni successivi ci hanno portate a vedere lo zoo, Utrecht, alcuni porti, un museo molto speciale che racchiude tutte le case tipiche olandesi simile al nostro "mini Italia" .
L'ultimo giorno ci hanno portate a fare un bellissimo giro in barca lungo il canale di Amsterdam dove abbiamo potuto ammirare le bellezze di questa splendida città. 
È stata una famiglia molto accogliente, gentile e generosa. Inoltre mi ha fatto capire di quanto il paese italiano sia apprezzata per l'ottima cucina mediterranea, i monumenti e l'alta moda. Giunta l'ora della partenza, è stato molto triste salutarci ma abbiamo trovato un altra splendida famiglia ad attenderci.

Non potevo immaginare di trovarmi così bene in un paese diverso dal mio, ma è successo; e tutto questo grazie ai Lions. 
Ho avuto la fortuna di condividere la mia esperienza con una ragazza della Georgia, Mariam, e credo che il destino abbia voluto farci incontrare perché ora per me è come una sorella, e non smetterò mai di ringraziarla per tutto quel che ha fatto per me. 
I primi giorni ho avuto delle difficoltà ad ambientarmi e a pensare che non avrei visto la mia famiglia per un mese ma, dopo poco tempo, avevo imparato ad accogliere le differenze culturali e morali delle altre persone che mi stavano affianco.

Il paesaggio è la prima cosa che mi colpisce appena arrivo in Nuova Zelanda.
Ovunque mi volto vedo il blu dell’oceano, il verde dei prati immensi e il grigio delle montagne che in cima sono ricoperte di neve…
Lo stupore si mitiga all’agitazione; con me c’è Ilaria, ci siamo incontrate all’aeroporto di Roma e adesso passeremo cinque settimane insieme, convivendo nelle stesse famiglie….non posso che essere contenta, si sa in due è più facile affrontare questa avventura!
La prima famiglia vive in campagna, in una fattoria (qui è normale averne una): ci accoglie una coppia abbastanza anziana, ma simpaticissima.
Con loro trascorriamo due settimane visitando Christchurch e i paesi vicini; andiamo alle terme, impariamo a mungere le mucche(!!),andiamo in barca a vedere foche e balene, passiamo un weekend in un motel sulla costa ovest (qui i motel non sono come quelli italiani!) e poi…festeggiamo il Natale!!
Proprio così..il 14luglio, mentre in Italia si muore dal caldo, io e Ilaria prepariamo la casa per il lions meeting: addobbiamo l’abete e mettiamo le ghirlande in sala.

Il programma Lions Youth Exchange mi ha permesso di recarmi nel mese di luglio in Nuova Zelanda, ospite in varie famiglie.
E’ stata un’esperienza molto interessante, sotto ogni punto di vista poiché mi ha permesso di conoscere approfonditamente la cultura neo zelandese.I primi giorni sono stati tremendi: faceva freddo, la famiglia che mi ospitava parlava in una maniera per me quasi incomprensibile e la differenza di fuso orario mi metteva un po’ in crisi.
Ma superate queste difficoltà con un infinito spirito d’adattamento, che giudico fondamentale per chiunque si appresti a partire con i Lions Exchange, le cose sono migliorate molto. In particolare nella terza settimana dato che dall’isola del sud mi sono spostata nell’isola del nord, caratterizzata da un clima decisamente più mite. Il programma di viaggio era ben articolato e mi ha permesso di avere una visione abbastanza globale di questa nazione bellissima.
Le famiglie che mi hanno ospitato erano molto diverse tra loro, avevano differenti abitudini e differenti modi di porsi nei miei confronti. Tutti comunque sono stati incredibilmente ospitali.

Quest’ estate ho avuto la straordinaria opportunità di visitare la Nuova Zelanda grazie agli scambi giovanili organizzati dal Lions club.
Fin dall’inizio, tutto è andato per il meglio: i rapporti con l’agenzia di viaggi incaricata di procurarmi il biglietto sono stati molto cordiali e ogni mio problema o richiesta sono stati immediatamente risolti o soddisfatti con grande cortesia.
Dopo un estenuante volo di quasi 30 ore (comprensive di soste negli aeroporti) in compagnia degli altri ragazzi in scambio diretti verso Nuova Zelanda e Australia, siamo atterrati a Auckland, dove George Quinn ci aspettava per sistemarci nottetempo in famiglie che la mattina dopo avrebbero dovuto riaccompagnarci all’aereoporto per raggiungere la nostra meta finale.
Ho subito potuto constatare la straordinaria ospitalità neozelandese, veramente incredibile, e d’altro canto ho subito avuto un incontro-scontro con le loro abitudini alimentari, molto simili a quelle della cultura inglese in generale, alle quali è sempre difficile abituarsi per noi italiani, ma ci si fa presto il callo…
Dopo questa breve esperienza in famiglia durata poco più di 8 ore, mi ritrovo nuovamente all’aereoporto per imbarcarmi alla volta di Palmerston North, nell’isola del Nord.
(Breve inciso: La Nuova Zelanda è composta da tre isole, due molto grandi, quella del nord e quella del sud, e una più piccola, Steward Island, all’estremo sud. Le due isole maggiori insiemesono grandi all’incirca quanto l’Italia, ma sono abitate da soli 4 milioni di persone, 3,2 nell’isola del Nord, 1,6 dei quali nella sola Auckland, e 800.000 nell’isola del sud, 500.000 circa dei quali nella sola Christchurch)

Al nostro arrivo all’aeroporto di Aucland la mattina del 27 dicembre io, Claudio Casino ed Emanuele Rampa siamo stati indirizzati da un membro Lions all’imbarco per prendere il volo interno diretto a Rotorua.
Un volta li siamo stati condotti al campo di Okataina a circa 20 minuti di macchina da Rotorua. Il gruppo dei giovani del campo era composto da circa 40 ragazzi e ragazze di cui 19 neozelandesi e più di 20 di varie nazionalità tra cui oltre noi tre italiani, austriaci australiani giapponesi brasiliani americani e diversi malaysiani.
Lo staff di circa 6 o 7 persone  è stato disponibile e ci ha portato a Rotorua e dintorni , Opotiki (sulla East coast ) dove abbiamo incontrato una famiglia Maori e abbiamo trascorso un pomeriggio e una notte al mare sulla Bay of Plenty.
Abbiamo visitato Wakatane e il lago Okataina e non sono mancate brevi passeggiate nei boschi intorno al campo.

"Vorresti andare in Nuova Zelanda?".
Ecco la frase che mi sentii dire appena sveglia un lunedì mattina di fine ottobre da mia madre. In un primo momento rimasi sconcertata ed allibita e la mia prima reazione fu di ignorarla e finire di prepararmi per andare ad affrontare una nuova settimana di scuola.
Eppure nelle cinque ore di lezione quella domanda continuava a ronzarmi in testa, era allettante come idea, ma la paura di un nuovo viaggio lontana da casa, dai miei amici, durante le vacanze di Natale, frenava la mia continua ricerca di avventura e di nuove esperienze. Accettai, anche se con qualche riserva.
Che sciocca! Non immaginavo la meravigliosa esperienza che mi preparavo a vivere.
Dopo alcuni problemi tecnici nei vari aeroporti, dove io e le mie due compagne di viaggio siamo transitate (scioperi in aeroporto, perdita dei bagagli...), ci siamo ritrovate in piena estate, con 30° all'ombra in una terra tutta ricoperta di un verde lussureggiante.

Ho trascorso la prima settimana con la famiglia Tait in un paesino a circa mezz'ora da Christchurch, Rangiora.
La famiglia è stata molto gentile con me e mi ha portato in giro ogni giorno. Ho visitato molti posti, tra cui Lyttleton, Sumners, Christchurch e Willowbank. Dato che i signori Tait erano anziani mi hanno presentato la vicina di casa, che ha 16 anni proprio come me. Un giorno, infatti, io e questa ragazza con altre due sue amiche abbiamo passato una giornata insieme e ci siamo davvero divertite!!! La seconda settimana, invece, sono andata in un paese sulla costa occidentale, Kaikoura. Il posto era davvero fantastico, ma la famiglia Smith non lo era altrettanto. Francesco era ospitato dalla famiglia di fianco alla mia e nessuna delle due aveva molta voglia di portarci in giro e di farci vedere il posto. Per fortuna dopo un paio di giorni che eravamo lì hanno cambiato idea e le cose sono molto migliorate! E ho passato una settimana molto bella!
Le ultime due settimane sono stata nell'isola del Nord in una fattoria a circa 20 minuti da un paesino di nome Hunterville. Nonostante il posto fosse molto isolato, mi sono davvero divertita!! Cecilia e io eravamo vicine di casa e abbiamo fatto la maggior parte delle attività insieme. sono state le due settimane in cui mi sono divertita di più!!!!
Ho  fatto davvero tantissime cose e la famiglia Walshe è stata fantastica!!! Anche i due figli sono stati sempre gentili con me!!! Sono state 4 settimane favolose e sono felice di aver avuto l'occasione di fare questa esperienza!

Dopo tre voli, due dei quali di più di dodici ore di durata, finalmente mettevo piede sul suolo neozelandese, ad Auckland. In questo aeroporto ho incontrato altri tre ragazzi italiani con i quali ho proseguito il viaggio fino a Christchurch, una cittadina dell'Isola del Sud. Lì la host-family di un connazionale ci ha permesso di visitare la città sia dall'interno che... dall'alto! Abbiamo fatto, infatti, un bellissimo giro panoramico delle colline che circondano questa cittadina, che panorama!!
Tutto questo per occupare il tempo in attesa dell'ultimo volo che avrebbe portato Beatrice (una ragazza ligure con la quale ho legato molto) e me alla meta finale: la nostra prima host-family a Blenheim (13-18/07/08).
Durante questa settimana abbiamo fatto cose interessantissime: un giorno una coppia di signori molto gentili ha portato Beatrice e me a vedere il lago Rotoiti. E' una grande distesa di acqua di un intenso colore turchino che riflette i monti innevati che la circondano. Dire bellissimo è dire poco!
Non poteva mancare un giro nel bosco (riserva naturale) sulle rive del lago. Ascoltando i rumori del luogo non si poteva non notare il verso dell' ”uccello campana” (che ho avuto la fortuna di intravedere tra il verde degli alberi) o del pappagallo Kea...

Partenza. Destinazione: Nuova Zelanda.
Arrivo: dopo circa due giorni di aereo. Auckland. Ho circa un’ora e mezza di macchina dall’aeroporto alla mia “famiglia adottiva”, famiglia ospitante.
E in quell’ora e mezza di macchina, o meglio, nei primi dieci minuti di quell’ora e mezza di macchina, curiosando qua e là dai finestrini, ho avuto la possibilità di notare e vedere tutte le gradazioni del verde. Campi, colline, enormi distese di verde e alberi e arbusti. E tutto così immenso, a grandezze sproporzionate in confronto alla nostra Italia. Più terreni che case. Più spazio che abitanti. Già è questa la prima cosa che scopro e poi… il Verde. Il colore della speranza. Il verde è stato il mio colore nel tempo che ho trascorso là. Arrivo alla casa in cui vivrò per una settimana. Località: Tauranga. È una bella casa con un giardino enorme. E quando dico enorme, intendo proprio enorme, qualcosa tipo 6 ettari. Già, “enorme” credo sia il termine esatto per un giardino domestico di queste dimensioni. È una bella casa, accogliente, più tardi scoprirò che l’hanno costruita loro.
Molte volte, nei miei viaggi, nelle famiglie che sono stata, mi è capitato di sentire che le case sono state costruite da sé. È un’usanza, una tradizione che noi non abbiamo, principalmente, credo, perché le nostre abitazioni, in genere, non sono di legno o pannelli ma ben più massicce e pesanti, cementate. Così il mio soggiorno in famiglia è stato splendido, sono stata molto bene, ancora una volta ho avuto la fortuna di imbattermi in brave persone, gentili, disponibili e ospitali.

La mia esperienza in Nuova Zelanda è stata veramente bellissima: è sempre stato il mio sogno andare lì e, in più, mi sono trovata davvero bene.
Le famiglie sono state molto gentili con me, in particolare la prima (i Tait) e la terza (i Walshe). Mi hanno fatto vedere molti posti e ho provato delle attività uniche, come, per esempio, il whale-watching e il flyingfox.
Dopo il mio viaggio sono ancora più convinta di prima che la Nuova Zelanda sia un posto fantastico, non solo per gli splendidi paesaggi e la natura spettacolare e praticamente incontaminata, ma anche per le città, che sono quasi in contrasto perchè molto moderne e attrezzate. 
Quello di quest'estate è stato sicuramente il viaggio più bello e importante per me e lo consiglio a tutti quelli che desiderano visitare questo luogo così lontano, perchè vale davvero la pena di andare dall'altra parte del mondo per entrare in contatto con una cultura così diversa e affasciante come quella neozalendese!

Prima di partire ero molto scettico pensavo che i Kiwi(così si fanno chiamare) fossero i soliti isolani chiusi e scontrosi, fortunatamente, mi sono dovuto ricredere.
Le famiglie in cui sono stato, specialmente la prima, mi hanno fatto sentire davvero a casa non solo portandomi in posti meravigliosi , ma anche regalandomi attimi di vita quotidiana che mi hanno reso faolosamente sereno.
La prima famiglia che viveva in campagna poco fuori da Greytown piccolo paese nel Warairapa, mi ha reso immensamente felice e l'esperienza assieme a loro mi ha fatto crescere moltissimo. Le esperienze più belle sono state le più semplici come per esempio eeling(caccia di anguille) che praticavamo di notte fino a tardi: partivamo quando era notte da un paio d'ore con torce ,i mitici gumboots, un paio di birre e un immensa dose di niente da cui pensare nella testa..(sottolineo la figura retorica).
Ho fatto altre mille cose tra cui bungee jumping, upsailing nelle caverne, ho visto le foche finalmente in libertà e tanto altro ancora senza tralascire i paesaggi che abbinati a qualche canzone dei Coldplay mi hanno aperto la mente.
Il mio unico consiglio è quello di partire qualunque sia la meta, posso capire che, soprattutto da parte delle ragazze si abbia paura di non trovarsi bene con la famiglia, ma ho scoperto che la maggior parte dai bei ricordi sono prodotti da le esperienze più semplici e umili della vita e che spesso conti più un semplice I miss you detto con il cuore che un regalo costosissimo.
Grazie a tutti i Lions

LIONS YOUNG AMBASSADOR

Logo Young Ambassador

LIONS YOUNG AMBASSADOR

Cerca tra i report

News

Accesso Utenti

vuoi ospitare

 

Partire

logo lions